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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Ottobre 2003
 
   
  DISBIOSI TEST: NAMED PRESENTA IL PRIMO APPROCCIO DIAGNOSTICO ALLA DISBIOSI INTESTINALE

 
   
  Milano, 16 ottobre 2003 - La maggior parte della popolazione dei paesi industrializzati soffre di disbiosi, vale a dire delle conseguenze di una alterazione della flora batterica intestinale. L´equilibrio della flora batterica viene alterato dall´uso di alimenti trattati, sterilizzati e denaturati, dall´inquinamento ambientale e/o da metalli pesanti, dallo stress, da un accumulo di tossine nei tessuti e dall´abuso di medicinali (in primis, gli antibiotici). La conseguenza consiste nella drastica diminuzione delle difese immunitarie dell´organismo e nell´accentuarsi di disturbi che sovente vengono catalogati come "psicosomatici" perché risulta difficile individuarne le cause. Il dato di partenza: più del 60% della popolazione presenta un metabolismo disturbato da una eccessiva proliferazione dei batteri intestinali. Questa situazione, spesso in continuo peggioramento, causa il fatto che le mucose intestinali non siano sufficientemente ossigenate, e che tossine e rifiuti presenti nell´intestino non si decompongano abbastanza celermente. Si raggiunge, spesso e facilmente, uno stadio di auto-intossicazione. Non a caso molti tra i più comuni disturbi vengono spesso attribuiti al malfunzionamento dell´intestino: oggi si sa infatti che esiste una stretta correlazione tra processi metabolici e sistema immunitario. Il sistema immunitario è per l´80% localizzato sulle pareti dell´intestino tenue e crasso, dove si formano le immunoglobuline. Le mucose dell´intestino crasso costituiscono dunque il sistema difensivo più importante contro le tossine. Quali sono i disturbi? Gonfiori addominali e digestione lenta, stipsi, meteorismo ed alvo alternante, intolleranze ai cibi fermentati e stanchezza mattutina costituiscono i diversi segni di un solo problema: la disbiosi. Anche le candidosi e micosi vaginali, le infezioni del cavo orali (mughetto) e le micosi cutanee rientrano fra questi "segni", che manifestano un´alterazione della flora batterica intestinale. Ma, poiché la Disbiosi Intestinale, secondo la Letteratura Internazionale, è un insieme di sintomi e disturbi Funzionali Gastroenterici che possono evolvere in malattie anche coinvolgenti organi od apparati distanti dal Colon, spesso epatopatie, disturbi muscoloscheletrici, problemi di pelle (es. Acne), attraverso il meccanismo della "semina linfogena microbica" possono in realtà derivare da disbiosi intestinali protrattesi nel tempo perché mai diagnosticate. Come diagnosticare la disbiosi? Oggi nasce Disbiosi Test di Named, il primo metodo di diagnosi della disbiosi intestinale Il Disbiosi Test rappresenta il Test di Laboratorio per individuare, valutare quantitativamente e monitorare i pazienti che evidenziano uno stato di Disbiosi Intestinale. Il test, non invasivo, praticato negli studi medici specializzati in medicina funzionale, grazie ad un semplice prelievo delle urine permette di dosare 2 markers, molecole la cui eccessiva proliferazione indica diversi gradi di disbiosi: Indicano e Scatolo, metaboliti dell´aminoacido Triptofano. A seconda che il test indichi la loro presenza "singola" o "combinata", e a seconda della loro quantificazione, si possono evidenziare i seguenti stati di disbiosi: assente, lieve, media o grave. Il Disbiosi Test fornisce inoltre utili indicazioni sulle tipologie di fermenti lattici con i quali trattare la disbiosi ai fini della guarigione del pazienti. Il costo del Disbiosi Test è di 85,00 euro. Il test viene effettuato presso gli studi di medici funzionalisti i quali non si limitano ad eseguire il test ma sanno dare risposte chiare ed esaurienti e consigliare terapie adatte, diversamente da quanto accade per i classici test da laboratorio, per cui i risultati devono essere letti ed interpretati da uno specialista diverso da colui che ha eseguito l´esame diagnostico.  
   
 

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