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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Aprile 2013 |
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LETTERA ALL´UE: INDICARE COME È STATO ALLEVATO UN ANIMALE IN ETICHETTA
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Andrea Zanoni, eurodeputato Alde e vice presidente dell´Intergruppo Benessere
degli Animali al Parlamento europeo, scrive insieme cinque colleghi stranieri
al Commissario Ue competente per il Benessere animale per chiedere
l´indicazione in etichetta delle carni del metodo di allevamento utilizzato per
gli animali. Zanoni: “Solo in questo modo il consumatore finale potrà
scegliere di comprare solo quei prodotti ottenuti con metodi di allevamento non
intensivi contribuendo in questo modo attivamente a migliorare gli standard di
benessere degli animali in tutta Europa”.
La lettera, firmata da Andrea Zanoni, Pavel Poc
(ceco, socialista), Karin
Kadenbach (austriaca, socialista), Anna Rosbach (danese, conservatrice), Kriton
Arsenis (greco, socialista) e Kartika Tamara Liotard (olandese, sinistra
unita), chiede al Commissario Ue Tonio Borg di introdurre l´indicazione in
etichetta delle tecniche di allevamento a partire dai polli e seguendo
l´esempio delle uova, per le quali oggi viene si legge sulle etichette
"ruspante", "a terra" o "uova da allevamento in
gabbie".
“Sono convinto che i consumatori debbano essere
meglio informati sulle pratiche agricole moderne e sulle loro implicazioni per
il benessere degli animali – spiega Zanoni - Se i consumatori non sono
consapevoli di come gli animali sono tenuti negli allevamenti non avranno alcun
incentivo a cercare prodotti alimentari che siano frutto di un superiore
benessere degli animali”.
“Se l´etichettatura è volontaria, è probabile
che solo i prodotti d´allevamento a standard elevati di benessere degli animali
siano etichettati. Ecco che per garantire che anche la carne ricavata da
allevamenti intensivi sia dichiarata, allora è necessaria l´etichettatura
obbligatoria”, aggiunge l´eurodeputato.
“Ci rendiamo conto che l´etichettatura da sola
non può portare al cambiamento, ma costituirebbe sicuramente un passo in
avanti. Sempre più europei si dimostrano intolleranti nei confronti degli
allevamenti intensivi, spesso dei veri e proprio lager dove milioni di animali
vengono costretti a vivere fino al loro macello. Per questo i consumatori hanno
il sacrosanto diritto di poter scegliere quali prodotti comprare orientando in
questo modo l´intera produzione di carni europea verso un modello più
sostenibile e civile. Il tutto sempre tenendo in considerazione che la scelta
migliore per porre fine a queste sofferenze resta quella dell’alimentazione
vegetariana”, conclude Zanoni.
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