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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Aprile 2013 |
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FOTOVOLTAICO, DAZI SUI PANNELLI DALLA CINA: NO ALL’INCERTEZZA NORMATIVA E NO ALLA RETROATTIVITÀ
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Milano 4 aprile 2013 – L’industria italiana del
fotovoltaico rappresentata da Gifi, Assosolare e Aper, da
sempre è a favore del libero mercato e delle regole che garantiscono la
concorrenza leale tra i diversi Paesi produttori di tecnologie, nel pieno
rispetto delle norme sul commercio internazionale.
Il Regolamento Ue n. 182/2013 mira a
tale obbiettivo ed ha l’intenzione condivisibile di proteggere la produzione
europea.
Tuttavia i dazi - proprio ora che gli
incentivi si stanno esaurendo - allontanerebbero il settore da quella grid
parity che per la maggior parte degli operatori appare ormai a portata di mano.
Preoccupano, inoltre, i tempi e i modi di applicazione: la Commissione potrebbe
infatti decidere a giugno di riscuotere tali dazi dagli importatori in maniera
retroattiva sui pannelli registrati da inizio marzo. Inoltre, il loro ammontare
definitivo, se saranno ritenuti necessari, sarà fissato solo alla conclusione
dell’indagine prevista per dicembre. Riteniamo quindi che qualsiasi decisione
debba avere effetto solamente a partire da quella data.
Tali incertezze applicative hanno già
avuto come effetto quello di bloccare i finanziamenti di molti progetti con
conseguenze molto pesanti per gli operatori. Infatti tale provvedimento ha già
messo in difficoltà numerosi imprenditori, che si trovano quotidianamente a
combattere contro continue modifiche normative e regolatorie, in un settore già
in grossa difficoltà.
Non va dimenticato poi come la filiera
del fotovoltaico sia rappresentata da tanti anelli: dai produttori di energia
agli installatori, dai fornitori di altre componenti agli studi di
progettazione. Con l’incertezza attualmente introdotta, il mercato europeo del
fotovoltaico potrebbe altresì subire una contrazione dell’occupazione, stimata
in oltre 200 mila addetti, e una perdita del valore aggiunto lungo la catena del
valore del Fv e del relativo indotto nell´economia della Ue.
L’intenzione di proteggere la
produzione europea mette in difficoltà molti imprenditori nazionali del
fotovoltaico e, alla fine dell’indagine, il risultato potrà generare alla
molteplicità delle aziende danni che risultano ben superiori ai benefici
acquisiti da una parte minoritaria di esse. |
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