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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Giugno 2012
 
   
  SALUTE: RAPPORTO OASI, FVG REGIONE VIRTUOSA CON BILANCI EQUILIBRATI

 
   
  Udine, 19 giugno 2012 - In un sistema sanitario sempre più regionalizzato cresce il divario territoriale, sia sul piano degli assetti istituzionali che su quello dei risultati di gestione. E di conseguenza diventa più difficile la ricerca di soluzioni che riescano a coniugare finalità apparentemente contraddittorie: efficacia e qualità, efficienza e contenimento dei costi, equità. E´ forse questa la principale evidenza del Rapporto Oasi per il 2011, presentato il 15 giugno a Udine per iniziativa della direzione centrale Salute e politiche sociali della Regione. Il documento è stato redatto, come ogni anno, dal Cergas, Centro di ricerca dell´assistenza sanitaria e sociale dell´Università Bocconi di Milano: articolato in cinque sezioni, indaga approfonditamente punti di forza e criticità della sanità nazionale e di quelle regionali, intervenendo con autorevolezza scientifica nel dibattito che nasce dalla consapevolezza che esiste l´esigenza di un rinnovamento. Un rapporto da cui il Friuli Venezia Giulia esce con la conferma di una sanità che funziona, con i bilanci in equilibrio. Quale innovazione è dunque possibile nella nostra regione? "Non c´è un modello perfetto ma il modello è uno strumento", ha detto il direttore centrale Gianni Cortiula, precisando che comunque il sistema in Friuli Venezia Giulia va considerato come unico. "Perché poi questo strumento possa funzionare - ha insistito Cortiula - occorre meglio definire, in uno sforzo condiviso, i percorsi diagnostico-terapeutici, di cui devono essere consapevoli sia gli operatori che le persone che accedono ai servizi. E´ questo processo alla base dell´integrazione tra ospedale e territorio. I cittadini devono aver ben chiaro dove devono rivolgersi a seconda delle proprie esigenze ed urgenze". Un fattore che contribuirà anche alla sostenibilità economica complessiva, secondo Cortiula, per il quale "in questo percorso va affrontato con serietà il sistema del finanziamento, con una verifica di ciò che sta alla base dei costi di produzione dei servizi, sempre guardando alla centralità della persona e dei suoi bisogni di salute". "Nessuno è alla ricerca del sistema ottimale perché il cambiamento deve essere costante", ha confermato l´assessore regionale Andrea Garlatti. Il quale, rispondendo agli interrogativi sulla prossima prevista riorganizzazione, emersi nella discussione cui sono interventi sette direttori generali di aziende sanitarie ed ospedaliere, ha sottolineato che se "quello cui si incentra spesso l´attenzione è l´architettura (intesa come assetto istituzionale, numero aziende, organi) vi sono tre variabili da modulare simultaneamente: certamente le strutture ma anche e congiuntamente la quantificazione delle risorse e delle regole per allocarle. Per immaginare delle soluzioni in grado di offrire i livelli di protezione della salute più elevati possibili in un quadro di compatibilità con le risorse a disposizione". E facendo in modo che la cosiddetta spending review, non serva solo a guardare il costo di tutto dimenticando però di considerare il valore delle cose". E se questa è la prospettiva che più strettamente riguarda il Friuli Venezia Giulia, più in generale a livello nazionale e delle altre regioni il quesito di fondo è "come riuscire a mantenere un sistema di tutela della salute universale, partendo da idee che abbiano un fondamento logico, essendo sicuri che vi sia sempre qualcuno in grado di prendersi cura delle persone", ma anche con la capacità di "valutare i bisogni reali e misurare i risultati", secondo Elio Borgonovi, docente della Bocconi e fondatore del Cergas, che ha moderato e concluso il dibattito. In altre parole per effettivamente tutelare la salute occorre saper "seguire la persona in un percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale che veda una perfetta integrazione di diverse professionalità e conoscenze, guidate da valori etici e culturali forti".  
   
 

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