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Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Giugno 2012 |
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LAVORARE IN ARMONIA RENDE PIÙ BELLA LA MUSICA
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Bruxelles, 26 giugno 2012 - I ricercatori ritengono che un´azione coordinata è fondamentale per favorire l´interazione sociale. Grazie a un nuovo studio, un team internazionale di scienziati ha scoperto che le esecuzioni musicali sono migliori quando la comunicazione sensomotoria non verbale tra il conduttore e il musicista è massimizzata. Lo studio, presentato sulla rivista Plos One, è stato sostenuto in parte da due progetti finanziati dall´Ue: Siempre ("Social interaction and entertainment using music performance experimentation") e Poeticon ("The poetics of everyday life: grounding resources and mechanisms for artificial agents"). Finanziati nell´ambito dell´area tematica delle "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro dell´Ue (7° Pq), Siempre è sostenuto con quasi 2 milioni di euro e Poeticon ha ricevuto più di 3 milioni di euro. Guidati dall´Università di Ferrara e dall´Istituto italiano di tecnologia (Iit), i ricercatori provenienti da Francia, Italia, Turchia e Stati Uniti hanno misurato la cinematica dei conduttori e dei violinisti osservando i movimenti delle loro bacchette e archi, rispettivamente, mentre suonavano un pezzo di Mozart. Essi hanno scoperto che si ottiene un´esecuzione musicale di qualità superiore se i movimenti del maestro e dei musicisti sono più correlati. La correlazione riflette la leadership del direttore d´orchestra. Quindi, un direttore che è un leader forte lavorerà con un´orchestra che lo/la segue più da vicino, e questo a sua volta porta ad una performance musicale migliore. "L´apprezzamento estetico è una capacità umana intrigante e anche uno degli aspetti più intangibili della conoscenza superiore," hanno scritto gli autori nel loro studio. "Tuttavia, esplorare le regole che disciplinano tale esperienza ha potenzialmente una grande rilevanza per le neuroscienze. In realtà, le arti possono essere proficuamente sfruttate per studiare i meccanismi cerebrali, poiché, secondo Zeki e Lamb, "gli artisti [visivi] esplorano inconsapevolmente l´organizzazione della mente visiva con tecniche a loro proprie". La musica, in questo contesto, potrebbe essere utilizzata come una finestra per esplorare altri complessi processi cerebrali integrativi." Secondo i ricercatori, un compositore potrebbe sondare i processi visuo-spaziali complessi, mentre una performance dal vivo potrebbe influenzare la capacità di integrazione sensomotoria di un ascoltatore e l´interazione tra musicisti. Gli scienziati hanno detto che i loro risultati contribuiscono alla cresente mole di ricerca che considera i musicisti come modelli per studiare la plasticità e l´organizzazione del cervello sensomotorio. "Qui abbiamo usato musicisti come modelli di quanto possa essere efficace la comunicazione sensomotoria, sulla base di un coordinamento efficace dei gesti", fanno notare. In effetti, ogni musicista ha un punteggio, è ben addestrato sui pezzi che suona e può ascoltare e vedere ciò che fanno gli altri musicisti. Tuttavia, il violinista deve seguire contemporaneamente il direttore d´orchestra, [che ] fornisce informazioni importanti su come interpretare un determinato brano. Pertanto, i musicisti devono costruire aspettative efficienti per quanto riguarda le diverse fonti di informazione e mescolarle al fine di raggiungere le prestazioni richieste". Questo studio è riuscito a quantificare i modelli di comunicazione non verbali tra il direttore e i musicisti, i quali incidono sul concetto intangibile della qualità estetica della musica. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Ferrara: http://www.Unife.it/ Istituto italiano di tecnologia (Iit): http://www.Iit.it/it.html Plos One: http://www.Plosone.org/home.action |
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