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Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Luglio 2012 |
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“LA CHIRURGIA DELL’OBESITÀ MOLTO SPESSO È INDISPENSABILE”
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Firenze, 16 luglio 2012 – La Sicob, Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie metaboliche, pur partecipando al lutto per la scomparsa di una giovane donna mantovana deceduta domenica scorsa in una clinica di Verona durante un’operazione per guarire da una malattia severa quale l’obesità grave, ritiene che questo evento rappresenti una tragica fatalità, che nulla ha a che fare con la validità e sicurezza delle tecniche operatorie, che rappresentano per molti pazienti l’unica alternativa. “Fatti di cronaca drammatici, come quello accaduto nella clinica veronese - afferma il presidente della Sicob, Marcello Lucchese, Direttore della chirurgia bariatrica e metabolica del Policlinico “Careggi” di Firenze - non possono mettere in discussione il valore di interventi come il bendaggio gastrico. La chirurgia bariatrica, volta a migliorare se non guarire la sindrome metabolica presente nell’obesità grave, non può e non deve essere vista come una scelta per fini estetici, ma come un vero e proprio strumento per salvare spesso la vita agli individui obesi, che soltanto nel nostro Paese hanno ormai toccato la soglia dei 6.000.000, il 10% della popolazione”. L’aspettativa di vita nella popolazione severamente obesa è ridotta di 9 anni nelle donne e di 12 negli uomini. “Sono molteplici i problemi che affrontano questi pazienti nella quotidianità - conclude Marcello Lucchese -, senza contare che l’obesità porta con sé diverse malattie invalidanti, come per esempio il diabete, che riducono sensibilmente la qualità di vita. Di questi individui, almeno un milione potrebbe risolvere efficacemente i propri problemi di salute con interventi di chirurgia cosiddetta bariatrica (per ottenere una forte riduzione di peso scongiurandone le conseguenze). Ma solo poco più di 7000 persone vengono operate ogni anno”. |
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