Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Marzo 2013
 
   
  EUROBAROMETRO 78 – IL VICEPRESIDENTE TAJANI PRESENTA IL RAPPORTO SULL´ITALIA: GLI ITALIANI SI ASPETTANO DALL´UE SOLUZIONI PER LE CRISI, SOSTEGNO ALLE IMPRESE IN DIFFICOLTA E NUOVI POSTI DI LAVORO

 
   
   Roma, 11 marzo 2013 - L’unione europea dovrebbe concentrarsi nella lotta alla crisi economica, in particolar modo sostenendo le aziende in difficoltà e impegnandosi a creare posti di lavoro. Si tratta infatti dell´opinione prevalente sia in Italia che in Europa in risposta ad una domanda su ciò che ci si aspetta dall’Unione europea. La lotta alla crisi economica dovrebbe essere la prima priorità per l’Ue secondo il 59% del campione italiano, anche se la percentuale è in calo rispetto al 63% del maggio 2012. E´ uno dei dati chiave che emergono dal Rapporto sull´Italia dell´Eurobarometro, presentato l’ 8 marzo a Roma dal Vicepresidente della Commissione europea, responsabile dell´Industria e dell´Imprenditoria, Antonio Tajani. In occasione della presentazione, il Vicepresidente Tajani ha dichiarato: "I dati presentati oggi confermano l´opinione consolidata degli italiani che le risposte alle sfide comuni come la crisi economica è da ricercare a livello europeo. Gli italiani chiedono all´Europa risposte concrete per crescita e occupazione, a cominciare da un maggiore sostegno all´industria e alle imprese. L´europa deve mettere al centro della propria agenda politica l´economia reale, l´accesso al credito, la reindustrializzazione, dotandosi di strumenti più forti. I nostri concittadini si sentono più cittadini europei ma i benefici della cittadinanza Ue sono tuttora da scoprire per la stragrande maggioranza." Per questo motivo, le importanti iniziative messe in atto in occasione dell´Anno europeo dei cittadini e con l´aiuto delle reti Europe Direct, European Enterprise Network, Eures ed altre, la Commissione europea sta cercando di dare aiuto e risposta concreta sul territorio a cittadini e imprese. Il sondaggio, compiuto su un campione rappresentativo di 1,032 italiani tra il 3 e il 18 novembre 2012, mette la governance europea e la cooperazione tra stati al secondo posto nella lista di aspettative che i cittadini italiani ed europei nutrono verso l’Unione europea, con il 28% dei consensi in entrambi i campioni. Quanto alla moneta unica, è interessante notare come tra il campione italiano soltanto l’1% si aspetterebbe dall´Ue l´abbandono dell´euro. In termini assoluti, si tratta di 8 intervistati su un campione italiano complessivo di 1032. Aumentano al tempo stesso gli italiani che considerano la moneta unica il risultato più positivo raggiunto dall’Unione europea. Sono ora il 31% rispetto al 29% dello scorso maggio in un campione che ha anteposto all’euro soltanto la libera circolazione delle persone, dei beni e dei servizi, come migliore risultato dell’Ue. Anche tra il campione dell’eurozona, il 32% riconosce all’euro di essere il principale risultato dell’Ue. Gli italiani e la cittadinanza europea - Quest´anno il Rapporto nazionale dell´Eurobarometro è incentrato sul tema della cittadinanza europea, in occasione dell´Anno europeo dei cittadini. Il quadro che emerge è che la maggioranza degli italiani si sente cittadino europeo ma conosce ancora poco i diritti e le opportunità che ne derivano. Il 51% degli intervistati italiani dice di sentirsi cittadino europeo, anche se il 47% continua a non sentirsi tale. Il dato è capovolto rispetto all’ultimo sondaggio del maggio scorso quando il 54% degli intervistati italiani avevano dichiarato di non identificarsi con l’idea di cittadinanza europea, a fronte del 45% di favorevoli. Il 68% del campione ammette di ignorare i diritti derivanti dalla cittadinanza europea e soltanto il 31% dice di esserne a conoscenza. Italiani ed europei sono in ogni caso interessati ad avere maggiori informazioni su quali diritti offre la cittadinanza europea. Il 62% del campione italiano ed europeo la pensa così. Per questo motivo per la presentazione dei dati dell´Eurobarometro sono stati riuniti i 48 nuovi centri Europe Direct, istituiti su tutto il territorio italiano - presso le amministrazioni centrali e locali, le associazioni e gli atenei - con lo scopo di fornire informazioni sull´Ue. Alla presentazione sono intervenuti anche il Presidente di Eurispes Gian Maria Fara e il Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Lucio Battistotti. I mass media e l´informazione sull´Ue - Il tema dell´informazione e del ruolo dei mass media nel comunicare l´Unione europea è anch´essa inserita nel rapporto. I dati confermano il primato della televisione ma denotano una sempre più spiccata multimedialità e attenzione all´internet e ai social media. L’84% degli italiani guarda la televisione con una cadenza giornaliera attraverso i consueti apparecchi Tv, ed un altro 4% segue i programmi televisivi quotidianamente su internet. I giornali sono usati quotidianamente soltanto dal 24% degli italiani, in costante calo negli ultimi rilevamenti. La radio è usata quotidianamente solo dal 33% del campione. Ciononostante, il 74% del campione italiano ammette di essere poco informato sull’attualità europea. È una percentuale superiore alla media Ue (68%) e in deciso aumento rispetto al’ultimo rilevamento effettuato nel novembre del 2010, quando il 66% degli intervistati si dicevano poco informati sull’Europa. Internet e social media - Di fronte allo strapotere della televisione, internet è l’unico mezzo di comunicazione che guadagna utenti in Italia. E insieme ad internet crescono anche i social media. Oltre la metà del campione (51%) ritiene che le reti sociali siano un modo innovativo per tenersi aggiornati sulla vita politica. Il 24% degli intervistati si mostra invece scettico. La stessa maggioranza (51%) ritiene inoltre i social media un modo per partecipare attivamente alla vita pubblica, e non solamente per informarsi. Ancora una volta, il 24% del campione non crede invece in questa funzione dei social media.  
   
 

<<BACK