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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Febbraio 2013
 
   
  GRUPPO ALBINI: L’EXPORT TRAINA IL FATTURATO A 125 MILIONI (+3,5%). IL GRUPPO BERGAMASCO ENTRA PER LA PRIMA VOLTA NELLA FILATURA CON LO STABILIMENTO DI CETO

 
   
  Il Gruppo Albini chiude il 2012 con un fatturato di 125 milioni di euro, in crescita del 3,5 % rispetto al 2011 (121 milioni di euro). A sostenere l’andamento positivo del Gruppo bergamasco, il maggior produttore europeo di tessuti per camiceria, è soprattutto l’export, in continua crescita, che rappresenta il 72% del fatturato ed è diretto ad oltre 80 Paesi. L’alta vocazione internazionale del Gruppo è confermata dalle esportazioni indirette che caratterizza il restante 28% di prodotto venduto in Italia, di cui un’importante quota è destinata a brand a loro volta molto apprezzati all’estero come capo finito. A conferma dei continui investimenti mirati ad ottenere un prodotto autentica espressione del made in Italy, il Gruppo Albini ha aperto a fine 2012 una nuova linea di filatura all’interno dello stabilimento Niggeler & Küpfer di Ceto, in provincia di Brescia. Con un investimento di 2,5 milioni di euro il Gruppo è quindi entrato per la prima volta nella sua lunga storia nel settore della filatura, attività di nicchia fondamentale per controllare una filiera di eccellenza dalla materia prima al finissaggio Made in Italy. La produzione della filatura, che nel 2013 avrà un valore di 9 milioni euro, si avvale degli impianti più avanzati che permettono di coniugare lo storico know-how acquisito da Albini nel trattamento dei titoli più fini, con le più moderne tecnologie. Per offrire tessuti sempre più ricercati e apprezzati dai mercati internazionali, prosegue anche la ricerca delle migliori materie prime al mondo, come i cotoni Giza 87 e Giza 45 coltivati direttamente in Egitto nei campi del Gruppo, dove lo scorso ottobre si è effettuato il secondo raccolto di Giza 87, unico raccolto di questo straordinario cotone in tutto l’Egitto. “I risultati ottenuti nel 2012 – commenta il presidente del Gruppo, Silvio Albini – sono piuttosto soddisfacenti, anche se permane una forte incertezza legata alle difficoltà dell’economia mondiale. Il Gruppo Albini rimane coerente con la propria strategia, continuando ad investire come testimonia l’avvio della linea di filatura di Ceto. È fondamentale continuare a puntare sul made in Italy, per raggiungere i mercati esteri sempre più attenti e preparati sui prodotti di vera qualità. In Europa e nel mondo c’è una grande voglia di eccellenza italiana: Francia, Spagna, Inghilterra e Germania sono i Paesi dove il Gruppo Albini esporta di più, seguiti da Stati Uniti e Cina. Poter offrire un prodotto garantito e di qualità impeccabile, puntando su innovazione, qualità e servizio al cliente, è la forza del Gruppo e la sua missione”. L’offerta stagionale di tessuti del Gruppo, composta oggi da migliaia di varianti diverse per soddisfare tutti gli stili, si sviluppa in 5 distinti marchi, capaci di rispondere alle specifiche esigenze di ogni mercato: - il marchio Cotonificio Albini esalta il gusto italiano sofisticato e raffinato; - il marchio Thomas Mason, sinonimo di British heritage, è un esempio unico di qualità, stile ed eleganza; - il marchio Albiate 1830, oltre ai tessuti sportivi e allo Jacquard, ha reinterpretato il Denim in tutti gli stili, dal classico allo sportivo e al fashion; - il marchio David & John Anderson, sinonimo di eccellenza, con i tessuti nei titoli più fini al mondo, quali Cullinan in 300/2 e Millennium Star in 330/3. - il marchio Albini, donna la prima collezione interamente dedicata all’universo femminile con stile e raffinatezza. Per la realizzazione di una proposta di tessuti così articolata, il Gruppo Albini continua con la sua strategia di investire per mantenere gli impianti aggiornati anche in tempi difficili. Il rafforzamento della struttura industriale nel 2012 si è concretizzato con 7,5 milioni di euro di investimenti, finalizzati, oltre alla filatura, al rinnovo di telai, attrezzature di preparazione e per mantenere le tintorie allo stato dell’arte. Una parte importante di questi investimenti sui siti industriali è stata dedicata agli interventi sul fronte del risparmio energetico e dell’eco-sostenibilità (1,7 milioni di euro) che hanno coinvolto diversi stabilimenti del Gruppo fra cui quello di Mottola (Taranto), dove sono state installate due pale eoliche e un ulteriore impianto fotovoltaico, quello di Letohrad (Repubblica Ceca), dove un progetto di ottimizzazione ha portato all’installazione di una nuova e moderna centrale termica a gas, e la sede di Albino, dove è stata installata una turbina idroelettrica e sono stati realizzati numerosi e sostanziali interventi di efficientamento energetico  
   
 

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