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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Aprile 2012
 
   
  POTENZA, LE PRATICHE DEL SAN CARLO SU RIVISTE NAZIONALI E IN RETE

 
   
  Potenza, 24 aprile 2012 - “A cadere nell’occhio di bue del web è la pratica della partoanalgesia, una modalità di parto indolore in atto presso l’ospedale potentino dal mese di dicembre 2010. Il servizio, come sottolineato nell’articolo pubblicato su “themedicalinformer”, è garantito 24 ore su 24 per tutto l’anno grazie a una dedicata equipe composta da ben nove anestesisti, coordinati dal dottor Pedrecca. Uno sforzo organizzativo notevole – spiega un comunicato diffuso dall’ufficio stampa dell’Aor San Carlo - assicurato dal reparto diretto dal dottor De Trana, capo del dipartimento Dea (Emergenza-urgenza) del San Carlo. Una scelta, quella del parto senza dolore, che prevede un percorso di preparazione al parto e che deve essere adottata formalmente dalla donna entro la 32° settimana. In un anno circa di attività si è raggiunto il 24% di anelgesie sui parti spontanei e il 14% sui totali, il tutto apportando una riduzione del 3% dei cesarei. Insomma, un traguardo importante soprattutto se si considera che sul territorio italiano solo il 16% delle strutture ospedaliere pratica il controllo del dolore nel parto, e di queste, solo il 6% è costituito da strutture pubbliche. Ma le occasioni di protagonismo per l’ospedale potentino – prosegue la nota dell’ufficio stampa - non terminano qui. La rivista “Come stai” ha dedicato sul numero di maggio 2012 diverse pagine al problema della fertilità, pubblicando una lunga intervista con il dottor Sergio Schettini, direttore dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia del San Carlo, che ospita uno dei pochi centri di fecondazione assistita dell’Italia meridionale, l’unico pubblico in un’area ben più vasta della Basilicata. Il direttore del dipartimento materno-infantile ha potuto così rispondere in tal modo ai tanti dubbi e curiosità che albergano nelle menti del pubblico femminile, soprattutto intorno a una funzione fondamentale e piena di complicazioni. Come spiega nell’intervista il dottor Schettini “per tante adolescenti, come per molte quarantenni, il concetto di ovulazione è vago. Spesso viene identificato come un evento che accade a metà ciclo e che può avere correlazioni con una gravidanza indesiderata. Mentre è fondamentale sapere, per esempio, che sono pochi i giorni utili per il concepimento e che con l’avanzare dell’età l’indice di fecondabilità si abbassa notevolmente. Se una donna di 28 anni ha il 25% di possibilità di rimanere incinta, una 40enne ha il 10% , una 42enne il 2-3 per cento”.  
   
 

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