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Notiziario Marketpress di
Lunedì 05 Febbraio 2007 |
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SPAZIO BLUES: L’ANIMA DI BRUNO NELL’OMAGGIO DEI MUSICISTI MARTEDÌ 6 FEBBRAIO, PRESENTAZIONE UFFICIALE A SPAZIOMUSICA DEL DISCO CHE RACCOGLIE IL MEGLIO DEGLI ARTISTI SALITI SUL PALCO DI VIA FARUFFINI
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Pavia, 5 febbraio 2007 - C’è un gruppo di musicisti, appassionati e amici che continua, con leale ostinazione a tenere sempre viva e presente la memoria di Bruno Morani. E’ qualcosa di più di un omaggio, è la convinzione che Bruno, negli indimenticabili anni in cui ha guidato Spaziomusica, sia riuscito a creare qualcosa che rischia di essere perso. Un legame fatto di musica, passioni condivise, desiderio di scoprire, voglia di non omologarsi, spirito di libertà e sana follia. Ricordarlo significa quindi credere che tutto questo valga la pena di essere conservato. E così è nato “Spazio Blues”, un album blues corale in cui i migliori musicisti pavesi amici di Bruno si riuniscono per suonare come se si trovassero sul palco di “Spazio”. 11 brani che vagano tra tutte le declinazioni del blues: un po’ Chicago, un po’ New Orleans, un po’ Nashville, un po’ Londra. E molta via Faruffini. Provare per credere: martedì 6 febbraio dopo le 21 c’è la presentazione ufficiale, naturalmente a Spaziomusica. Inutile chiedere il programma della serata, il blues non ha scalette da rispettare, ma c’è da credere che ci saranno davvero tutti. Tornando al disco: si tratta di una all-star con Guido Mazzon (che ha scritto dei brani apposta per l’album), Mariano Nocito, Sergio “Tamboo” Tamburelli, Maurizio “Gnola” Glielmo, Plinio Fraccaro, Francesco Montesanti, Luigi Scuri, Vincenzo Rende, Dora Marchi, Betty Verri, Furio Sollazzi, Ivano Grasselli, Lorenzo Riccardi, Roberto Aglieri, Lisi, Andres Villani, Paolo Terlingo e Stefano “Seta” Intelisano. Ma sarebbe un errore pensare che questa sia solo un’allegra rimpatriata. Inciso tra luglio e settembre 2006 in vari studi di Pavia, il più delle volte in presa diretta, “Spazio Blues” ha lo spirito sincero e immediato di una jam session, ma è un album vero, con canzoni vere. Si parte con il dobro di Plinio Fraccaro e si passa da classici come “Everyday I have the blues” di Memphis Slim con Tamboo alla voce e Paolo Terlingo alla chitarra, alla hendrixiana “Red House” interpretata da Vincenzo Rende fino al suono old-time di “Nobody knows when you are down and out”, reso celebre da Bessie Smith, qui interpretato in coppia da Tamboo e Betty Verri. Dora Marchi canta in “That’s all right mama” singolo con cui Elvis iniziò la sua carriera, Lorenzo Riccardi interpreta l’acustica “Larry Johnson’s this old world”; Francesco Montesanti propone “Dirty Old City Blues” di sua composizione. “Stormy Monday” e i due brani scritti da Guido Mazzon “Loss of you” e “Squirrel Dream” sono interpretati dallo stesso musicista con una band composta da Tamboo, Gnola, Mariano Nocito e Furio Sollazzi: sono brani jazz-blues che a tratti ricordano Tom Waits, canzoni da notte fonda in cui Mazzon ci regala alcune autentiche perle di bravura. Per Bruno il blues doveva essere così come era nato: schietto, un po’ guascone, un po’ ubriaco e polveroso. La polvere di questo disco non è forse quella delle pianure del Mississippi, è sabbia del Ticino, ma lo avrebbe reso felice. . |
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