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Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Ottobre 2003 |
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INONDAZIONI: LA RICERCA EUROPEA OPERA PER UNA MIGLIORE PREVISIONE E PER SOLUZIONI A LIVELLO DI GESTIONE
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Bruxelles, 16 ottobre 2003 - Le inondazioni rappresentano una delle calamità più diffuse in Europa. Nel corso dei passati decenni, praticamente ogni anno si sono verificate alluvioni di grandi proporzioni in qualche parte del nostro continente. Il commissario europeo per la ricerca, Philippe Busquin, è oggi in visita a Dresda (Germania), città duramente colpita da una delle più gravi inondazioni avvenute nell´Europa centrale sin dal Medio Evo. La Commissione europea organizza per l´occasione una riunione d´informazione presso lo Ständehaus di Dresda allo scopo di presentare i risultati di alcuni importanti progetti di ricerca in materia di inondazioni, tesi a migliorare le possibilità di prevenzione, previsione, attenuazione, adattamento e gestione di tali catastrofi. Durante il periodo 1980-2002, le alluvioni sono state più frequenti in Francia (22%), Italia (17%) e nel Regno Unito (12%). Il maggior numero di vittime è stato registrato in Italia (38 %), seguita dalla Spagna (20%) e dalla Francia (17%). In termini di perdite economiche, Germania e Italia hanno subìto il danno maggiore (entrambe €11 miliardi), mentre Spagna e Regno Unito figurano al secondo posto (circa €6 miliardi ciascuno). In quest´ultimo decennio, l´Ue ha avviato una cinquantina di progetti di ricerca in questo campo, con una dotazione complessiva di €58 milioni, su aspetti quali la valutazione dei rischi di allagamento, la mappatura delle emergenze e dei rischi, la previsione delle piene e la pianificazione territoriale preventiva. La Commissione sta mettendo a punto un sistema europeo di allarme inondazioni (European Flood Alert System, Efas). “Gli studi scientifici dimostrano che le emergenze inondazioni stanno diventando sempre più frequenti e disastrose”, ha dichiarato il commissario Busquin, “e danno per certo un ulteriore intensificarsi di fenomeni estremi come le alluvioni che hanno colpito l´Europa centrale l´anno scorso o la siccità di quest´estate. Simili fenomeni avranno indubbie ripercussioni sull´economia e sulla vita dei cittadini europei. Dobbiamo agire insieme, a livello europeo, nazionale, regionale e locale, per prevenire future inondazioni e attenuarne i danni. Dobbiamo imparare a vivere con le alluvioni, e quindi pensare e agire in termini di prevenzione, al fine di mitigarne gli effetti. E´ necessario portare avanti la ricerca per accrescere le nostre capacità di allarme tempestivo e di gestione delle piene.” La ricerca europea contribuisce a far fronte alle inondazioni in Europa Le inondazioni rappresentano un vero problema europeo, che non si ferma alle frontiere amministrative e arreca enormi danni sociali, ambientali ed economici alla maggior parte degli Stati membri dell´Ue e ai paesi candidati all´adesione. L´europa promuove la ricerca sulle alluvioni sin dalla fine degli anni ´80. Da allora, una cinquantina di progetti multinazionali imperniati sulla ricerca in materia di alluvioni hanno visto la luce grazie al sostegno della Commissione, che vi ha destinato all´incirca €58 milioni. Perché le alluvioni aumentano? Tra gli scienziati, c´è chi attribuisce la colpa al cambiamento climatico e chi sostiene invece che l´Europa è diventata più fragile e vulnerabile al rischio d´inondazione. Come accade per la maggior parte delle discipline scientifiche, sono in gioco numerosi fattori interdipendenti e pluridimensionali, tra cui il clima, le condizioni atmosferiche, l´assetto idrogeologico, l´uso del suolo, le misure strutturali di difesa contro le inondazioni, la sensibilizzazione e la preparazione di fronte al rischio di inondazioni, le capacità di gestione, allarme e informazione. Per una corretta valutazione del rischio inondazioni, è necessario che i progetti di ricerca europei tengano conto di tutta questa molteplicità di fattori. Nella riunione d´informazione di Dresda, la Commissione presenta i risultati di quattro progetti di ricerca europei nel settore delle alluvioni. Studio delle alluvioni del passato Il progetto Sphere fornisce informazioni sulle alluvioni verificatesi fino a 10 000 anni fa. Grazie alla base dati Sphere, è possibile perfezionare la progettazione di strutture ad alto rischio come dighe, argini, ponti e centrali elettriche, calcolando con maggiore precisione i rischi di piene e di inondazioni. Lo studio del passato offre validi spunti per il presente e per il futuro. Gestione integrata dei bacini idrografici Progetto Eurotas: le grandi piene che non possono essere né evitate né controllate devono essere gestite su scala transfrontaliera, attraverso strategie di gestione integrata dei bacini idrografici tendenti a prevenire e attenuare gli allagamenti. Eurotas ha contribuito validamente, negli ultimi anni, ad attenuare i danni dovuti alle piene del fiume Elba nella città di Praga. Utilizzo di dati trasmessi via satellite Eurainsat illustra come sia possibile combinare una varietà di dati pervenuti via satellite grazie alle tecnologie più avanzate ai fini di una migliore previsione delle precipitazioni, presupposto indispensabile per poter pronosticare meglio le inondazioni. Si tratta del contributo europeo ad una vasta iniziativa intrapresa sul piano mondiale, la “Global Precipitation Mission” (Gpm). Previsioni più credibili delle alluvioni Il progetto Music studia il modo di rendere più credibili le previsioni di alluvioni, mediante una migliore concezione di modelli, quantificazione delle incertezze di previsione e formazione degli utenti. Questa ricerca consentirà di mettere a punto sistemi di previsione e di allarme più affidabili ed efficaci. Per ulteriori informazioni, consultare: Sphere : http://www.Ccma.csic.es/dpts/suelos/hidro/sphere/ Eurotas: http://www.hrwallingford.co.uk/projects/eurotas Eurainsat: http://www.isac.cnr.it/~eurainsat/ Music: http://www.geomin.unibo.it/orgv/hydro/musi |
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