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Notiziario Marketpress di
Lunedì 05 Giugno 2006 |
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IN VISTA DELLE OLIMPIADI RALLENTA LA LOCOMOTIVA CINESE LAPIDEO: PRESENTATO A CARRARAMARMOTEC L’ANNUARIO STATISTICO STONE SECTOR SUL COMMERCIO MONDIALE. OGNI ANNO SI SCAVANO MATERIALI PARI A UNA MONTAGNA DI 450 METRI CON UN PERIMETRO DI 1500
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Carrara, 5 giugno 2006 – Oltre 100 milioni di tonnellate di marmi e graniti, travertini e pietre. L’equivalente di oltre 25 milioni di metri cubi, pari a una montagna con un perimetro superiore al chilometro e mezzo e alta circa 450 metri. E’ quanto nel 2005 si è scavato nel mondo per alimentare l’industria delle costruzioni e dell’arredamento. La cifra è emersa oggi nel corso di Carraramarmotec, la fiera mondiale del marmo in corso fino al 3 luglio, alla presentazione di Stone Sector, l’annuario statistico curato da Silvana Napoli, responsabile dell’ufficio studi dell’Internazionale Marmi e Macchine (Imm). Il volume, come noto, raccoglie tutti i dati del 2005 relativi alla produzione e al commercio mondiale della pietra, rielaborati su base Istat. Secondo l’annuario, l’anno scorso l’Italia ha esportato oltre 4,7 milioni di tonnellate (+1,1) di marmi, graniti e pietre per 1,77 miliardi di euro (-0,5%), e ne ha importate 3 milioni (+1,3%) pari a 552 milioni di euro (+ 4,08%). Il trend dell’export nazionale è molto diversificato, con 3,1 milioni di tonnellate per le sole voci più importanti: marmi + 6,7%, graniti, sia in blocchi che in lastre, +1,1%. A questo aumento delle quantità corrisponde però un ribasso del valore (1,69 miliardi di euro delle voci di maggior pregio): -2,8% per il marmo, -14,2% per i graniti. Un calo solo parzialmente equilibrato dal granito lavorato (+3,3 %). “Risultati inferiori alle aspettative”, ha sottolineato il vice presidente di Imm Loris Barsi nel corso della presentazione, “Da qualche mese, stiamo però registrando un’inversione di tendenza che fa sperare in una ripresa, anche se timida. Dallo scacchiere internazionale emergono opportunità che le aziende sfruttare perché le chance competitive del sistema lapideo italiano restano forti in molte aree importanti”. Le novità riguardano essenzialmente la Cina, protagonista da anni di exploit esponenziali anche nel settore delle costruzioni. Con oltre 22 milioni di tonnellate di materiali estratti resta il primo produttore mondiale, seguita, nell’ordine, da Italia, India e Iran. Negli ultimi mesi la Cina mostra però un visibile rallentamento. “Due i fattori essenziali”, ha ricordato la dottoressa Napoli, “Il primo è l’accresciuta attenzione delle autorità cinesi per un territorio a lungo saccheggiato. Contemporaneamente si sta concludendo il massiccio piano di opere pubbliche realizzate per le olimpiadi del 2008”. Quanto al modo di produrre italiano si è stabilizzato ed è diventato modello operativo per molti Paesi nei confronti dei quali la ditta Italia mantiene una leadership di alto profilo organizzativa e culturale. L’italia, in sostanza, svolge funzione di tutor e aiuta questi nuovi Paesi produttori a collocarsi sul mercato internazionale. E’ soprattutto la globalizzazione che impone una rete commerciale molto complessa di cui solo l’Italia, fra i grandi produttori, dispone e che ha necessità di una continua ricerca e aggiornamento tecnologico, vera chiave di volta nella competizione. Nel quadro italiano emerge inoltre la tendenza alla riscoperta di materiali antichi, qualche volta poco apprezzati, ma che oggi incontrano nuovi favori e attenzioni dei progettisti. Grazie a questa tendenza il calo nella produzione dei materiali più conosciuti è bilanciato dalla riscoperta delle vecchie produzioni. . |
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