Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Settembre 2012
 
   
  LOMBARDIA: AL LAVORO PER UN NUOVO WELFARE

 
   
  Cremona, 13 settembre 2012 - "Sono qui per un momento di lavoro e per un confronto reale con il territorio per costruire, insieme alla comunità, un nuovo welfare che duri nel tempo e che garantisca il soddisfacimento dei bisogni delle persone". Lo ha detto l´assessore regionale all´Occupazione e Politiche del lavoro Gianni Rossoni, incontrando a Cremona i soggetti protagonisti del welfare nell´ambito degli appuntamenti promossi dall´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli, per scrivere con il territorio una riforma del welfare condivisa. Al confronto, svoltosi nella Sede territoriale di Regione Lombardia, hanno preso parte istituzioni locali, sindacati, associazioni imprenditoriali, organizzazioni di categoria, enti non profit e del volontariato e cooperative. Necessità Della Riforma - "E´ nostra intenzione - ha spiegato l´assessore Rossoni - aprire un confronto reale e sistematico, perché il tema del welfare è urgente, non può essere rimandato. Ci troviamo di fronte a una duplice questione: da un lato, un problema di sostenibilità nel tempo delle prestazioni sociali e sociosanitarie nei confronti delle persone, acuito dal prolungarsi della crisi economica, dall´altro, ci sono limiti strutturali, legati a un eccesso di centralizzazione e a una ´spersonalizzazione´, che genera dinamiche di passività in chi usufruisce del welfare. Per queste ragioni occorre realizzare un welfare partecipato, in cui sia valorizzato il privato sociale, in cui siano messe a sistema le risorse che possono provenire da nuove fonti di finanziamento, in cui il pubblico eserciti un ruolo di governance rispetto a una pluralità di attori che partecipano, con pari diritti, alla costruzione del sistema di assistenza". Centralità Della Famiglia - "Tutto il welfare - ha aggiunto l´assessore - deve essere costruito a partire dalla persona e dalle relazioni che ne caratterizzano l´esistenza, prima di tutto quelle familiari, dove generalmente si esprime una elevata capacità di sostegno rispetto ai bisogni. Se affermiamo il principio della centralità della famiglia, dobbiamo ripensare tutto il sistema in quest´ottica. Ciò significa superare la frammentarietà delle prestazioni e degli interventi, razionalizzare la governance che si esprime nelle Asl e nei Piani di zona, per semplificare l´accesso dei cittadini ai servizi e integrare le politiche con strumenti, come la Dote welfare, che riconducano a unità i diversi interventi, consentendo una maggior appropriatezza fin dalla fase di programmazione". Passaggio Dall´offerta Alla Domanda - "Tra i punti cardine della riforma - ha spiegato Rossoni - vi è senz´altro il passaggio ´dall´offerta alla domanda´, che Regione Lombardia ha già avviato in alcune sperimentazioni e che intende perseguire. Siamo partiti dall´assistenza domiciliare integrata e andremo progressivamente a estendere lo stesso metodo: la valutazione deve essere realmente ´personalizzata´, cioè tenere conto di una pluralità di fattori, come le condizioni di salute, la situazione sociale e le risorse attivabili all´interno del nucleo familiare". Maggior Equità - "Grazie all´introduzione del ´Fattore famiglia lombardo´ - ha detto ancora Rossoni -, che, in provincia di Cremona, si sperimenta a Pizzighettone, possiamo ottenere una reale fotografia della realtà, che tiene conto, in maniera efficace, di tutte le componenti. Con la Dote scuola abbiamo avuto risultati positivi, sono convinto che questo nuovo parametro ne dia altrettanti nel sociale". Metodo Vincente - "La comunità - ha concluso Rossoni - deve diventare protagonista ed è nostra intenzione sostenere tutti quegli strumenti che valorizzano la compartecipazione pubblico-privato al welfare: penso al welfare aziendale e interaziendale, ad esempio in ambito di conciliazione famiglia-lavoro, alla contrattazione di secondo livello, ai fondi mutualistici, ai trust, al microcredito, ad altre forme innovative di finanziamento, di diversa provenienza, che è possibile mettere a sistema". L´assessore Rossoni si è detto soddisfatto sull´esito della mattinata di lavoro, nel corso della quale ha ricordato come "tutte le osservazioni siano state recepite e verranno utilizzate per scrivere un welfare che sia in grado di sostenere il nuovo sistema". "Da tutte le parti - ha spiegato ancora - è emersa la consapevolezza che, a causa delle nuove esigenze, l´attuale welfare, così come pensato, non sia più in grado di dare risposte soddisfacenti". L´assessore Rossoni ha sottolineato infine "il ruolo importante degli Enti locali, che devono essere protagonisti del nuovo welfare, in un´ottica di sussidiarietà verticale".  
   
 

<<BACK