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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Aprile 2013
 
   
  QUOTE ROSA: UN INDUBBIO STRUMENTO DI RIEQUILIBRIO DELLA PRESENZA FEMMINILE NEI CDA»APPROVATI DAL CONSIGLIO COMUNALE DI FIRENZE INDIRIZZI ALLE SOCIETÀ PARTECIPATE PER UN’EQUA RAPPRESENTANZA DI GENERE

 
   
  Firenze, 10 aprile 2013 - «Le cosiddette quote rosa non possono essere un orizzonte politico, ma sono un indubbio strumento di riequilibrio della presenza femminile nei consigli d’amministrazione. In questi ambiti trovo preferibili i provvedimenti a tempo che prevedono una validità delle quote per un certo numero di anni, immaginando che, una volta riequilibrate le presenze, si possa realmente fare a meno delle quote». Lo ha detto l’assessora alle pari opportunità Cristina commentando l’approvazione, questa sera in consiglio comunale, della delibera che contiene gli «indirizzi alle società partecipate per un’equa rappresentanza di genere». «La legge del 2011 – ha aggiunto l’assessora Giachi - rappresenta comunque un risultato importante e ha trovato terreno fertile nell´amministrazione comunale fiorentina per la sua applicazione. Il regolamento che la recepisce è dunque espressione normativa naturale di un riconoscimento del ruolo delle donne che a Firenze è già un dato di fatto. La nostra giunta, infatti, vede la presenza di cinque donne su un totale di otto assessori». Quote rosa, via libera del Consiglio agli indirizzi alle società partecipate per un’equa rappresentanza di genere La presidente della commissione Pari opportunità Giuliani (Pd): “Soddisfazione, garantiremo un ‘controllo diffuso’ per la corretta applicazione”. Soddisfazione per l´approvazione del Consiglio Comunale dell´Odg collegato alla delibera n.88/2013, il riconoscimento della necessità di una equa rappresentanza di genere nei Cda e nei Collegi dei Sindaci Revisori. Ad esprimerla è la presidente della commissione Pari opportunità Maria Federica Giuliani (Pd) che aggiunge: “Saremo vigili attenti per garantire il controllo "diffuso" per la corretta applicazione della legge, non solo da parte dell´amministrazione comunale fiorentina, ma anche da parte di tutti gli enti interessati”. Interessate al rispetto della legge n.120/2011 e del relativo regolamento emanato con Dpr n. 251/2013 sono circa 7.000 società partecipate in tutta Italia e 20.000 componenti dei Cda e dei Collegi dei Revisori. Questo l’odg approvato dal Consiglio e collegato alla delibera Ordine Del Giorno Delibera 88 Allegato alla Delibera n 88 /2013 Il Comune di Firenze si fa interprete ancora una volta con fermezza delle competenze e delle istanze di partecipazione che arrivano dalle donne già espresso in passato nel Regolamento del 2004 sugli indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende Istituzioni, che all’art.3 Requisiti Generali, al terzo comma prevede : “Al fine di assicurare le condizioni di pari opportunità previste dalla legge 10 aprile 1991, n. 125, le nomine e le designazioni in ogni singolo organismo di cui al primo comma, garantiscono il rispetto della proporzione del 50% fra i due generi. Nei casi in cui le nomine e le designazioni da effettuare siano in numero dispari, si provvederà a garantire il rispetto della proporzione suddetta all´interno di analogo organismo di successiva scadenza”. La Commissione Europea ha adottato l’approccio dell’integrazione di genere dal 1996 per completare le politiche delle pari opportunità, stabilendo che “L’integrazione di genere comporta il non limitare le attività di promozione della parità a specifiche misure volte ad aiutare le donne, bensì mobilitare esplicitamente a questo scopo tutte le azioni e le politiche generali tenendo conto in modo attivo e aperto, in fase di programmazione, dei loro effetti sulle situazioni rispettive delle donne e degli uomini (prospettiva di genere). Il Consiglio Europeo descrive l’integrazione di genere come “la (ri)organizzazione, il miglioramento, lo sviluppo e la valutazione dei processi politici, in modo tale da incorporare una prospettiva di genere in tutte le politiche, a tutti i livelli e a tutti gli stadi da parte di tutti i soggetti abitualmente coinvolti nella concezione politica”; Preso atto che la delibera 88/2013 invita le società partecipate dal Comune ad un attegiamento virtuoso e rispettoso, espressione della legge n.120 /2011 e del relativo regolamento emanato con Dpr 251/2012, al fine di operare fin dai prossimi rinnovi dei Cda e dei Collegi Sindacali il riequilibrio fra i generi previsto dalla normativa in oggetto, anche qualora tale norma non sia stata ancora recepita negli statuti societari Auspica che in caso di pluralità di amministrazioni che concorrono al controllo delle società pubbliche, queste collaborino per raggiungere l’equilibrio di genere nei termini previsti dalla L.120/2011 e dal relativo Regolamento di cui al Dpr 251/2012. Rileva che è necessario che le tante competenze delle donne siano riconosciute e premiate e che venga rimosso il “tetto di cristallo” affidando loro non solo posti nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali ma anche e soprattutto le cariche apicali delle aziende.  
   
 

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