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Notiziario Marketpress di Venerdì 30 Novembre 2012
 
   
  MILANO (TEATRO CARCANO ): SEBASTIANO LO MONACO PROTAGONISTA DI TRE SPETTACOLI - TRE TITOLI DIVERSISSIMI TRA LORO LE PER TEMATICHE AFFRONTATE, TUTTI PRODOTTI DA SICILIA TEATRO - PER NON MORIRE DI MAFIA (10 DICEMBRE); NON E’ VERO, MA CI CREDO (11-20 DICEMBRE); ILIADE-DA OMERO A OMERO (14 DICEMBRE E 17 DICEMBRE)

 
   
  Dopo l’esaltante successo a novembre 2011 della serata con la presenza straordinaria del Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, lunedì 10 dicembre verrà riproposto Per Non Morire Di Mafia. Sebastiano Lo Monaco porta in scena la vicenda umana e professionale di Pietro Grasso, la storia di un uomo che mette la sua vita in prima linea per salvare la speranza di un futuro possibile. Un uomo “contro”: contro chi diceva, e magari dice ancora, che “la mafia non esiste”, contro la paura, contro l’omertà. Se Falcone e Borsellino teorizzarono che per combattere la mafia è necessario conoscerla, il loro “erede”, a sua volta impegnato da trent’anni contro la criminalità organizzata, aggiunge che oggi per contrastare la mafia è indispensabile avere la percezione esatta della sua pericolosità, soprattutto nel tentativo di parlarne alle coscienze dei più giovani. E’ partendo da questi presupposti che l’uomo di teatro e il magistrato hanno condiviso la stessa necessità: restituire un’esperienza rendendola simbolica, elaborando un evento che si colloca nel rito collettivo dell’incontro tra il teatro e la società civile, dando vita ad un vero e proprio progetto/spettacolo contro il silenzio: per far parlare, discutere, reagire e ricondurre il teatro alla sua funzione civile ed evocativa. --- Lunedì 10 dicembre 2012 ore 20,30 Per Non Morire Di Mafia di Pietro Grasso Con Sebastiano Lo Monaco. Regia Alessio Pizzech Versione scenica Nicola Fano – Adattamento drammaturgico Margherita Rubino Musiche Dario Arcidiacono – Scene Giacomo Tringali – Costumi Cristina Darold Produzione Sicilia Teatro Prezzi € 18,00 – studenti € 13,50 Recite per le scuole martedì 11 e mercoledì 12 dicembre ore 10,30 --- Dall’11 al 20 dicembre Sebastiano Lo Monaco vestirà i panni del commendator Gervasio Savastano, il superstizioso protagonista della più celebre e divertente commedia di Peppino De Filippo, Non E’ Vero, Ma Ci Credo, scritta nel 1942. Accanto a lui Lelia Mangano De Filippo, compagna di Peppino nella vita e sulla scena. La regia è di Michele Mirabella, che ambienta lo spettacolo alla fine degli indimenticabili e scanzonati anni Cinquanta, alla vigilia del boom economico. Fateci caso. In questa commedia due personaggi indossano un nome che è tutto un programma. Un programma di rinvii simbolici, di allusioni onomastiche: Malvurio Belisario e Sammaria Alberto. Messi così, come nei registri scolastici, col cognome prima, i due ostentano una farsesca denominazione che invia al male, nel caso di Belisario, alal iattura, alla cupa profezia che si avvinghia a quella lettera “u” che avvita il finale “rio”, cattivo. Appunto. E c’è, poi, quyel soave Sammaria chiesastico che sembra attivare un rosario di benedizioni, una novena di fortune irrorate da oscuri voleri superiori. Il commendatore Gervasio Savastano è tormentato dalla superstizione; i suoi affari non vanno bene e lui sospetta che la colpa sia di uno dei suoi impiegato, Belisario Malvurio, cui attribuisce un influsso malefico. Anche in famiglia ci sono problemi: sua figlia Rosina si è innamorata di un giovane impiegato che il commendatore ritiene non all’altezza del rango borghese della ragazza. All’improvviso, però, la fortuna sembra ricordarsi del commendator Savastano: nell’azienda capita un giovane, Alberto Sammaria, e, con il suo arrivo, gli affari cominciano di colpo ad andar bene. Anche Rosina sembra aver ritrovato la serenità e il giovane di cui era innamorata è diventato un lontano ricordo. Il fatto è che il novizio aziendale ha la gobba, una magnifica gobba beneaugurante, secondo l’antichissima superstizione diffusa in tutta l’area mediterranea. Tutto sembra filare liscio, ma il diavolo ci mette lo zampino: Alberto Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato di Rosina e, per questo motivo, si sente costretto a dare le dimissioni. Il commendatore è disperato, ma troverà una soluzione: convincerà sua figlia a sposare Sammaria. Dopo qualche traccheggiamento, la ragazza si arrende, ma un incubo turba i sogni del commendatore: che i suoi nipotini ereditino il difetto fisico di Sammaria. Il matrimonio si celebra, ma il commendatore non riesce a liberarsi dei suoi timori e avverte gli sposi che è sua intenzione invalidare le nozze. Il lieto fine non può mancare e ne deve pagare il comico e grottesco fio il Savastano, che scoprirà di essere stato raggirato: Sammaria non è altri che proprio il giovane amato da Rosina e la gobba era solo un artificio per consentirgli di