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Notiziario Marketpress di Venerdì 22 Febbraio 2013
 
   
  VALLE D´AOSTA: UNA META, INFINITI VIAGGI - DOSSIER ESTATE 2013

 
   
  Una meta, la Valle d’Aosta, per infiniti viaggi, lungo itinerari che ognuno può personalizzare, mescolare, dilatare, ripetere o aggiornare. È questa la via che la terra dei “Quattro Quattromila” ha scelto per presentarsi ai turisti sotto punti di vista sconosciuti ai più e offrire così occasioni di sogno non ripetibili e non replicabili per l’unicità della sua natura, della sua storia e della sua tradizione. Nell’epoca della comunicazione istantanea, della globalizzazione delle esperienze, dei gusti e delle mode, la Valle d’Aosta prova a offrire qualcosa di diverso, parafrasando ciò che Marcel Proust aveva già teorizzato agli inizi del secolo scorso nella sua opera più famosa “Alla ricerca del tempo perduto”: Il viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. Nuovi occhi intesi come nuovi sguardi verso paesaggi, monumenti, esperienze che sino a oggi sono stati visti o vissuti sotto la stessa lente, inseriti nel solito contesto. E’ così che alle proposte tradizionali, si affiancano nuovi itinerari, per scoprire, ad esempio, che in Valle d’Aosta dietro ogni ru, ovvero dietro ogni ruscello, si nasconde una leggenda, che passeggiando in alcune valli è possibile imbattersi in piante carnivore, che nel castello residenziale Passerin d’Entrèves alle porte di Aosta si è celebrato uno degli ultimi processi per stregoneria, che i sentieri della fede in Valle d’Aosta raggiungono quote e scenari unici, che nella Valle del Lys anche in cucina si parla germanico. E così nascono i curiosi percorsi del gusto con cui esplorare, oltre alle ricette della tradizione e ai prodotti Dop come la Fontina, la Toma di Gressoney o il Lardo di Arnad, anche i sapori inattesi di salumi quali, ad esempio, il teteun di Gignod o lo Jambon à la braise di Saint Oyen; di formaggi quali il salignoun o il seras; di piatti della cucina walser ancora preparati nell’alta valle del Lys come gli Chnéfflene o gli Chnolle. E poi ci sono i suggestivi itinerari dello spirito grazie ai quali camminare sulle tracce della più ancestrale devozione popolare delle genti di montagna: santuari mariani, cappelle e croci votive costruite sulle vette dei monti, così come ai bordi di perduti laghi alpini o di antichi ghiacciai. Interessanti gli itinerari d’acqua lungo i ru, ossia tutti quei numerosi canali irrigui costruiti con fatica dagli uomini per apportare l’acqua sui siccitosi pendii esposti a sud, spesso superando vallate intere, gole profonde e salti di roccia. Dietro ogni ru una storia, una leggenda, talvolta una superstizione. Non mancano le proposte legate al trekking e alla bike. Camminate, passeggiate e pedalate più o meno impegnative alla scoperta di paesaggi mozzafiato, cascate, altipiani e scuri boschi di conifere. Percorsi lungo il greto della Dora per godere di scorci inaspettati sui vigneti dell’eroica viticoltura di montagna, così come sulle torri merlate dei tanti manieri che si rincorrono nel fondovalle e sulle alture. Idee per scoprire, certo, ma anche ri-scoprire quei luoghi e quei monumenti che testimoniano la storia millenaria della piccola regione alpina. Dalle imponenti vestigia romane della città di Aosta, che nel suo stesso nome racchiude le epiche vicende della sua fondazione, al fascino mistico della Collegiata di Sant’orso e della Cattedrale; itinerari culturali da vivere con calma per seguire tutte quelle orme, più o meno evidenti, lasciate dai secoli sul territorio valdostano. L’elenco completo degli itinerari è disponibile sul portale turistico regionale: www.Lovevda.it  
   
 

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