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Notiziario Marketpress di
Giovedì 21 Marzo 2013 |
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DON UVA: DA REGIONE BASILICATA PROPOSTA FITTO RAMO CON CONTENUTI ECONOMICI
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Potenza, 21 marzo 2013 - Il
presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha formalizzato la
proposta di fitto di ramo d’azienda per le attività lucane dell’Istituto Don
Uva, con una lettera alla Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza,
titolare dello stabilimento stesso, e al presidente del Tribunale Fallimentare
di Trani, che sta valutando la situazione finanziaria e di debitoria
dell’Istituto per assumerne le conseguenti determinazioni. Nella lettera De
Filippo conferma la volontà precedentemente già annunciata con la precedente
missiva e mette in campo anche i contenuti economici della proposta, basandosi
su uno studio dei conti della struttura che il Dipartimento Salute della
Regione, guidato dall’assessore Attilio Martorano, ha commissionato alla
società di revisione contabile Bdo Spa. Tale documento fotografa una grave
situazione di perdite di esercizio nelle attività lucane della congregazione,
ma indica anche le misure di riorganizzazione ed efficientamento che potrebbero
da subito portare a ridurre le perdite di oltre la metà prospettando nel tempo
la possibilità di un ritorno ad un risultato di esercizio positivo. Così, la
proposta della Regione individua la possibilità che la Regione metta a
disposizione, nella prima fase, fondi necessari a ripianare le perdite da parte
di un eventuale nuovo organismo che potrebbe prendere in gestione la struttura
lucana (indicando, comunque, un tetto all’intervento della Regione) e prevede
che un canone di fitto da corrispondere alla Congregazione solamente nel caso
in cui le perdite di esercizio siano inferiori all’entità dell’intervento di
ripianamento delle stesse programmato dalla Regione e comunque in misura non
superiore a 200mila euro l’anno. In pratica nel caso in cui la il risultato
della nuova gestione del “Don Uva” di Potenza dovesse risultare in pareggio o
in perdita, pur considerando l’intervento regionale, alla Congregazione non
andrebbe alcun fitto, ma potrebbe comunque contare sulla eliminazione delle
perdite di esercizio a proprio carico, stimate dalla Bdo ad oggi, con riferimento
agli anni 2011 e 2012, in diversi milioni di euro, elemento che
rappresenterebbe un indubbio vantaggio per la Congregazione, specie in un
momento come quello attuale in cui la Congregazione sta cercando di scongiurare
le procedure concorsuali liquidatorie. In questo modo sarebbero garantiti sia
la continuità dei servizi che i lavoratori. Per poter puntare ad una
definizione della vicenda sarà ora necessario attendere la valutazione della
proposta avanzata dalla Regione da parte del Tribunale fallimentare e,
successivamente, le determinazioni della Congregazione. Nelle more, la Regione
continuerà a mettere in campo ogni utile iniziativa per ottenere il rispetto
degli impegni presi dalla proprietà nei confronti dei lavoratori.
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