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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Settembre 2003
 
   
  E´ LA COPPA DEI CAMPIONI DELLE IDEE IMPRENDITORIALI CINQUE ATENEI ITALIANI LANCIANO IL "PREMIO NAZIONALE PER L´INNOVAZIONE" PER FAVORIRE IL DECOLLO DEL MIGLIOR START UP TECNOLOGICO DELL´ANNO, MESSI IN PALIO 60 MILA EURO

 
   
  Bologna 30 settembre 2003 - Si chiama "Premio Nazionale per l´Innovazione". E´ la Coppa dei campioni delle idee imprenditoriali, ovvero il campionato nazionale dei quindici progetti di business ad alto contenuto tecnologico finalizzati alla nascita di un´impresa vincitori delle competizioni locali organizzate da cinque fra i più prestigiosi atenei d´Italia: le Università degli studi di Bologna, di Padova e di Udine e i Politecnici di Torino e di Milano. Con un patrocinio d´eccellenza: i Giovani Imprenditori di Confindustria. Al primo progetto classificato va un premio in denaro di 60 mila euro finalizzato a sostenere la nascita e l´inserimento nel mondo produttivo delle idee di business più innovative facendole uscire dai "pensatoi" delle Università e dagli ambiti locali (ove viene attuata la selezione ed un primo livello di premiazione). Una iniziativa sempre più essenziale per un paese come l´Italia, ricco di idee e di risorse creative ma povero dei canali e dei mezzi di sbocco per le soluzioni innovative nell´industria e nei servizi. Basti considerare che secondo l´Aifi, Associazione italiana degli investitori istituzionali nel capitale a rischio, le operazioni di Seed e Start Up, nel 2002 sono state solo 49 contro le 222 dell´anno precedente, con un calo del 77,7% a fronte di un incremento del 20%, nello stesso periodo, dell´ammontare degli investimenti complessivi in Venture Capital e Private Equity. Massimo Bergami, docente di Organizzazione Aziendale presso la facoltà di Economia di Bologna dell´Università di Bologna e Presidente del comitato Organizzatore del Premio, spiega che l´idea del campionato nazionale dei business plan "è nata dalla necessità di trovare nuove forme di sostegno e di sviluppo dell´innovazione industriale e di servizio". "Troppo spesso", sottolinea il professor Bergami, "ci si lamenta delle fughe all´estero dei cervelli sviluppati nelle nostre università, dell´eccessiva dipendenza del nostro sistema economico da tecnologie e brevetti importati. La realtà è che mancano adeguati supporti affinché il grande patrimonio di creatività che nasce in Italia possa sbocciare a livello di impresa. Siamo convinti che questo premio sia un primo passo importante e risponda ad un´esigenza sempre più sentita e urgente". Gianni Lorenzoni, ordinario di Strategia d´impresa presso la facoltà di Economia dell´Università di Bologna e Presidente del comitato di Valutazione del Premio, che ha il compito di giudicare, fra i quindici progetti in gara, quello più innovativo e con le maggiori possibilità di fare business, afferma: "A tre anni dall´esplosione della bolla speculativa su Internet e sulle nuove tecnologie, questa iniziativa nasce per rilanciare l´innovazione su basi più solide, attraverso la valorizzazione delle idee di business più nuove ed efficaci.Non solo, attraverso il Premio, tutti e quindici i progetti che vi partecipano, hanno a disposizione anche una vetrina di grande visibilità che permette loro di incontrare strutture aziendali e finanziarie in grado di trasformare le buone idee in realtà operative". La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 10 dicembre a Bologna, presso l´Aula Magna di Santa Lucia. Scenario degli Start Up tecnologici in Italia e in Europa - Dopo i picchi vertiginosi del periodo 1999/2000 il settore delle operazioni di finanziamento di nuove idee imprenditoriali (Seed) e di nuove imprese (Start Up) da parte dei capitali istituzionali e privati (operazioni di Venture Capital) ha subito una fortissima riduzione sia in Italia che in Europa sia in termini assoluti che in termini relativi al complesso delle operazioni di Venture Capital e Private Equity. § Secondo l’Aifi (Associazione italiana degli investitori istituzionali nel capitale di rischio) le