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Notiziario Marketpress di Venerdì 29 Giugno 2012
 
   
  PROGETTO TRANSFRONTALIERO E.C.H.I. / ETNOGRAFIE ITALO-SVIZZERE - LUGLIO/OTTOBRE 2012

 
   
  “E.c.h.i./etnografie italo-svizzere per la valorizzazione del patrimonio immateriale dell’area transfrontaliera” è il progetto Interreg Iv di cooperazione transfrontaliera Italia-svizzera dedicato ai beni immateriali, al quale aderiscono, per l’Italia, le regioni: Lombardia (capofila), Valle d’Aosta, Piemonte, e la Provincia Autonoma di Bolzano, quest’ultima rappresentata dal Museum Ladin Ćiastel de Tor di San Martino in Badia e i cantoni svizzeri Vallese (capofila), Ticino e Grigioni. Documentare rendendo accessibile alla collettività il patrimonio culturale immateriale dell’area transfoliera è l’obiettivo del progetto in cui le Istituzioni pubbliche coinvolte uniscono competenze, mezzi, esperienze, sensibilità ed entusiasmo. Il fine è quello di esplorare l’universo poco conosciuto del patrimonio immateriale delle Alpi, di radunarne le parole, i racconti e le leggende, i canti e i saperi, i rituali e le feste, per restituirlo alle popolazioni che l’hanno coltivato per secoli e proporlo anche ai cittadini del mondo. Parte integrante del progetto E.c.h.i. È il viaggio degli Argonauti nelle Alpi: quattro scrittori, Enrico Camanni, Elena Stancanelli, Michela Murgia e Marco Albino Ferrari hanno esplorato le regioni italiane coinvolte per conoscere luoghi e testimoni del patrimonio immateriale. Una delle nostre frontiere, oggi, è infatti l’invisibile riserva di conoscenza nascosta lontano dai riflettori delle cittàmondo globalizzate e pervasive, nella “campagna” di cui scriveva lo straordinario saggista creolo-francese Eduard Glissant, che non a caso parlava sempre di mondialité capace di differenziare e donare accenti alla singolarità, e non globalisation omogeineizzante. Un libro collettivo di “antropologia narrativa” sarà pubblicato nell’autunno del 2012 e costituirà la memoria del progetto, insieme a una mappa illustrata del viaggio, delle comunità e dei testimoni incontrati. Argonauti diventerà inoltre un format, che sarà presentato inizialmente in alcuni importanti festival estivi nel 2012. Questi gli appuntamenti: - 8 luglio 2012 ore 18.00 - Torino - Cortile Palazzo Carignano Festival dell’Oralità popolare con Elena Stancanelli e Enrico Camanni Modera Gianluigi Ricuperati - 6 agosto 2012 ore 21.00 - Santa Cristina (Val Gardena) - Sala Comunale Un libro, una montagna con Marco Albino Ferrari e Giovanni Kezich Modera Gianluigi Ricuperati - 31 agosto 2012 ore 17 - Como - Villa Cantoni Parolario con Enrico Camanni e Marco Albino Ferrari Modera Gianluigi Ricuperati - 15 settembre 2012 ore 18.00 - Jovencan (Ao) - Maison des Anciens Remedes La Nuit des anciens remèdes con Michela Murgia Modera Gianluigi Ricuperati La salvaguardia del patrimonio culturale immateriale è uno dei punti rilevanti delle politiche culturali contemporanee ed è considerata attività fondamentale per difendere la creatività e il senso di appartenenza e identità delle comunità, in modo particolare nelle aree transfrontaliere storicamente soggette a reiterati processi di scambio. Le Alpi, cerniera d’Europa, ospitano popolazioni molto diverse per storia, lingua, economia, organizzazione giuridica e appartenenza amministrativa e malgrado le differenze, tutte queste popolazioni condividono la convinzione di far parte di una stessa grande famiglia legata da quel potente cemento che è talvolta chiamato “alpinità”. Le diverse comunità hanno saputo conservare fino ai nostri giorni una parte consistente dell’eredità culturale propria di ognuna, ma il problema è che questo patrimonio, spesso sottovalutato e trascurato dalle culture ufficiali, rischia di dissolversi rapidamente. All’origine del progetto è la Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, conclusa a Parigi il 17 maggio 2003, che definisce il patrimonio intangibile come: “le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il knowhow – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità  
   
 

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