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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Febbraio 2013
 
   
  LECCE: PIANO PAESAGGISTICO

 
   
   Bari, 12 febbraio 2013 - “L’obiettivo di questo Piano Paesaggistico, per la parte di tutela attiva, è cercare di indirizzare di più e meglio, di fornire delle linee guida, degli esempi, dei prototipi per spiegare ai progettisti, alle Amministrazioni, a chi lavora nella trasformazione del paesaggio, che si può fare meglio e come si deve fare”. Così l’assessore Regionale all’Assetto del Territorio, intervenendo ieri mattina al Castello Carlo V di Lecce alla terza conferenza d’area in vista dell’adozione del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia, organizzata dall’Assessorato alla Qualità del Territorio della Regione e dal Ministero per i Beni e le attività culturali. Lo scopo di questo nuovo ciclo di conferenze è quello di garantire il più ampio coinvolgimento della intera comunità regionale nella definizione degli obiettivi, contenuti e indirizzi che caratterizzano l’ultima fase di formazione del Piano, soprattutto interessata da un’intensa attività di pianificazione congiunta fra Regione e Ministero - Direzione paesaggio e Direzione regionale. “Noi abbiamo troppo lavorato – ha proseguito l’assessore – con vincoli da un lato, e dall’altro, con autorizzazioni spesso rilasciate con la massima discrezionalità, in assenza di indirizzi e prescrizioni da rispettare. L’adozione del Piano, quindi, è anche garanzia di maggiore certezza per i cittadini e di maggiore trasparenza nell’attività della Pubblica Amministrazione”. Oltre al tema della tutela, nel suo intervento l’assessore ha affrontato la delicata questione relativa alla riqualificazione, che comporta, in prospettiva, dei costi notevoli. Tuttavia, ha spiegato l´esponente del governo regionale, “i costi saranno assolutamente inferiori ai benefici che se ne possono ricavare. Pensiamo alla riqualificazione della fascia costiera e a quali benefici può comportare non solo in termini di promozione del turismo, ma anche in termini di riduzione dell’erosione costiera. Si genera in questo modo un risparmio, rispetto ad altri costi ingenti che siamo costretti a sopportare, quando crolla qualcosa. Curare e riqualificare il paesaggio può significare anche risparmiare risorse che noi sovente destiniamo alle emergenze”. “Il caso di Taranto – ha concluso l’assessore – ci insegna che è possibile e doveroso costruire nuovi progetti di futuro; costruire visioni diverse e nella costruzione di visioni e di strategie diverse, non si può non partire da quella sedimentazione di patrimonio ambientale, culturale, materiale e immateriale che anche in una realtà così devastata, resiste ancora”.  
   
 

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