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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Maggio 2012
 
   
  COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, L’EXPORT SPINGE L’ECONOMIA ITALIANA, MA NON BASTA A MARZO, ITALIA BATTE GERMANIA 2-1 PER CRESCITA DELLE ESPORTAZIONI RISPETTO A FEBBRAIO. LA FRANCIA INVECE SEGNA IL PASSO (-1,5%). L’AVANZO COMMERCIALE MAI COSÌ ELEVATO DA LUGLIO 2007 (2,1 MILIARDI DI EURO)

 
   
   Roma, 17 maggio 2012 – Crescono le esportazioni italiane nel mese di marzo (+1,7% rispetto a febbraio nei dati destagionalizzati), registrando il miglior risultato tra i principali esportatori europei: la Germania, infatti, si attesta su un lieve incremento dell’1,0% e la Francia invece sperimenta una contrazione delle vendite dell’1,5%. Anche in ragione d’anno, l’Italia supera i suoi competitor con una crescita del 4,0%, mentre la Germania si ferma al 2,2%. Prosegue il contributo positivo della domanda estera netta alla crescita, superiore a quello di alcuni dei principali Paesi industrializzati: nell’ultimo trimestre 2011 è pari allo 0,7%, mentre Stati Uniti e Giappone chiudono l’anno con un dato negativo rispettivamente dello 0,3% e 2,6%. “Le esportazioni incidono sul Pil per circa un quarto, ma da sole non sono sufficienti a fare sviluppo. Basti pensare che per ogni euro di contrazione dei consumi delle famiglie e delle imprese, ne sono necessari almeno tre in più solo per compensare il calo registrato sul versante interno. Non solo quindi servono politiche di supporto per le aziende italiane sui mercati esteri, ma bisogna ricreare le condizioni anche per la crescita in Italia. – afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. Per i Paesi di destinazione, bene la crescita nei mercati extra-europei (+10,0% nel primo trimestre 2012 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), ma fondamentale per questo risultato è la nostra performance in Svizzera (+25,6%, per un valore di 5,6 miliardi di euro). Guadagnano posizione i nostri partner tradizionali, ovvero Stati Uniti (+8,1%) e Giappone (+15,6%), mentre registriamo forti flessioni in India e Cina, non solo per le esportazioni (-6,7% e -9,6%) ma anche per le importazioni (-14,5% e -20,2%). “Se, da un lato, la fase depressiva dell’Unione potrebbe causare delle difficoltà ai nostri prodotti sui mercati europei, dall’altro, l’attuale deprezzamento dell’euro ci avvantaggerà fuori dall’Europa rendendo ancora più competitive le nostre esportazioni, anche quelle di beni strumentali”. – conclude Esposito.  
   
 

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