operazioni di Seed e Start Up in Italia nel 2002 sono state soltanto 49 contro le 222 del 2001, con un investimento complessivo per un controvalore di 65 milioni di euro contro i 291 milioni di euro del 2001 (-77,7%), a fronte di un incremento dell’ammontare degli investimenti complessivi in Venture Capital e Private Equity nello stesso periodo che ha superato il 20%. Per il 2003 rispetto al 2002 il trend italiano si presenta ancora negativo, a fronte di un rallentamento generale dell’economia e delle operazioni di investimento in Venture Capital e Private Equity. § La situazione a livello Europeo (elaborata su 21 paesi: i 15 membri Eu più Svizzera, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca e Ungheria) secondo una statistica elaborata dall’Evca (European Venture Capital Association) in collaborazione con Pricewaterhouse Coopers (Pwc) e Thomson Finacial Venture Economics (Tfve), ha visto fra il primo trimestre 2002 ed il primo trimestre 2003 un calo dell’attività nel settore dei finanziamenti a nuove imprese o a nuove idee imprenditoriali del 64% in termini di valore e del 6% nel numero delle operazioni, a fronte di un calo globale delle attività di Venture Capital del 34% in termini di valore e del 7% in termini di numero di operazioni. § Sempre secondo fonte Evca/pwc/tfve gli investimenti europei in Seed e Start Up ammontavano nel 2001 a 4,2 miliardi di euro distribuiti su 3.306 aziende. § Nel 2002 gli investimenti in questo settore erano pari a 2,9 miliardi di euro (-31%) distribuiti su 4.026 aziende. § Nel 2001 gli investimenti europei in Seed e Start Up rappresentavano il 17% (2% Seed, 15% Start Up) dell’ammontare globale degli investimenti istituzionali in Venture Capital e Private Equity. § Nel 2002 questa quota è scesa al 10,6% (1,1% Seed, 9,5% Start Up). § L’investimento medio in questo settore è passato dai 930 mila euro per operazione del 2001 ai 730 mila euro per operazione del 2002. § Secondo i dati Aifi in Italia gli investimenti medi in questo settore sono stati pari a 1,3 milioni di euro nel 2001 (circa il 40% superiore alla media europea dello stesso periodo). § Sostanzialmente invariato l’ammontare medio per il 2002 (superiore alla media europea di oltre l’80%). § Nel 2000 gli investimenti di Venture Capital e Private Equity nei settori high-tech in Europa sono stati di 10,9 miliardi di euro, pari al 32% degli investimenti totali. § Nel 2001 gli investimenti nei settori high-tech in Europa erano di 6,8 miliardi euro, pari al 28,3% del totale degli investimenti. § Nel 2002 gli investimenti nei settori high tech in Europa sono stati di 5,8 miliardi di euro, pari al 21% del totale degli investimenti. Dal complesso di questi dati risulta abbastanza evidente che l’esplosione della “bolla” tecnologica del 2000 ha finito per penalizzare in maniera consistente le idee imprenditoriali innovative ad alto contenuto tecnologico, che trovano oggi in Europa, e di conseguenza anche in Italia, difficoltà di finanziamento molto maggiori di quanto non sia accaduto in un passato prossimo. Tuttavia l’esplosione della bolla non ha fatto venire meno le esigenze di innovazione che caratterizzano l’economia nel suo insieme e la domanda di servizi ad alto contenuto tecnologico propria di tutte le imprese che vogliono competere su un mercato, quello europeo, dove l’elevata qualità a fronte di un continuo processo di miglioramento delle capacità produttive è un imperativo costante. Per questo è nata l’idea del Premio Nazionale per l’Innovazione, competizione a premi per idee innovative e nuove aziende, il cui fine non è solo quello di finanziare progetti meritevoli, ma soprattutto di promuovere le nuove idee imprenditoriali dando loro una doverosa analisi e una giusta cassa di risonanza che possa facilitare l’attivazione di risorse di Venture Capital per il loro sviluppo e successo. Sempre secondo dati Evca nel 2002 l’Italia era al settimo posto in Europa (dopo Regno Unito, Svezia, Francia, Olanda, Finlandia) per il livello di investimenti in Venture Capital, con una quota investita pari allo 0,21% del Pil (contro una media europea dello 0,27%). Nel 2001 