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Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Settembre 2003 |
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A SIENA DAL 4 OTTOBRE 2003 ALL´ 11 GENNAIO 2004 LA MOSTRA DUCCIO. ALLE ORIGINI DELLA PITTURA SENESE
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Siena, 11 settembre 2003 - 2003 anno di Duccio. Tutto pronto per la mostra Duccio..-111e origini della pittura senese. In programma a Siena dal 4 ottobre 2003 all´ 1 1 gennaio 2004: il grande evento celebrerà l´illustre maestro (Siena 1255 ca. - 1319) che fu il vero e proprio capostipite della scuola pittorica senese. Poiché dalla sua produzione pittorica presero le mosse alcuni dei maggiori geni dell´arte italiana del Trecento, da Simone Martini ai fratelli Ambrogio e Pietro Lorenzetti. L´esposizione, articolata su due sedi (il complesso museale dell´antico Spedale di Santa Maria della Scala e il Museo dell´Opera del Duomo). Si riallaccia alla tradizione delle grandi mostre senesi come Simone Martini e ´chonpagni´, 1985, Scultura dipinta. Maestri di legname e pittori a Siena. 1250-1450, 1987; Domenico Beccafumi e il suo tempo, 1990; Francesco di Giorgio e il Rinascimento ci Siena, 1993. Con quei non dimenticati eventi condivide la convergenza delle varie istituzioni e l´obiettivo della valorizzazione del patrimonio artistico e del territorio e, come le altre manifestazioni espositive senesi, è l´esito di una lunga serie di ricerche specialistiche e di restauri, primo fra tutti quello della grande vetrata circolare dell´abside del Duomo, che ha consentito di esaminare da vicino questa importante opera e di confermare l´attribuzione a Duccio, proposta da Enzo Carli già nel 1946. La mostra, posta sotto l´Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e dedicata ad Enzo Carli, è promossa da un Comitato costituito dalle più importanti istituzioni della città: il Comune di Siena, la Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a. - Gruppo Bancario N.p.s., la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, il Santa Maria della Scala - Istituzione del Comune di Siena, l´Opera della Metropolitana di Siena, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di-Siena e Grosseto, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio per le Province di Siena e Grosseto, l´Università degli Studi di Siena. Il comitato scientifico è composto da Alessandro Bagnoli della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di Siena e Grosseto, da Roberto Bartalini e Luciano Bellosi dell´Università degli Studi di Siena e da Michel Laclotte, l´illustre storico dell´arte francese, già Presidentedirettore del Musée du Louvre. Il direttore della mostra è Bruno Santi, Soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di Siena e Grosseto. La mostra ospitata nel Santa Maria della Scala sarà divisa in otto sezioni. La prima sarà dedicata ai Precedenti e contemporanei senesi di Duccio, la seconda sarà intitolata Cimabue, Duccio e il giovane Giotto e la terza - Il percorso di Duccio - illustrerà l´opera di Duccio e della sua bottega. Tre sezioni saranno quindi dedicate ai più diretti seguaci del maestro, iniziando con i Pittori ducceschi di prima generazione (Maestro di Badia a Isola, Maestro di Città di Castello, Maestro delle Collazioni dei Santi Padri e Maestro degli Aringhieri) e proseguendo con i Pittori ducceschi di seconda generazione, ovvero i fedelissimi Ugolino di Nerio e Segna di Bonaventura, nonché il Maestro della Maestà Gondi e il Maestro di Monteoliveto. Sono stati invece denominati Pittori ducceschi di terza generazione alcuni artisti attivi nel quarto e nel quinto decennio del Trecento, come Niccolò di Segna, figlio di Segna di Bonaventura, e Bartolomeo Bulgarini. Ii percorso continua con L´esordio dei grandi pittori della prima metà del Trecento, sezione dedicata a protagonisti della pittura senese quali Simone Martini e i fratelli Pietro e Ambrogio Lorenzetti. La mostra non si limiterà a presentare soltanto dipinti e codici miniati, ma ricostruirà un contesto artistico più ampio in una sezione intitolata Le vie del gotico a Siena: scultori e orafi, nella quale si potranno osservare le testimonianze di grandi contemporanei di Duccio, come Giovanni Pisano e Guccio di Mannaia. Fulcro ideale dell´intera esposizione saranno i due maggiori capolavori eseguiti da Duccio per la comunità senese: la vetrata circolare della Cattedrale eseguita nel 1287-1288 e restaurata per l´occasione (sarà esposta nella terza sezione della mostra, nei locali del Santa Maria della Scala) e la raffinata e grandiosa Maestà, compiuta nel 1311 e originariamente collocata sull´altare maggiore del Duomo; quest´ultima, considerata il più importante dipinto su tavola della pittura italiana, sarà visibile nel Museo dell´Opera del Duomo. Per approfondire la conoscenza dell´arte senese fra Due e Trecento, gli organizzatori hanno predisposto una serie di itinerari in città e nella provincia. A Siena, in occasione della mostra, sarà accessibile al pubblico per la prima volta un ambiente recentemente rinvenuto sotto la Cattedrale, nel quale è stato recuperato un ciclo di Storie dell´Antico e del Nuovo Testamento realizzato da una serie di artisti senesi intorno al 1270-1275, stupefacente per qualità e stato conservativo. Nella sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico si potrà ammirare una delle ultime opere di Duccio, riscoperta vent´anni fa e databile al 1314; si tratta di un affresco con un soggetto profano, ovvero la Consegna del Castello di Giuncarico, un episodio dell´espansione dell´antica Repubblica senese nel territorio della Maremma. L´itinerario cittadino comprenderà anche le chiese di San Martino (ove sono stati recuperati gli affreschi dell´antica cappella Agazzari, realizzati tra la fine del Duecento e il quarto decennio del Trecento da vari pittori influenzati dall´arte di Duccio) e di Santa Maria dei Servi (con la Madonna del Bordone di Coppo di Marcovaldo e gli affreschi di due delle cappelle del transetto). Per quello che riguarda le trasferte in provincia, nella collegiata di Santa Maria Assunta a Casole d´Elsa si potranno vedere per la prima volta i resti pittorici della cappella della famiglia Aringhieri, realizzati dall´anonimo chiamato Maestro degli Aringhieri, che per lo stesso luogo eseguì l´affresco con la Maestà e due membri della famiglia. Inediti sono anche le numerose pitture murali recuperate al di sotto dello scialbo nella piccola chiesa romanica di San Lorenzo a Colle Ciupi e che furono eseguite da diversi maestri di ambito duccesco tra la fine del Duecento e gli anni trenta del secolo successivo. Nella vicina pieve dei Santi Giovanni e Paolo a Santa Colomba, il visitatore troverà due grandi scene ispirate alla vita di Maria e di Cristo, opera di differenti pittori che, ancora nel terzo decennio del Trecento, si dimostrano sostanzialmente legati alla lezione di Duccio da Buoninsegna. Infine la chiesa dei Santi Giacomo e Cristofano a Cuna presenta all´interno alcuni affreschi attribuiti a Niccolò di Segna. Il catalogo sarà pubblicato da Silvana Editoriale. Infolink: www.Duccio.siena.it |
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