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Notiziario Marketpress di
Martedì 09 Aprile 2013 |
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UN MENÙ PIÙ SALUTARE E "PIÙ TRENTINO"
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Spazio ai prodotti agricoli biologici, tipici ed a basso impatto
ambientale, no alle bibite gasate nelle scuole; sì agli alimenti per celiaci
nella ristorazione pubblica e privata, punteggi premianti nelle gare di appalto
per i fornitori "sostenibili", sostegno agli Enti locali per favorire
gli "acquisti verdi", creazione di un Osservatorio per
l´alimentazione. Acquisito il parere del Consiglio delle Autonomie e della
seconda commissione permanente presso il Consiglio provinciale, la Giunta
provinciale ha approvato stamane, su proposta dell´assessore all’agricoltura
Tiziano Mellarini il "Programma per l´orientamento dei consumi e
l´educazione alimentare", documento frutto di un lavoro interdipartimentale
previsto dalla legge 13/2009 sulla promozione dei prodotti agricoli a basso
impatto ambientale ed il consumo consapevole. "Scegliere i prodotti tipici
provinciali che veicolino l´identità e il sapere territoriale - spiega
l´assessore Mellarini - contribuisce a rispettare l´ambiente, a valorizzare le
produzioni del territorio e a salvaguardare le proprie origini culturali e
gastronomiche. Una migliore alimentazione, oltretutto, aumenta i livelli di
salute della popolazione, comportando di conseguenza meno costi per il sistema
sanitario".
Il Programma, di durata triennale, ha lo scopo di sviluppare,
attraverso azioni concrete, i valori ed i principi individuati dalla legge.
Oltre a ricordare gli elementi basilari per un’alimentazione salutare, il
documento evidenzia gli aspetti positivi legati all’utilizzo di prodotti
agricoli e agro alimentari di qualità riconosciuta e certificata, biologici ed
a basso impatto ambientale. Accanto al modello tradizionale di piramide
alimentare viene quindi affiancata una nuova piramide che propone un profilo
sostenibile dell’alimentazione anche dal punto di vista dell’impatto
ambientale. Tale modello tiene conto dell’impronta ecologica degli alimenti
considerando l’incidenza che ogni categoria d’alimenti ha sull’ambiente
principalmente in termini d’emissioni di gas serra, consumo d’acqua, risorse
energetiche e sfruttamento del suolo. È importante notare che gli alimenti più
salutari, di cui si raccomanda un consumo frequente, sono anche quelli che
inquinano meno per quanto riguarda l’immissione nell’atmosfera di Co2.
Nell´attuazione del Programma sono coinvolti soggetti e settori
diversi: l´istruzione, per quanto riguarda la promozione nelle scuole di una
corretta alimentazione, della conoscenza dell´agricoltura trentina e dei
prodotti di qualità nei piani di studio, nonché dell´educazione del personale
delle mense, degli studenti e dei genitori; la sanità, per la preparazione e
somministrazione dei pasti alle persone affette da intolleranze alimentari; il
turismo e l´agricoltura, in relazione all´informazione e all´uso dei prodotti
di qualità presso la ristorazione privata, al coinvolgimento dei produttori,
all´adozione da parte dei Comuni degli "acquisti verdi"; le attività
economiche per quanto riguarda, infine, il miglioramento dell´organizzazione
produttiva degli stessi prodotti di qualità trentini.
Il documento è diviso in tre parti: una parte di carattere
regolamentare e di indirizzo che, partendo dalle linee guida adottate dalla
Giunta provinciale nel settembre 2011, individua gli aspetti tecnico operativi
a cui i vari soggetti coinvolti dovranno fare riferimento; una seconda parte
relativa alle azioni di promozione, divulgazione e orientamento che dovranno
essere attuate dai vari dipartimenti provinciali interessati attraverso
l´adozione di specifici progetti esecutivi; una terza parte relativa ai criteri
per l´assegnazione dei punteggi premianti negli appalti per la fornitura dei
servizi di ristorazione collettiva.
Le azioni individuate si svilupperanno attraverso un programma
triennale di attività che prevede interventi specifici indirizzati a
consumatori, produttori, scuole, ristorazione collettiva e privata,
amministrazioni comunali e comunità di valle.
Tra gli aspetti qualificanti del Programma vi è l´obbligo di utilizzare
nelle mense scolastiche e pubbliche alimenti provenienti da coltivazioni o
allevamenti biologici per almeno il 60 % delle quantità annuali o, qualora il
mercato non fornisca quantità sufficienti di prodotti bio, prodotti Dop, Igp o
a marchio "Qualità Trentino". Negli appalti pubblici per la fornitura
di derrate alimentari, inoltre, si dovranno assegnare punteggi di merito
relativamente al metodo di coltivazione adottato, alle emissioni di gas serra
inquinanti nella fase di trasporto, ai rifiuti ed imballaggi, al fabbisogno ed
al risparmio energetico, all´impiego razionale della risorsa idrica e riduzione
dei consumi. Tali criteri ambientali potranno contare fino al 50 % del
punteggio massimo attribuito all´offerta, mentre la parte restante sarà
attribuibile al costo complessivo del servizio.
Anche il particolare regime dietetico per gli studenti affetti da
intolleranze alimentari o celiachia dovrà essere tenuto in considerazione nelle
mense scolastiche: a tale scopo dovranno essere definite apposite linee guida
valevoli non solo per le scuole ma anche per la ristorazione pubblica. In tutte
le scuole, inoltre, si dovrà arrivare gradualmente al divieto di somministrare
bibite gasate e zuccherate e all´introduzione di distributori automatici di
alimenti salutari ed a basso contenuto calorico (progetto "Pausa
amica").
Per l´attuazione dei controlli sull´andamento del Programma è prevista
la costituzione di un apposito Osservatorio costituito da rappresentanti delle
Comunità di valle e del Dipartimento della Conoscenza con il supporto di tecnici
dell´Appa.
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