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Notiziario Marketpress di
Lunedì 05 Novembre 2012 |
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UE: DISCORSO DEL DIRETTORE LUCIO BATTISTOTTI AL FESTIVAL DELLA SCIENZA
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Genova, 5 novembre 2012 - L´europa è l´ospite d´onore della decima edizione del Festival della Scienza che si è svolto a Genova. Fulcro della manifestazione, che anche quest´anno ha richiamato a Genova migliaia di persone, è la Piazza Europa: uno spazio fisico e virtuale dedicato alla presentazione della ricerca scientifica dell´Unione europea. In questo contesto la Rappresentanza in Italia della Commissione europea ha dato il suo contributo attraverso uno stand informativo, l´organizzazione di alcuni eventi e partecipando alla cerimonia d´inaugurazione del Festival. Riportiamo qui di seguito il discorso di paertura del Direttore della Rappresentanza Lucio Battistotti. La crisi economica lancia messaggi negativi agli europei, alimentando in loro la paura del futuro: messaggi che riguardano l´economia e il lavoro, ma anche l´Europa stessa, il suo processo di integrazione, insomma il suo futuro. Senza dimenticare la drammatica situazione dei quasi 25 milioni di europei attualmente senza un lavoro, di cui 17 milioni nell´eurozona, ed il dramma della disoccupazione giovanile (in Italia al 35%), nonché le difficoltà finanziarie che alcuni Paesi del vecchio continente devono affrontare, abbiamo il dovere di essere ottimisti. Dobbiamo considerare con razionalità che è proprio grazie ai successi del processo di integrazione che oggi gli Stati membri dell´Unione Europea possono affrontare insieme, e quindi più forti e più solidali, le sfide globali che hanno davanti. L´europa, culla della democrazia, ha visto la nascita e l´affermazione dello Stato di diritto, basato sul diritto romano, la nascita e l´evoluzione degli ideali dell´Illuminismo, che hanno preparato il terreno per le due grandi rivoluzioni di quel secolo, la nascita del liberalismo e la nascita della scienza empirica che ha aperto la strada alla rivoluzione industriale. L´europa è stata ed è un eccezionale centro di cultura e di creazione. Alla luce del conferimento del Nobel per la pace all´Unione europea, voglio citarli tutti insieme per ricordare che non sono qualcosa che appartiene solo al passato: sono sempre presenti come caratteristiche fondamentali dell´Europa odierna. Tutto questo, insieme al processo di integrazione europea, ancora in corso, ha garantito negli ultimi sessant´anni il periodo di pace e prosperità più lungo mai sperimentato dal nostro continente. Dobbiamo essere fieri del nostro motto: "Unità nella diversità". Coloro che parlano di declino irreversibile dell´Europa hanno scelto di ignorare questi fattori fondamentali, scambiando una crisi e un problema di governance per declino. L´europa non è in declino. L´europa sta cercando con fatica una nuova strada, pressata dalla crisi, sta riconoscendo con realismo i suoi problemi e cercando possibili soluzioni. Jean Monnet diceva che «le persone accettano i cambiamenti solo quando vi sono costrette dalla necessità, e riconoscono la necessità solo quando arriva una crisi». Ecco perché vogliamo e dobbiamo credere che l´Europa uscirà rafforzata da questa crisi. Per farlo, l´Europa non può trascurare un fattore che riveste un´importanza capitale nel mondo odierno e che è legato a tutto ciò che rientra nella straordinaria capacità degli europei di educare, ricercare e innovare. L’ue è la più grande “fabbrica di cervelli” del mondo. Essa continua a produrre più laureati nelle discipline scientifiche e tecnologiche che gli Stati Uniti e il Giappone, sia in cifre assolute che relative. L´istruzione, la ricerca e l´innovazione in Europa sono parole concrete, che stanno alla base dell´economia reale della nostra industria e della possibilità di creare crescita e occupazione. Giocheranno un ruolo chiave per conservare la forza e la competitività dell´Europa in un contesto sempre più globale. Purtroppo, benché emerga che il 71% dei diciottenni europei studi, il numero di coloro che scelgono di seguire studi a carattere scientifico è in declino, proprio nel momento in cui l’Europa ha bisogno di aumentare la sua capacità nel campo della scienza e della tecnologia. In effetti, le economie moderne dipendono in misura sempre maggiore dall’uso delle conoscenze scientifiche e delle tecnologie di punta. Ma nel momento in cui l’Europa ha bisogno di più scienziati e ricercatori per ritrovare la strada della crescita futura, un numero crescente di giovani si dirige altrove. Quindi ci troviamo attualmente in una situazione paradossale: mentre la scienza e la tecnologia svolgono una funzione decisiva nell’economia globale attuale, i giovani si allontanano dalle discipline scientifiche. L´unione europea spinta dalla crescente preoccupazione per il ritardo dell’Europa, con la strategia Europa 2020 lanciata il 3 marzo 2010, ha deciso di puntare all´elaborazione di una strategia trasversale complessiva individuando nelle tre direttrici fondamentali (crescita intelligente, sostenibile e solidale) il punto di partenza su cui concentrare le proprie azioni al fine di conseguire elevati livelli di occupazione, produttività, coesione sociale. Immaginazione ed innovazione sono le parole d´ordine di questa decima edizione del Festival della Scienza di Genova che è anche una dimostrazione di come una città antica, potente e nobile sappia trovare nuove vie e soluzioni innovative per il proprio futuro ed indicare anche all´Europa alcune delle strade da percorrere. |
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