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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Aprile 2013
 
   
  SALUTE: ALLARME DERMATOLOGI, SOLE PRIMAVERILE DA NON SOTTOVALUTARE. FABIO RINALDI (IHRF): “IN CITTÀ PIÙ PERICOLOSO CHE IN MONTAGNA O AL MARE. AUSPICABILE PROTEGGERE ADEGUATAMENTE PELLE E CAPELLI”

 
   
  Brutte notizie per gli amanti della bella stagione: la primavera tarderà ancora ad arrivare. Gli esperti meteorologi, infatti, hanno previsto che ci vorrà non meno di una settimana prima che il tempo migliori stabilmente e le temperature abbandonino definitivamente valori tipicamente invernali. Tuttavia già da adesso occorre darsi da fare per preparare nel migliore dei modi il proprio corpo all’impatto con il primo sole. Il dr. Fabio Rinaldi, dermatologo a Milano e presidente dell’Ihrf – International Hair Research Foundation (http://www.Ihrf.eu/ ), mette in guardia circa i rischi per la pelle e i capelli. Con le prime giornate di sereno è forte il bisogno di stare all’aperto e sentire addosso tutti i benefici dell’esposizione solare. Si abbandonano le palestre per fare attività sportiva en plein air, si predilige andare in bici, fare lunghe passeggiate e, per chi ne ha la possibilità, approfittare, perché no, anche di una sosta al mare. Il sole è senza ombra di dubbio fondamentale per l’organismo e ha su di esso numerosi effetti benefici: stimola la sintesi della vitamina D, accentua il tono fisico e muscolare, migliora l’umore, attenua i dolori muscolari ecc. Ma bisogna prestare attenzione ai rischi cui vengono esposti pelle e capelli: il sole primaverile può risultare infatti molto pericoloso soprattutto perché la pelle, pallida e indifesa dopo l’inverno, è particolarmente vulnerabile. “Il sole primaverile – conferma il dr. Rinaldi - è molto insidioso: la pelle, infatti, difficilmente si arrossa e quindi viene percepito erroneamente come meno dannoso. Si tende dunque a sottovalutare il trauma che la pelle subisce proprio in primavera, in cui le occasioni di esposizione ai raggi ultravioletti si moltiplicano all´improvviso”. “Lo stesso vale per i capelli – continua il dermatologo - ai quali si tende generalmente a dare minor peso in termini di protezione, non tenendo conto che una moderata esposizione al sole può nuocere ai loro bulbi e quindi danneggiare il cuoio capelluto.” E’ bene precisare che Rinaldi non si riferisce soltanto al sole che si può prendere in montagna o al mare approfittando delle prime belle giornate primaverili. “Quello che si prende in città - chiarisce l’esperto - è anzi di gran lunga più pericoloso. Spesso in questi casi, infatti, l’esposizione al sole è involontaria e, quindi, non protetta: ciò può provocare scottature, arrossamenti ed eritemi che sono la causa principale dell’invecchiamento cutaneo. Inoltre anche i capelli rischiano di inaridirsi e danneggiarsi per l’eccessiva esposizione ai raggi Uva”. La primavera, si sa, è anche sinonimo di allergie e, con i primi soli, i soggetti che ne soffrono cominciano ad avere problemi: oltre alla protezione, quindi, è bene utilizzare creme emollienti e idratanti ed evitare profumi se ci si espone al sole. “Con i primi caldi, soprattutto se improvvisi, aumenta la sudorazione: attenzione dunque – ribadisce il dr. Fabio Rinaldi - alle regioni con struttura a pieghe, come ascelle, inguine ecc., che possono irritarsi, ma anche ai tessuti degli abiti che indossiamo. Da un nostro studio è stato dimostrato inoltre che la sudorazione, combinata allo smog, aumenta di molto le dermatiti irritative a pelle e capelli: per questo è bene usare frequentemente detergenti delicati per mantenere puliti pelle e capelli, creme lenitive, prodotti che proteggono non solo dal sole, ma anche dallo smog”. “Sarebbe opportuno – conclude l’autorevole dermatologo - sfruttare proprio questa stagione di mezzo per preparare la pelle e i capelli all´incontro con il cocente sole estivo. I danni da esso provocati possono essere pericolosi e inoltre possono accumularsi ed evidenziarsi anche dopo molti anni, non solo con semplici problemi estetici quali il foto-invecchiamento, ma talvolta con complicazioni degenerative come cheratosi attiniche, o con vere e proprie neoplasie della pelle, come epiteliomi o melanomi.”  
   
 

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