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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Marzo 2013 |
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UE: AZIONE PER IL CLIMA: DEFINIRE L’ARCHITETTURA DELL’ACCORDO DEL 2015 SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI A LIVELLO MONDIALE
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Bruxelles, 27 marzo 2013 - La
Commissione europea ha adottato ieri un documento consultivo che segna l’avvio
di un dibattito pubblico sull’architettura ottimale di un nuovo accordo
internazionale in materia di lotta ai cambiamenti climatici. La comunicazione
consultiva solleva questioni fondamentali e sollecita i pareri delle parti
interessate sul nuovo accordo che deve essere concluso entro la fine del 2015 e
la cui applicazione è prevista a partire dal 2020.
Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per il portafoglio Azione
per il clima, ha dichiarato: “A Copenhagen i leader mondiali hanno deciso di
mantenere il riscaldamento globale sotto 2 °C per evitare gli impatti più gravi
dei cambiamenti climatici. Si tratta di un’ottima decisione. Ma visto che,
giorno dopo giorno ci stiamo allontanando da questo obiettivo, è chiaro che
occorre fare di più. Tutti noi dobbiamo fare di più. Un accordo internazionale
ambizioso nell’ambito del quale le principali economie si impegnino ad agire in
funzione delle loro capacità attuali e future è indispensabile per vincere
questa battaglia. Questo documento costituisce un invito a contribuire a
definire la posizione dell’Ue e a ottenere il miglior accordo possibile nel
2015.”
La comunicazione consultiva sollecita il contributo delle parti
interessate, degli Stati membri e delle istituzioni su come strutturare al
meglio l’accordo del 2015 che istituirà un sistema internazionale per lottare
contro i cambiamenti climatici dopo il 2020.
La consultazione pubblica online è aperta fino al 26 giugno. Una
conferenza delle parti interessate sarà organizzata a Bruxelles il 17 aprile.
Mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 °C -
Le parti dell’Onu hanno avviato i negoziati sul nuovo accordo climatico
alle fine del 2011 a Durban. Questa consultazione pubblica coincide con
l’intensificazione dei negoziati prevista nel corso di quest’anno.
L’accordo 2015 dovrà raggruppare in un sistema unico l’attuale mosaico
di disposizioni vincolanti e non vincolanti della convenzione delle Nazioni
Unite sui cambiamenti climatici e del Protocollo di Kyoto. L’ue, alcuni altri
paesi europei e l’Australia hanno aderito ad un secondo periodo di impegni
vincolanti nell’ambito del protocollo di Kyoto, mentre altri 60 paesi hanno
aderito ad altri tipi di impegni non vincolanti per ridurre o limitare
l’aumento delle emissioni di gas serra.
È indispensabile rafforzare le aspettative pre-2020 -
Parallelamente ai negoziati internazionali in vista dell’accordo del
2015, nell’ambito della piattaforma Durban sono stati avviati negoziati al fine
di individuare le soluzioni che consentano di rafforzare le riduzioni delle
emissioni mondiali di gas serra prima che l’accordo internazionale entri in
vigore nel 2020. Ciò nasce dalla consapevolezza che esiste un considerevole
divario tra gli attuali impegni dei paesi in materia di emissioni in vista del
2020 e quello che occorrerebbe fare per conseguire l’obiettivo dei 2 °C.
La comunicazione consultiva si incentra sull’accordo del 2015, ma
sottolinea chiaramente che gli interventi realizzati a livello mondiale prima
del 2020 saranno fondamentali per orientare le politiche affinché l’accordo sia
un vero successo.
Prossime tappe -
La Commissione analizzerà le risposte pervenute che contribuiranno a
determinare la posizione dell’Ue sull’accordo del 2015.
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