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Notiziario Marketpress di
Martedì 21 Ottobre 2003 |
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FINANZIARIA 2004: IL MINISTRO STANCA: "C´È UN INDEBOLIMENTO DEI SOSTEGNI PREVISTI PER L´INNOVAZIONE TECNOLOGICA DELLE IMPRESE"
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Londra, 21 ottobre 2003 - Il ministro per l´Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, lamenta un indebolimento in Parlamento dei sostegni previsti per l´innovazione tecnologica delle imprese. "Non posso condividere l´emendamento del relatore della ´Tecnotremonti´ che riduce grandemente l´ineludibile sostegno previsto all´innovazione tecnologica per sorreggere la competitività delle imprese italiane, soprattutto di quelle medio-piccole", ha infatti detto il ministro Stanca incontrando i giornalisti a Londra, in occasione di colloqui con Stephen Timms, ministro dell´e-Commerce e della Competitività e di una lezione alla London School of Economics sui programmi italiani per l´innovazione tecnologica. Stanca ha infatti spiegato che "è stato presentato dal relatore un emendamento al decreto legge ´Tecnotremonti´ (che reca incentivi fiscali e la parziale detassazione degli utili per stimolare investimenti alla innovazione tecnologica) che, di fatto, limita notevolmente l´incentivo all´innovazione tecnologica digitale (informatica e telecomunicazioni) e, invece, conferma totalmente quelli già previsti a sostegno della ricerca. E, quindi, non posso condividere questo specifico emendamento. Del resto, comprendendo le preoccupazioni sulla copertura finanziaria della versione originale, avevo avanzato varie proposte per incentivare l´innovazione tecnologica per la competitività delle piccole e medie aziende". Il ministro per l´Innovazione e le Tecnologie ha affermato che "una politica di sostegno dell´innovazione non può limitarsi alla ricerca. Anche la Commissione Europea, con un recente comunicazione, ha riconosciuto che Ricerca & Sviluppo sono fattore essenziale per la crescita a lungo termine, ma non sono sufficienti e, quindi, vanno sostenute altre forme di innovazione, specie di processo, come gli aspetti operativi, gestionali, di marketing, di design e di distribuzione fino alla logistica. In questo caso", ha aggiunto Stanca, "le tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Ict) sono un fattore abilitante. Incentivare la ricerca significa, pertanto, indirizzare i benefici in gran parte alle grandi e medie imprese e penalizzare di fatto le piccole aziende, soprattutto quelle del made in Italy". Citando tra l´altro dati della Banca d´Italia, il ministro ha ricordato che "da un punto di vista strettamente economico per ogni € in più investito in Ict si registra una crescita del prodotto pari a circa 1,8 €; mentre nel caso di investimenti in capitale non Ict la crescita è di 1,1 €. A questo si aggiunga che investire in Ict comporta anche un aumento in termini di attrattività, in quanto per ogni € speso in ricerca ed innovazione si registra un aumento degli investimenti diretti esteri pari a 4 €, un dato che appare particolarmente significativo se letto nell´ottica del processo di globalizzazione in atto, che sta interessando l´economia internazionale, considerando ad esempio esperienze come quella Irlandese, dove gli ingenti flussi di capitali esteri hanno rilanciato l´intero sistema produttivo". Stanca ha inoltre posto in evidenza come tutti i Paesi europei si siano mossi in questa direzione. A tale proposito ha ricordato come "dall´odierno colloquio con il collega Timms sia emerso come la Gran Bretagna abbia varato ormai da qualche anno misure specifiche per la diffusione delle tecnologie digitali nelle piccole e medie imprese". Un altro esempio è inoltre rappresentato dalla Spagna, dove sono state previste deduzioni e crediti d´imposta per i costi e gli investimenti effettuati per applicare l´Ict nelle imprese (a partire dall´accesso ad Internet, dalla presenza sul Web e l´e-Commerce e l´e-Business). Insomma, ha detto il ministro Lucio Stanca, "con questo emendamento e con la ´Tecnotremonti´ così come è stato ora proposto di riformularla in Parlamento, il nostro Paese perde un´ottima ed importante occasione per fare un ineludibile passo in avanti sulla strada dell´innovazione tecnologica, così determinante per la competitività del nostro Paese. E di questo me ne rammarico particolarmente anche in relazione ai primi segnali di ripresa economica che si stanno delineando a livello internazionale. Scenario a cui le nostre imprese, quelle medio-piccole in particolare, si affacciano con uno storico ritardo tecnologico". |
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