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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Febbraio 2013
 
   
  LA REGIONE PIEMONTE NON VENDE LE CASE DI RIPOSO DELLE ASL SI PUÒ AFFIDARE AI PRIVATI SOLO LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI, IN MODO DA RIDURRE I COSTI

 
   
  Torino, 28 febbraio 2013 - La Regione non vende le case di riposo di proprietà delle aziende sanitarie locali piemontesi: la delibera che promuove le procedure di affidamento della gestione dei servizi socio-sanitari di queste strutture a ditte esterne intende solo ridurre i costi aggiuntivi oggi sostenuti dalle Asl. Con il Piano socio-sanitario e con l’attuale programmazione sanitaria la Giunta intende sviluppare l’offerta di assistenza residenziale per anziani non autosufficienti tramite un incremento dei posti letto convenzionati, con l’obiettivo di abbattere le liste d’attesa. Questo programma ha trovato attuazione con l’approvazione nell’agosto 2012 della revisione del modello organizzativo e gestionale delle residenze per anziani, reso più adeguato ai bisogni di salute e di assistenza dei ricoverati più sostenibile sotto il profilo finanziario. Utilizzando lo strumento del contracting-out, ovvero l’affidamento mediante gara pubblica a soggetti privati o del terzo settore della fornitura e gestione del servizio, mentre la funzione istituzionale di erogazione dell’assistenza rimane all’azienda sanitaria, si intende ottenere una riduzione degli attuali costi aggiuntivi che le aziende sostengono in caso di gestione diretta dell’attività di assistenza residenziale per anziani non autosufficienti. Avendo previsto una procedura di autorizzazione, la Regione verificherà i progetti di esternalizzazione, in modo da controllare che le risorse liberate in conseguenza della gestione interamente a carico dell’ente concessionario e le modalità di reimpiego del personale vadano destinate a progetti specifici per il miglioramento quali-quantitativo dell’assistenza territoriale, l’incremento delle cure domiciliari, l’operatività del Punto unico di accesso e del nucleo distrettuale di continuità delle cure. La decisione si inserisce nel percorso di attuazione del Piano socio-sanitario regionale, che intende valorizzare la capacità di progettazione di servizi socio-sanitari delle imprese del terzo settore, oggi primi soggetti erogatori di prestazioni in Piemonte per lo sviluppo delle attività nell’area della cronicità.  
   
 

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