entrare nelle grazie del futuro suocero, gabbato dalla gobba come contrappasso giudizioso per punirlo della sua superstizione. Ma l’autore ammicca, il grande Peppino occhieggia e sorride amaramente, ma sorride: tira i fili del pupo-commendatore che cede all’amore dei due giovani, anche perché, pure se non è gobbo, Sammaria porta bene! Di nostro ci mettiamo che Malvurio non portava male. Anche questo pupo vuole rispetto. Soprattutto in palcoscenico. Quanto a noi, muoviamo i pupi con amore perché vivano il loro tempo sulla scena con il compito appassionante di fare un mestiere bellissimo: il teatro. In questo spettacolo si tende a recuperarne i segreti intramontabili, dalla Commedia dell’arte all’Arte della Commedia. E poniamo la nostra scena in Italia, ovviamente, in quegli ultimi anni Cinquanta che furono la vigilia della prosperità del paese, in quegli indimenticabili anni in cui essere scanzonati non voleva per forza dire essere scostumati. La sola nostalgia potrà scaturire da questo, ma fermo resta l’intento di ridere dell’ignoranza e delle superstizioni sopportando l’urgenza della scaramanzia e ricordando il filosofo che, pazientemente sornione, avverte: “Non è vero, ma ci credo”. (Michele Mirabella) --- Da martedì 11 a giovedì 20 dicembre 2012 Sebastiano Lo Monaco Lelia Mangano De Filippo Non E’ Vero, Ma Ci Credo di Peppino De Filippo Con Alfonso Liguori Scene e costumi Alida Cappellini, Giovanni Licheri – Luci Luigi Ascione Regia Michele Mirabella Personaggi e interpreti Gervasio Savastano Sebastiano Lo Monaco; Teresa, sua moglie Lelia Mangano De Filippo; Rosina, sua figlia Maria Laura Caselli; Alberto Sammaria Antonio De Rosa; Avv. Donati Alfonso Liguori; Ragioniere Spirito Vincenzo Borrino; Mazzarella, la dattilografa Margherita Coppola, Belisario Malvurio Carmine Borrino; Tina, la cameriera Monica Maiorino; Musciello Salvatore Felaco; Invitata Sabrina Solimando; Invitato Matteo Bianco Produzione Sicilia Teatro Orari feriali ore 20,30 – domenica ore 15,30 – sabato 15/12 ore 15,30 e ore 20,30 – lunedì 17/12 ore 20,30 Prezzi poltronissima € 34,00 – balconata € 25,00 --- Il 14 e il 17 dicembre, infine, Sebastiano Lo Monaco terrà, in orario diurno, due recite di Iliade – Da Omero a Omero. Sebastiano Lo Monaco accetta la sfida di tradurre in scena il poema epico fondante della cultura occidentale e diventa il cantore che cuce in una nuova rapsodia i brani degli antichi racconti. L’originalità di questo spettacolo, che lo distingue nettamente dalle abituali trasposizioni sceniche del poema, sta nella complessità drammaturgica e nel conseguente ruolo assunto dall’attore così come nell’interazione del linguaggio teatrale con quello musicale. Il montaggio testuale, operato dalla grecista Monica Centanni, docente di Archeologia e Traduzione Classica all’Università Iuav di Venezia, fa proprie le ricerche filologiche sulla composizione del poema e sul suo strutturarsi nel tempo attraverso le tradizioni orali. L’attore è dunque l’aedo che scompone e riannoda i fili della narrazione, utilizzando materiali diversi, dagli episodi omerici ai brani tratti dalle opere teatrali che i grandi poeti tragici rielaborarono dal mito di Troia. La voce del cantore è supportata da un tessuto musicale che a volte si fa personaggio: dialogano con l’interprete il Quartetto Archimede e le musiche elettroniche dal vivo di Dario Arcidiacono. Questa Iliade ricapitola la storia della spedizione achea contro la rocca di Priamo dall’inizio alla fine: dagli amori di Elena e Paride, fino all’inganno del cavallo, la conquista e l’incendio della città, la spartizione delle donne dei vinti, le principesse troiane fatte schiave dai vincitori. Storie di eroi – Achille, Ettore, Ulisse – che nell’impresa mettono alla prova il limite e la qualità del loro singolare valore e intanto, insieme, disegnano la variegata costellazione dei valori su cui si fonda, nel bene e nel male, la civiltà occidentale: amicizia, coraggio, lealtà, carattere, astuzia, passione, ragione. Storie di déi – Atena, Poseidone, Ares, Afrodite – che si schierano in battaglia al fianco degli uomini per dar prova non solo del loro potere, ma della loro stessa esistenza. Venerdì 14 dicembre 2012 ore 15,30 e lunedì 17 dicembre 2012 ore 10,30 Iliade – Da Omero a Omero Testo originale e montaggio Monica Centanni Con Sebastiano Lo Monaco Quartetto Archimede con Enzo Ligresti/violino Corrado Genovese/violino Gaetano Adorno/viola Benedetto Munzone/violoncello Laptop e musiche Dario Arcidiacono Produzione Sicilia Teatro Prezzi adulti € 15,00 – studenti € 11,50 Info e prenotazioni: tel 02 55181377 / 02 55181362 - Prevendite on-line www.Vivaticket.it ; www.Ticketone.it ; www.Happyticket.it ; Per scuole e gruppi organizzati 02 5466367 – 02 55187234; Teatro Carcano – corso di Porta Romana, 63 – 20122 Milano www.Teatrocarcano.com  - info@teatrocarcano.Com    
   
 

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