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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Febbraio 2013
 
   
  TUTELA CONSUMATORI, PER UMBRIA DDL APRE NUOVO DIALOGO CON CITTADINI E UTENTI

 
   
  Perugia, 12 febbraio 2013 - E´ proprio l´individuazione di misure ed azioni utili ad aprire un nuovo dialogo tra Regione e consumatori ciò che caratterizza il ddl a tutela dei consumatori recentemente preadottato dalla Giunta regionale dell´Umbria, proprio per attenuare la tradizionale e strutturale posizione di debolezza del consumatore nei confronti delle imprese e dei soggetti erogatori dei servizi pubblici locali: lo sostiene l´assessorato regionale alla tutela dei consumatori in riferimento alle critiche mosse contro la normativa dal Movimento in difesa del cittadino. Il disegno di legge, muovendosi sulla linea di una tradizione consolidata nella nostra regione che, ricordano dall´Assessorato, ha avuto la prima legge in merito fin dal 1987, cerca di riorganizzare l´intero settore favorendo la diffusione delle associazioni, il loro radicamento nel territorio e la loro rappresentatività. Le dichiarazioni rilasciate alla stampa dalla rappresentante del Movimento in difesa del cittadino, purtroppo porta ad affermazioni ovvie, lontane dal nucleo delle questioni e dalle novità che si vogliono introdurre con la normativa. Compito della Regione non è quello di "fornire un programma alla Consulta", in una vecchia logica accentratrice e dirigista, quanto piuttosto quello di fornire alle Associazioni lì rappresentate tutti gli strumenti utili ad incidere in maniera penetrante sulla complessa materia dei diritti dei consumatori. Per questo, finalità del ddl è favorire il consolidamento delle Associazioni sul territorio regionale, rendendole interlocutrici effettivamente rappresentativi dell´universo dei consumatori e degli utenti umbri. Ad esempio, a differenza del passato, entreranno a far parte della Consulta solo le Associazioni, senza fine di lucro, con un numero di iscritti non inferiore allo 0,5 per mille degli abitanti in Umbria, distribuiti in cinque comuni. Stessa regola per l´accesso ai contributi. Così come viene consolidata la Consulta, oggi intesa come un organismo dove le Associazioni sono investite del compito di rappresentare unitariamente proposte, iniziative e programmi. Ciò proprio per facilitare la concertazione sulle misure da prendere e focalizzare risorse ed interventi dove sono realmente fattori di tutela e sviluppo. Ma è dal punto di vista della strumentazione che la legge consegna nelle mani delle Associazioni che il ddl è particolarmente innovativo. L´art. 7, in particolare, in maniera del tutto innovativa rispetto alle legislazioni di settore, introduce la "Partecipazione dei cittadini al sistema di controllo di qualità dei servizi pubblici locali". Non solo estendendo le disposizioni della finanziaria 2008 ai servizi pubblici gestiti o affidati dalla Regione, ma promuovendo la realizzazione, attraverso appositi protocolli d´intesa settoriali con le associazioni, delle linee guida delle carte di qualità dei servizi pubblici locali erogati sul territorio regionale. E, soprattutto, prevedendo per la prima volta una conferenza dei servizi, con la partecipazione delle associazioni, degli enti locali e dei soggetti gestori dei servizi, per operare controlli e monitoraggi periodici sulla qualità, universalità ed economicità delle prestazioni dei servizi pubblici locali.  
   
 

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