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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Ottobre 2012
 
   
  REGIONE TOSCANA: GIUNTA REVOCHI MISURE CONCORDATE CON TRENITALIA

 
   
  Firenze, 24 ottobre 2012 - La Giunta regionale deve revocare la delibera con cui ha rimodulato il contratto di servizio con Trenitalia Spa, lo scorso ottobre. Lo stabilisce il 22 ottobre una mozione votata all’unanimità dal consiglio regionale – prima firmataria Caterina Bini, Pd – nella quale sono confluiti tre diversi testi precedentemente presentati sullo stesso argomento. E cioè l’intervento sulla linea Firenze-lucca-viareggio e la riduzione dell’offerta anche sulla Linea Aretina, la Pisana-tirrenica-sud, la Linea Pisa-la Spezia e la Faentina. Nello specifico, ricorda la mozione, sono stati eliminati 27 treni nella tratta Lucca-pistoia e 17 nella Lucca-viareggio; e si sono chiuse anche 7 stazioni (Serravalle, Baggiano, Montecarlo, Porcari, Tassignano, Nozzano, Massarosa) “con un presunto risparmio di 4 milioni”. Stazioni nelle quali, continua il testo, “non vi è più il servizio di biglietteria” pertanto non si capisce “in cosa possa consistere il risparmio”. La Giunta regionale è dunque impegnata dall’assemblea a “revocare la delibera 859/2012” e attivare “prontamente” un tavolo di confronto con gli enti locali interessati, per una “nuova decisione” che contemperi le esigenze della cosiddetta ‘spending review’ con quelle degli utenti del servizio ferroviario. Infatti il complesso degli interventi attivati “non è stato assolutamente concertato con gli enti locali interessati ma solo comunicato quando la delibera era già stata adottata”. E non può essere condivisibile, prosegue il testo “l’assunzione di determinazioni così rilevanti senza alcun confronto preventivo nel merito”, tanto più che la nostra Regione fa della consultazione preventiva, ad ogni livello, “un metodo essenziale per la definizione delle scelte amministrative e di governo”. La mozione definisce comunque “non sostenibile” la riduzione che colpisce “pesantemente e ancora una volta la tratta Firenze–lucca-viareggio”. Il testo parla di “indiscriminata riduzione del servizio” a danno soprattutto di studenti e lavoratori; di “taglio indiscriminato” con conseguente ricaduta economica nelle aree più periferiche, già alle prese con disagi più complessivi. Di non condivisione delle modalità con cui sono state effettuate le rilevazioni per l’utilizzo di stazioni ferroviarie e corse dei treni, visto che le stazioni definite “sottoutilizzate e in stato di abbandono” lo sono “soprattutto per i disservizi e disagi causati da Trenitalia”. Per l’assemblea regionale “non può essere accettabile” una linea di intervento che “anziché eliminare e ridurre i disservizi elimini i servizi”.  
   
 

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