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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 28 Febbraio 2007 |
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ASSESSORE TOSI: “CONTINUA IL RAGGIRO SUL TICKET DA 10 EURO: IL GOVERNO NON LO HA ABOLITO, MA SOLO SOSTITUITO, LASCIANDO ALLE REGIONI IL COMPITO DI CAMBIARGLI IL NOME”.
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Venezia, 28 febbraio 2007 - “La Camera dei Deputati ha portato fino in fondo il raggiro ai danni delle Regioni e degli italiani: l´emendamento del Senato approvato ieri anche dai deputati di un centrosinistra ormai agonizzante, non ha abolito il ticket di 10 euro, ma ha deciso che le Regioni lo sostituiscano, cambiandogli quindi solo il nome, con altri ticket o con altri balzelli! Finché il Governo non stanzierà gli 811 milioni di euro che mancano al fabbisogno della sanità italiana, l´equivalente del costo dell´abolizione del ticket di 10 euro per le ricette di prescrizioni diagnostiche e specialistiche continueranno a doverlo pagare i cittadini”. Questo il commento dell´assessore alle politiche sanitarie del Veneto, Flavio Tosi, sull’approvazione definitiva in Parlamento dell´emendamento sostitutivo del balzello di 10 euro introdotto dal 1° gennaio con la legge finanziaria statale del 2007. “Il testo approvato dalla Camera – spiega Tosi – non si limita infatti a bloccare il ticket da 10 euro, ma impone alle Regioni di sostituirlo con entrate alternative, cioè altri ticket o altre tasse, fino al raggiungimento della stessa quantità di entrate previste con il ticket; obbliga, inoltre, le Regioni ad avere la preventiva approvazione del Governo, con buona pace di ogni forma di autonomia, ai provvedimenti di prelievo dalle tasche dei cittadini che sostituiranno il ticket stesso”. “L’unica cosa che, a questo punto, può fare e sta già facendo il Veneto, oltre al ricorso alla Corte Costituzionale – conclude Tosi – è un accordo con le Regioni confinanti (Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna, Province Autonome di Trento e Bolzano) per armonizzare i provvedimenti di prelievo che dovranno compensare le mancate entrate da ticket. Rimane scandaloso che il Governo e la sua maggioranza, mentre calano ancora una volta la scure sui cittadini di Regioni, come il Veneto, con il bilancio della sanità in pareggio, regalino 3 miliardi di euro a Regioni per ripianare i colossali deficit di Regioni che certo non si distinguono per buona sanità come Lazio, Campania e Sicilia”. . |
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