l’Italia era al 13° posto in Europa con una quota investita pari allo 0,16% del Pil rispetto ad una media europea dello 0,25%. Come funziona il Premio Nazionale per l’Innovazione 1. Le competizioni locali Il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Bologna, il Politecnico Innovazione (Consorzio del Politecnico di Milano), l’Università degli Studi di Padova e l’Università degli Studi di Udine organizzano in sede locale una gara (business plan competition) denominata rispettivamente Concorso Galileo Ferraris Torino, Start Cup Bologna, Start Cup Milano - Progetto Vinci, Start Cup Padova e Start Cup Udine, che funge da selezione per la competizione nazionale. I quindici progetti premiati in sede locale (tre per ogni competizione) partecipano alla competizione nazionale che assegna due premi in denaro: 60 mila euro al miglior progetto imprenditoriale presentato 15 mila euro al vincitore del Premio Speciale assegnato dal comitato scientifico della Competizione. L’obiettivo del Premio Nazionale è di sostenere lo sviluppo economico attraverso la nascita di imprese innovative. Le cinque competizioni locali sono così strutturate: · Start Cup Bologna: premiazione entro la prima decade di novembre Il concorso è aperto a studenti, laureati, ricercatori, docenti dell’Università che presentino un progetto per lo sviluppo di prodotti o servizi hi-tech. · Start Cup Milano: premiazione il 12 novembre. Il concorso è aperto ad aspiranti imprenditori o ad imprese costituite da non più di due anni che operino in settori hi-tech · Start Cup Padova: premiazione avvenuta il 15 luglio. Il concorso è aperto a gruppi (non meno di tre persone) di studenti, laureati, ricercatori, o docenti dell’Università che presentino progetti nel settore hi-tech. · Start Cup Udine: premiazione il 24 ottobre. Il concorso è aperto a gruppi (non meno di tre persone) di studenti, laureati, ricercatori, o docenti dell’Università che presentino progetti nel settore hi-tech. · Concorso Galileo Ferraris Torino: premiazione il 24 ottobre Il concorso è aperto a persone fisiche o imprese costituite dopo il 1° gennaio 2003 che costituiscono la propria impresa e la insedino all’interno dell’Incubatore dell’Università. 2. Comitato Organizzatore E’ composto da un rappresentante per ognuna delle cinque competizioni locali. A questo Comitato spetta la definizione dei regolamenti e la gestione degli aspetti organizzativi del Premio. 3. Comitato di Valutazione E’ composto da dieci membri, di cui cinque designati dalle competizioni locali, e cinque individuati dal Comitato Organizzatore tra personalità del mondo accademico impegnate in progetti di supporto all’imprenditorialità, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni finanziarie impegnate nello sviluppo di nuove imprese ed esperti scientifici di fama internazionale nelle aree di elevato sviluppo tecnologico. A questo Comitato spetta la valutazione delle proposte presentate e l’assegnazione del Premio. 4. Sponsor H3g (società che ha lanciato in Italia la comunicazione mobile di terza generazione) 5. Regolamento Entro il 15 novembre 2003 le competizioni locali invieranno alla Segreteria del Premio Nazionale i progetti selezionati. I progetti sono in formato libero ma devono essere riproducibili in forma cartacea (niente file video o audio). Tutti i partecipanti verranno invitati alla cerimonia di premiazione che si terrà mercoledì 10 dicembre nella prestigiosa sede dell’Aula Magna di Santa Lucia. I responsabili dei quindici business plan in gara, avranno l’opportunità, oltre che di tenere una breve presentazione della loro idea davanti al Comitato di Valutazione, di illustrare il proprio progetto ad una rosa mirata di potenziali investitori. Il vincitore, per poter incassare il premio, dovrà essere costituito in forma di impresa con regolare iscrizione al Registro Imprese, da effettuare entro e non oltre il 30 aprile 2004. Segreteria Generale del Premio Nazionale per l’Innovazione c/o Alma Cube – Bologna Dr. Fabrizio Bugamelli Tel. 051/4200311 e-mail: fabrizio.Bugamelli@almacube.com    
   
 

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