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Notiziario Marketpress di
Lunedì 05 Febbraio 2007 |
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ALCOL E LAVORO, IN TOSCANA IL 5% DEI LAVORATORI NE FA UN USO ECCESSIVO SALVADORI: "DARE CONTINUITÀ AL PROGETTO PER SENSIBILIZZARE UNA FETTA ANCORA PIÙ AMPIA DI PERSONE"
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Firenze, 5 febbraio 2007 In Toscana i consumatori occasionali di alcol fra i lavoratori sono il 37,8% (in prevalenza giovani), quelli tradizionali il 24,7% e i forti consumatori il 5,1%. Il restante 32,3% non beve. Sono i dati più significativi presentati stamattina al convegno su alcol e lavoro che si tiene oggi e domani al Polo delle Scienze Sociali dell´Università di Firenze. L´incontro, promosso dal Centro Alcologico Regionale, dalla Regione, dall´Azienda Ospedaliero-universitaria di Careggi, dall´Azienda Sanitaria Fiorentina e dall´Università di Firenze, è servito per presentare i dati del progetto nazionale dedicato alla prevenzione, sensibilizzazione e informazione sul consumo di bevande alcoliche da parte dei lavoratori, fenomeno strettamente correlato al problema della sicurezza sui luoghi di lavoro. "Adesso occorre dare continuità a questo progetto - ha spiegato l´assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori - cercando di prevenire determinati comportamenti che possono essere causa, e lo sono guardando i numeri, di tanti infortuni che accadono in ambito lavorativo. Purtroppo per arginare questo problema non bastano le leggi, proibizioni e divieti non sempre si sono dimostrati efficaci. Sotto questo profilo sono più che favorevole alla proposta avanzata dal ministro Turco, di innalzare il limite alla vendita di alcolici a 18 anni, ma bisogna anche provare a far leva sul commercio". I dati raccolti si riferiscono a un campione di 6130 lavoratori toscani che hanno risposto ad un questionario. Quattro le tipologie di consumatori, come già anticipato: occasionali (37,8%), tradizionali (ossia coloro che bevono tutti i giorni, 24,7%) e forti consumatori (5,1%). Alla prima fascia, gli occasionali, appartengono in prevalenza persone giovani che hanno buone conoscenze sugli effetti dell´assunzione di alcol e un alto livello di rischio percepito rispetto alle proprie abitudini. Quelli tradizionali hanno un´età media più alta e non dispongono di un livello di conoscenza sufficiente circa il rischio percepito. I forti bevitori invece costituiscono la fascia a rischio più elevato, non hanno molte conoscenze sui danni e sui rischi derivanti. Riguardo alla relazione alcol e luoghi di lavoro, dalla ricerca emerge un grado di rischio diverso a seconda dell´appartenenza ad una delle 3 tipologie evidenziate. Quelli occasionali, che sono soprattutto giovani che assumono alcol nei fine settimana, possono presentare rischi nel primo giorno lavorativo della settimana durante il quale, secondo l´Inail, si concentra il maggior numero di infortuni; quelli tradizionali presentano invece una esposizione al rischio più omogenea e distribuita nel tempo, mostrando un livello di percezione del rischio assai basso. Infine i forti bevitori, la classe che presenta il livello di rischio più alto rispetto sia alla probabilità di infortuni che alla perdita di giornate lavorative, malattie professionali, declassamento e perdita dell´impiego. Dato confermato anche dall´indagine effettuata sui 510 lavoratori che hanno aderito al progetto sull´identificazione precoce dei problemi alcol-correlati. Anche in questo caso i forti bevitori e a rischio sono il 5,7%. Il nome completo del progetto è ´Programma di sensibilizzazione, informazione e consulenza finalizzato alla prevenzione dell´uso inadeguato di alcol, diretto al personale dipendente di aziende´. E´ stato finanziato dal Ministero della Salute (205 mila euro) e la Toscana è la Regione capofila. Vi hanno aderito Valle d´Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Calabria, Sicilia, Puglia, Molise e la Provincia Autonoma di Trento. La Toscana per la realizzazione si è avvalsa del Centro Alcologico Regionale, a cui collaborano Aou di Careggi e l´Azienda Usl 10 di Firenze, Dipartimenti delle Prevenzione e delle Dipendenze. . |
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