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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Settembre 2012 |
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DONNE AL LAVORO NEL SECOLO DELL’INDUSTRIA GALLERIA SUBALPINA TORINO DAL 14 SETTEMBRE AL 14 OTTOBRE 2012
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Torino, 18 settembre 2012 - Si è aperta 14 settembre, la mostra fotografica “Donne al lavoro nei secoli dell’industria”, curata dal Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino e promossa dalla Provincia di Torino e dall’Inail Piemonte. Attraverso un’accurata combinazione di immagini evocative, la mostra offre un’occasione di riflessione sui temi cruciali del lavoro, dell’inclusione sociale, della tutela della salute. “In un periodo di grande crisi economica come quello che stiamo vivendo, le donne continuano in Italia a essere un soggetto fragile” commenta l’assessore al lavoro della Provincia di Torino Carlo Chiama. “Questo tende a farci dimenticare i grandi progressi che le donne hanno fatto nel mondo del lavoro, quanto siano migliorate le condizioni e la sicurezza delle lavoratrici, di come abbiano occupato in pochissimi decenni posizioni più qualificate, anche se la parità è ancora lontana. La mostra è un documento prezioso di questo percorso, e deve essere di stimolo per continuare a sostenere la crescita e la qualità del lavoro femminile”. L’impegno sul fronte della tutela del lavoro è citato anche da Antonio Traficante, direttore regionale dell’Inail Piemonte. “Oltre alle attività di informazione e divulgazione scientifica, nel tempo abbiamo sperimentato linguaggi diversi per diffondere la cultura della sicurezza: dai brevi racconti ai cortometraggi fino a un recentissimo video clip musicale. Oggi questa mostra, frutto di un progetto di ricerca, ci permette di affrontare il tema del lavoro da un punto di vista storico e di genere, puntando l’attenzione sull’evoluzione, faticosa ma continua, della prevenzione, ben consapevoli che i progressi futuri deriveranno da una crescita non solo tecnologica ma anche e soprattutto culturale”. Di “proficua collaborazione tra il mondo della ricerca e le istituzioni preposte agli interventi di politica sociale” parla la professoressa Adele Monaci, direttrice del Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. “Questa mostra promossa dall’Inail e realizzata dal nostro Dipartimento è un ottimo esempio di sinergia interistituzionale di cui è auspicabile la diffusione”. “La scelta del lavoro femminile per evocare questi temi deriva da un lato dalla constatazione che il contributo storico delle donne alla produzione è stato tanto cospicuo quanto sottovalutato: le donne hanno sempre rappresentato una quota molto elevata della manodopera nei reparti produttivi prima, negli uffici e nei servizi aziendali poi” spiega Stefano Musso, professore del Dipartimento di Studi Storici e curatore della mostra. “Ma soprattutto - prosegue Musso - la scelta di declinare al femminile la questione della sicurezza nel lavoro intende sottolineare come i rischi abbiano interessato e interessino anche soggetti considerati deboli, ai quali non si poteva e non si può abbinare l’immagine eroica del forte lavoratore maschio, incline a non curarsi del pericolo. Alcune culture maschili del lavoro, infatti, mitizzando mestieri quali il fonditore demiurgo che forgia il ferro con il fuoco o il minatore guerriero che va all’assalto della vena metallifera, o ancora il lavoratore delle costruzioni che sta in equilibrio su tetti e ponteggi e sopporta la fatica sotto il sole cocente, hanno inopinatamente contribuito ad atteggiamenti di disprezzo del rischio”. I visitatori potranno ripercorrere le tappe del lavoro femminile, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, attraverso 40 immagini che coprono l’intero arco dello sviluppo industriale. Le fotografie, custodite negli archivi storici di istituzioni culturali torinesi e piemontesi, sono state riportate alla luce da un gruppo di giovani ricercatori del Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, coordinato da Stefano Musso. Il corpo principale delle fotografie riguarda gli anni cinquanta e sessanta, gli anni del miracolo economico che ha consentito all’Italia di entrare tra i paesi maggiormente industrializzati del mondo; ma non mancano le immagini più antiche e quelle che rimandano alle evoluzioni più recenti. Gli ambienti di lavoro, impianti produttivi attivi in Piemonte in svariati settori, sono popolati da donne, operaie per lo più giovanissime ai primordi dell’industrializzazione, giovani e adulte insieme negli anni successivi. Nella scelta delle fotografie sono state privilegiate quelle che illustrano con maggior chiarezza le mansioni svolte e soprattutto le condizioni di lavoro, evocando i problemi della sicurezza. Gli ambienti ora polverosi, ora fumosi, i lavori spesso gravosi, denunciano la cronica carenza di misure protettive. Diverse immagini mostrano infatti situazioni lavorative, abbigliamenti, calzature indossate che rappresentano esempi negativi da superare, testimoniando come la sensibilità e la cultura della prevenzione abbiano impiegato sin troppo tempo per affermarsi. Tra le fotografie, particolarmente significativa e drammaticamente attuale è quella che mostra donne al lavoro a contatto diretto con fibre di amianto. |
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