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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Aprile 2013 |
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LOMBARDIA: LA MACROREGIONE AGRICOLA TUTELA GLI INTERESSI DEL NORD
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Villanova del Sillaro /Lo - Regioni "egemoni" nella tutela dei
propri interessi e specificità, semplificazione e sburocratizzazione per le
imprese, rapporto diretto e continuo con il territorio. Per fare sistema e
puntare ad aumentare la redditività di un settore che non può più vivere di
sussistenza. Poggia su queste basi il programma di governo che l´assessore
regionale all´Agricoltura Gianni Fava ha presentato in occasione della visita
all´azienda agricola di Rota Pietro e Rota Luigi, presso la cascina S. Maria, a
Villanova del Sillaro (Lo); si tratta di un´azienda a gestione familiare,
attiva dal 1965, con 400 capi di razza frisona e 1.800 suini all´ingrasso.
All´incontro, oltre a rappresentanti del mondo agricolo, imprenditoriale e
associativo, ha partecipato il presidente della Provincia di Lodi Pietro
Foroni.
Nostra Specificità Non Ha Bisogno Di Mediazione - "Abbiamo
un´agricoltura intensiva, che difendo, e non vogliamo averne altre - ha
esordito Fava -. Intanto, perché non abbiamo le condizioni per un´agricoltura
diversa da questa, ma soprattutto perché qui c´è chi sa fare questo mestiere e
bene. Paghiamo lo scotto di una politica agricola debole in questi anni, come
Paese. Credo che di tutto abbiamo bisogno tranne che di un ministro
dell´Agricoltura, che faccia sintesi e che continui a mediare nelle trattive
europee. Abbiamo un´agricoltura legata alla zootecnia, piuttosto che ai
prodotti della terra, e questo dobbiamo salvaguardare. In una situazione
diversa dagli altri Paesi europei. Ecco perché prima ancora dobbiamo fare la
Macroregione agricola del Nord: è la necessità di dire che rappresentiamo i
territori per aree omogenee. Da qui vogliamo partire".
Le Aziende Chiedono Semplificazione - Cambia, dunque, il rapporto tra
Regione e mondo agricolo. Come? "L´assessore deve essere sempre più dove
si lavora e produce, e fuori dagli uffici. Perché gli agricoltori che ho
incontrato in questi giorni mi hanno sollevato ancora una volta il tema della
burocrazia e la necessità che non abbiamo bisogno di filtri, di
mediazioni". Le competenze in materia, del resto, sono comunitarie e
l´applicazione delle direttive Ue spetta alle Regioni. "Domani incontrerò
i quattro assessori delle Regioni del Nord - ha svelato Fava -, poi estenderò
l´invito all´Emilia, perché la grande pianura padana deve essere rappresentata
in modo specifico. Stiamo parlando di un sistema geopolitico grande più del
doppio della metà degli Stati. E l´aiuto alle imprese si concretizzerà in un
contatto continuo col territorio. Oggi è il primo passo di questo viaggio. Non
possiamo più mediare con agricolture che non hanno a che vedere con la nostra.
Se il risultato, d´altro canto, è un miliardo e mezzo in meno di Pac che
graverà sulle anticipazioni alle imprese, se l´altro grande ´risultato´ è che
abbiamo trasferito risorse dalle nostre colture intensive al greening, io a
questa politica mi oppongo. Questi agricoltori non hanno bisogno di questo tipo
di scelte".
I Margini? Cresceranno Guardando All´export - "Le pesanti
contrazioni sul mercato interno - ha detto Fava - indicano che le prospettive
di sviluppo sono nell´export. A maggior ragione quando vediamo che
l´agroalimentare ha fatto segnare una tendenza positiva rispetto agli altri
settori. I nostri prodotti devono essere riconoscibili. Come remunerare il
prodotto? Qualificandolo, tutelando l´intera filiera agroalimentare. Con 60
miliardi di euro di prodotti taroccati abbiamo un potenziale di crescita del
doppio rispetto al livello attuale". In tema di impianti di recupero
energetico, l´assessore Fava ha sottolineato: "Non mi sento di raccontare
agli agricoltori che devono fare investimenti su tecnologie su cui non ci sono
certezze di ritorno economico. Senza incentivi questi impianti non stanno in
piedi. O il Governo ci dice che questi impianti saranno incentivati sempre allo
stesso modo, e ci dice con quali risorse, altrimenti rischiamo di fare un buco
nell´acqua". Dunque, occorrono modifiche alle regole, anche qui, e
negoziazione delle stesse a livello comunitario. "Il tema dei nitrati poi
riguarda quattro o cinque province della Lombardia - ha aggiunto -. Anche su
questo il Governo centrale ha fatto molto poco".
Stop A Consumo Nuovo Suolo - "Il mio impegno, da qui alla fine dei
cinque anni, è che non chiuda nemmeno un´azienda agricola - ha proseguito
l´assessore -. E che il territorio resti una risorsa da salvaguardare, stop
quindi al consumo di nuovo suolo: occorre che l´attività agricola diventi remunerativa
e non più di pura sussistenza, non sarebbe giustificabile più un impegno di 365
giorni l´anno". Nuove regole e meno vincoli e lacciuoli burocratici.
"Se non si guadagna non si può continuare a fare questo mestiere - ha
osservato Fava -. Una battaglia che vedrà coinvolta anche la Grande
distribuzione organizzata: i nostri prodotti dovranno essere remunerati in modo
adeguato, altrimenti i giovani non saranno incentivati e andranno a fare
altro". Fava ha, poi, ricordato che "a giorni è attesa la partenza di
un gruppo di lavoro per mettere a punto iniziative per la semplificazione.
Abbiamo, inoltre, un calendario fitto di incontri con le aziende del territorio
per dimostrare concretamente la vicinanza alle loro problematiche". E sul
tema delle quote latte, Fava ha assicurato che "non appoggerò alcuna
illegalità. Occorre mettere sullo stesso piano tutti gli operatori in modo che
seguano le regole, senza che nessuna azienda venga perciò messa in ginocchio.
Per arrivare al 2015, quando il regime delle quote finirà e dovremo avere tutti
nelle stesse condizioni, senza che ci sia chi abbia pagato e chi no".
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