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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Ottobre 2012
 
   
  «I LOVE LIBYA»: DAVID GERBI AD ARCO E RIVA DEL GARDA

 
   
  Trento, 11 ottobre 2012 – Oggi alle 20.30 all´auditorium del Conservatorio a Riva del Garda una performance teatrale; venerdì 12 ottobre alle 17.30 a Palazzo dei Panni ad Arco una conferenza, con presentazione della storica Maria Luisa Crosina. David Gerbi, ebreo libico, cittadino italiano, psicoterapeuta e analista junghiano ma anche carismatica figura di «rivoluzionario costruttore di pace», è l´ispiratore e il protagonista di un´iniziativa promossa dai Comuni di Arco e di Riva del Garda nell´ambito della «Biblioteca per la pace», con il sostegno dell´assessorato alla solidarietà internazionale e convivenza della Provincia autonoma di Trento. L´ingresso a tutte le proposte è libero. Stamani la presentazione dell´iniziativa, nel municipio di Riva del Garda, presenti oltre a David Gerbi, per il Comune di Riva del Garda l´assessore Maria Flavia Brunelli, per la Biblioteca civica di Riva del Garda la direttrice Federica Fanizza, quindi Maria Luisa Crosina, per l´assessorato provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza Andrea Morghen, Franco Farina, lo sceneggiatore Giacomo Sega e il regista Paolo Vicentini. Nella performance teatrale a Riva del Garda, sul palco sarà David Gerbi in una proposta che vuole essere una vera esperienza; il testo, curato da Franco Farina, è liberamente ispirato all´omonimo libro di Gerbi, di prossima uscito presso l´editore Il Margine di Trento. L´iniziativa è realizzata da un gruppo di artisti e tecnici di Riva del Garda e dintorni, con la consulenza storica di Maria Luisa Crosina e la consulenza per le religioni di padre Lucio Pinkus. Nell´incontro pubblico ad Arco, a dialogare con Gerbi sarà di nuovo Maria Luisa Crosina. David Gerbi unico ebreo libico a partecipare personalmente alla primavera araba nel maggio 2011, si è conquistato il titolo di «udai ugrauli», ebreo libico rivoluzionario. Promotore del dialogo di pace, interculturale e interreligioso fra i popoli, Gerbi conduce lo spettatore attraverso il suo viaggio personale di profugo e rifugiato che ha inizio nel 1967 quando, a soli 12 anni, è costretto a lasciare la terra natia con la sua famiglia: «Lo spettacolo vuole essere un messaggio di pace a favore della libertà di culto, dell´educazione all’accoglienza, della convivenza pacifica delle diversità, della società multiculturale e multi etnica, della solidarietà internazionale, del rispetto dei diritti umani, della tutela delle minoranze – dice Gerbi – per portare un messaggio contro le degenerazioni della mente umana: l´intolleranza religiosa, il fanatismo, l´estremismo, il razzismo, l´antisemitismo, la discriminazione e la violazione dei diritti umani». Gerbi propone la ricerca di un nuovo equilibrio tra valori umani e interessi economici che incoraggi un approccio etico alle cose della vita e che impedisca lo sfruttamento del più debole, aiutandolo a prendere coscienza delle proprie potenzialità e a metterle a frutto: «Si tratta di scegliere con consapevolezza quale strada prendere – spiega gerbi – la prima quella di coltivare il senso di giustizia combattendo i razzismi generati dai preconcetti e dalle generalizzazioni che alimentano le incomprensioni, fomentano l’odio e le guerre, specialmente nei momenti di crisi economica. La seconda sarebbe quella di coltivare l’indifferenza rinunciando alla difesa dei diritti umani». La performance teatrale: Interprete: David Gerbi; Sceneggiatura e voce fuori campo: Franco Farina; Video: Sara Maino; Movimenti coreografici: Maria Grazia Torbol; Scenografia e costumi: Giacomo Sega; Consulente musicale: Emilio Dalponte; Musiche: autori vari; Fonico e registrazione voci: Ezio Bresciani; Autori ed interpreti musicali di shalom: Ezio Bresciani, Emilio Dalponte, Luca Bassi, Lorenza Marzari, Nicoletta Cretti; Autore musicale di “La sottomessa ferocia dell’ esilio”: Emanuela Ballio; Interprete di “La sottomessa ferocia dell’ esilio”: Cristiano Della Corte; Luci e Regia: Paolo Vicentini; Coordinamento: Federica Fanizza; Consulenza storica e documentaria, curatrice del libro “I love Libya”: Maria Luisa Crosina; Consulenza per le religioni: Padre Lucio Pinkus; Distribuzione: Danza viva, Rovereto (Tn).  
   
 

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