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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Aprile 2013 |
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MANTOVA, I DATI SULL´IMPORT ED EXPORT PER IL 2012
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Mantova, 2 aprile 2013 - Secondo i dati Istat, elaborati dal Servizio
Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio e dal Centro
Studi di Confindustria Mantova, in collaborazione con il Consorzio Mantova
Export, l’anno 2012 registra un aumento complessivo delle esportazioni
mantovane del +2,3% a fronte di un calo delle importazioni annuali del 12%. In
valore assoluto le esportazioni raggiungono i 5.496 Mln di euro, mentre le
importazioni si fermano a 4.871 Mln, determinando un saldo positivo di 625 Mln.
La perfomance esportativa della provincia virgiliana risulta più
contenuta rispetto a quella ottenuta da Lombardia e da Italia (entrambe del
+3,7%), così il calo dell’import appare più marcato per la provincia virgiliana
-12% contro il – 8% della Lombardia e il -5,6% nazionale). Il 2012 chiude con
un saldo positivo della bilancia commerciale anche per l’Italia, mentre in
Lombardia è ancora negativo.
Dall’analisi dei comparti merceologici si evidenzia un andamento
positivo per diversi settori: prodotti chimici (+19,6%), macchinari (+1,2%),
mezzi di trasporto (+2,2%), prodotti alimentari (+8,3%), articoli in gomma e
plastica (+1,3%), apparecchi elettrici (+1,5%), prodotti tessili (+5,3%), altri
prodotti del manifatturiero (+6%) e computer e apparecchi elettronici (+21,3%)
. I metalli e i prodotti in metallo nel 2012 contraggono le esportazioni dello
0,6%, mentre i prodotti che segnano variazioni negative sono: articoli di
abbigliamento (-8,1%), legno e prodotti in legno (-7,9%), prodotti petroliferi
(-30%) e articoli in pelle (-2,8%).
Sul fronte import tutti i settori merceologici mostrano un calo ad
eccezione dei prodotti minerali che aumentano del 4,7%. I maggiori cali sono
riferiti ai metalli (-42,5%) ai mezzi di trasporto (-22,1%), ai macchinari
(-12,9%), ai prodotti in legno (-11,2%) e ai computer e apparecchi elettronici
(-33,7%).
Tra i principali paesi di sbocco a cui sono rivolte le esportazioni
mantovane, nel 2012 si sono registrate perdite verso: Germania (-1,9%), Austria
(-1,7%) e Paesi Bassi (-1,8%), Turchia (-9,4%), Slovenia (-35%), Croazia (-4,6%),
Grecia (-1,9%), Cina (-12,2%) e Giappone (-12,4%). Segni positivi si registrano
nei confronti degli altri partners esteri: Francia (+2,1%), Spagna (+1,7%),
Regno Unito (+5,8%), Svizzera (+5,3%), Ungheria (+6%) e Belgio (+5,6%),
Repubblica Ceca (+19,4%) e Danimarca (+14,5%). Si rafforzano sempre più le
relazioni commerciali con Russia (+38,2%), Stati Uniti (+23%).
L’import vede diminuzioni nei confronti della quasi totalità dei
fornitori tradizionali a parte Libia, Russia ed Egitto che registrano aumenti
eccezionali, dovuti probabilmente all’approvvigionamento di prodotti
petroliferi e da riscaldamento. In aumento anche le importazioni da Regno Unito
(+12,5%), Stati Uniti (+53,3%) e Tunisia (+27,4%). Le maggiori perdite di
forniture estere provengono da: Germania (-24,4%), Cina (-26,5%), Spagna
(-22,4%) e per l’Iran (-77,9%), Siria (100%) e Paesi Bassi (-17,3%).
Secondo il Presidente della Camera di Commercio, Carlo Zanetti, “ per
una provincia come Mantova, caratterizzata da una forte vocazione all’export, i
segnali di crescita, seppur ancora sottotono, rappresentano una certezza su cui
continuare a investire tutte le energie alla ricerca di nuove strategie di
commercializzazione. L’attenzione va rivolta in particolare ai mercati
extra-europei, che nonostante il quadro economico internazionale difficile, si
mostrano particolarmente dinamici e competitivi.
E´ su questi mercati che l´italia gioca buona parte delle prospettive
di ripresa, giacchè le previsioni del 2013 e del 2014 sono ancorate a valori
negativi di produzione, con una prevedibile, leggera ripresa solo alla fine del
prossimo anno. I mercati domestici non paiono in grado di esprimere volumi di
consumo significativi. Le imprese dovranno percorrere nuovi processi di
crescita, cercando di aggredire i mercati extraeuropei. Per farlo è necessario
investire risorse finanziarie e organizzative, presentarsi in forme
aggregative, così da superare più facilmente le difficoltà che le piccole
imprese da sole faticano a rimuovere.
In questa direzione si sta muovendo l´ente camerale che attraverso
contributi a bando cerca di agevolare iniziative di gruppi di imprese
interessate a entrare sui nuovi mercati."
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