|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Mercoledì 22 Ottobre 2003 |
|
|
|
|
|
PRESTO LA PATENTE NAUTICA ANCHE PER I DIABETICI
|
|
|
|
|
|
Milano, 22 ottobre 2003 - E’ questa la provocatoria richiesta dei Dolci Marinai, l’equipaggio dei sette giovani diabetici che ha dimostrato come, grazie a microinfusori insulinici che mimano il funzionamento del pancreas, si può anche affrontare il mare, in condizioni estreme, liberarsi dall’etichetta di ‘malati’ e percorrere strade finora sbarrate come quella per la patente nautica. I Dolci Marinai fanno tappa oggi a Milano, a una settimana dalle oltre 200 miglia percorse tra San Benedetto e Trieste dove hanno preso parte alla Barcolana. Da San Benedetto del Tronto a Trieste, sette giovani diabetici per sette giorni di navigazione. La sfida l’ha voluta l’Amd (Associazione nazionale medici diabetologi) che in collaborazione con l’Aniad (Associazione nazionale italiana atleti diabetici) ha prima organizzato e poi dato il patrocinio all’iniziativa i Dolci Marinai. I Dolci Marinai sono sette, tra ragazzi e ragazze, affetti dal diabete di tipo I, il diabete giovanile, che dall’infanzia li costringe a periodiche infusioni di insulina per il controllo della glicemia. Una condizione di riconosciuta invalidità permanente che fino ad oggi ha precluso loro diverse strade tra cui quella della competizione sportiva e della patente nautica. La vita dei ‘marinai’ fatta di una alimentazione quasi mai regolare e bilanciata mal si adatta a un paziente diabetico, sempre costretto a fare i conti con la propria glicemia da bilanciare con un accurato dosaggio di insulina. I ragazzi dell’equipaggio grazie a un microinfusore insulinico di ultima generazione si sono liberati delle quotidiane iniezioni di insulina per un perfetto controllo degli zuccheri, pur vivendo da ‘marinai’. Gli ultimi tipi di microinfusori, della dimensione di un telefonino, mimano il funzionamento del pancreas rilasciando costantemente la corretta quantità di insulina nel sangue. In questo modo chi lo usa mantiene sotto controllo il livello di zuccheri prima e dopo i pasti e durante la notte. “Nonostante le condizioni vissute in barca in questi sette giorni i nostri ragazzi hanno mantenuto un controllo della glicemia eccellente” ha sottolineato a questo proposito Paolo Foglini, il ‘medico di bordo’, Direttore dell’Unità Operativa di Diabetologia dell’Ospedale di Fermo. “Anche quando le condizioni del mare sembravano proibitive per chiunque, il controllo della glicemia, e dei nervi, è stato totale.” L’impresa sportiva potrebbe presto tramutarsi in pubblicazione scientifica. L’occasione, infatti, di avere sotto osservazione sette giovani pazienti diabetici impegnati in un attività sportiva e dotati di microinfusori di ultima generazione, ha permesso ai medici di bordo di svolgere alcuni test di validazione della somministrazione insulinica. I dati costituiranno la base di uno studio che verrà pubblicato da una rivista scientifica di settore. Il progetto di ricerca è svolto in collaborazione con le Università di Ancona, L’aquila e Napoli. “L’impresa dei Dolci Marinai è un’ulteriore conferma, in un campo inesplorato come quello velistico, che ai pazienti diabetici nessuna attività fisica è preclusa” ha sottolineato Gerardo Corigliano, Presidente dell’Aniad, l’Associazione di cui fa parte l’equipaggio, non nuova a sostenere imprese sportive per i diabetici, ma che per la prima volta ha sostenuto e patrocinato un iniziativa ‘marina’. “E’ solo una questione di controllo, emotivo, neuro-muscolare e soprattutto glicemico”. A esprimere un punto di vista tecnico e sportivo dell’impresa ci sarà oggi la campionessa olimpica di vela, classe 420, Cristiana Monina, volto noto della televisione grazie a uno spot di telefonini, in barca, con altre due ragazze. La Monina si sta preparando per le olimpiadi del 2004 e questa “è stata un’occasione per rilassarsi e vivere il mare in maniera diversa accompagnata da gente speciale” come dice lei stessa. Un solo neo nella settimana di navigazione: alla 35esima edizione della Barcolana, nella splendida cornice del Porto di Trieste è mancato uno dei protagonisti principali, il vento. Ad arrivare fino in fondo, delle 1982 imbarcazioni partecipanti ce l’hanno fatta in 39, tutti equipaggi professionisti e con imbarcazioni ad alta tecnologia. Al termine della manifestazione il morale dell’equipaggio era però alle stelle “Per noi questa è comunque una vittoria” e il pensiero è andato alla prossima impresa. |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|