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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Febbraio 2013
 
   
  FVG, SALUTE: RAFFORZARE ASSISTENZA TERRITORIALE E RIORGANIZZARE OSPEDALI

 
   
  Trieste, 12 febbraio 2013 - In un contesto sociale caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione, con conseguente aumento in termini epidemiologici di cronicità e disabilità, il diritto alla salute dei cittadini e la parallela esigenza di sostenibilità economica del sistema sanitario si assicurano riorganizzando l´assistenza ospedaliera e potenziando i servizi sul territorio, in un quadro di rafforzamento dell´integrazione tra i diversi attori della sanità e del sociale: enti locali, aziende, distretti, Asp, medici di famiglia, professioni infermieristiche. Il concetto, che rientra negli obiettivi della recente "mini" riforma sanitaria nazionale, è stato ribadito l’ 8 febbraio a Trieste nel corso di un seminario per addetti ai lavori promosso da Regione e Federsanità Anci del Friuli Venezia Giulia, al quale sono intervenuti, tra gli altri, il presidente nazionale di Federsanità Anci, Angelo Lino Del Favero, quello regionale, Giuseppe Napoli, il direttore centrale salute e politiche sociali della Regione, Gianni Cortiula, e Teresa di Fiandra, del Ministero della Salute. Dopo che a fatica negli ultimi anni la spesa sanitaria nazionale si è stabilizzata, la crisi economia attuale - ha ricordato Del Favero - ha fatto ipotizzare la necessità di sensibili riduzioni della dotazione del fondo sanitario nazionale. Si impone quindi un ripensamento nei settori previdenza, sanità e assistenza, per non dover rinunciare al sistema sanitario pubblico universalistico, fino a oggi garantito. Ecco dunque che l´offerta complessiva va riorganizzata e riequilibrata in base ai bisogni dei cittadini, investendo di più sui servizi territoriali e valorizzando gli ospedali per il trattamento delle patologie acute, e dunque per favorire maggiore appropriatezza delle cure. Questo lo spirito di una riforma che, secondo Del Favero e Di Fiandra, non coglie certo impreparata la nostra regione, che già da tempo è incamminata su una strada che tra l´altro punta a evitare l´intasamento dei pronto soccorso anche attraverso un modo diverso di lavorare del medico di famiglia, con studi associati, aperti anche nelle 24 ore, e forte spinta all´informatizzazione. Il modello ideale passa dunque attraverso l´integrazione di servizi e professionisti, per costruire una efficiente rete intorno ai bisogni assistenziali delle persone. In un´ottica di continuità dell´assistenza fortemente perseguita anche dalla Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia, attraverso un riordino che, ha sottolineato Gianni Cortiula, deve essere di sostanza e non una semplice legge cornice. Continuità assistenziale per garantire alle fragilità esistenti una reale risposta quotidiana tra ospedale, territorio, strutture residenziali e semiresidenziali, assistenza domiciliare. Facendo in modo che il sistema operi sempre più come squadra unica, pur composta da professionalità diverse. Il che per il Friuli Venezia Giulia significa anche individuare un percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale condiviso che definisca chiaramente cosa fare, cercando prima di tutto di diminuire gli accessi impropri al pronto soccorso e alle diverse strutture. Individuando anche assieme ai medici di medicina generale le soluzioni più adeguate per l´apertura degli ambulatori, tenendo conto anche delle diversità territoriali.  
   
 

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