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Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Aprile 2013 |
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SUSSIDI A FAVORE DI IMPRESE DI TRASFORMAZIONE DI PRODOTTI ALIMENTARI: “NON C’È PROVA CHE APPORTINO VALORE AGGIUNTO”, SOSTIENE LA CORTE DEI CONTI EUROPEA
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Nell’ambito della politica agricola comune, le imprese che lavorano e
commercializzano i prodotti agricoli possono accedere a sovvenzioni erogate nel
quadro della politica di sviluppo rurale dell’Ue tramite una misura detta
“Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali”, che mira
a migliorare la competitività del settore agricolo e forestale. Per il periodo
2007 - 2013, la dotazione di bilancio Ue per questa misura di
sostegno è di 5,6 miliardi di euro. Ai fondi dell’Ue si aggiungono quelli
nazionali, portando il finanziamento pubblico totale a 9 miliardi di euro.
Gli Stati membri devono redigere i programmi di sviluppo rurale conformando
l’aiuto finanziario alle proprie necessità tramite obiettivi nazionali o
regionali e stabilendo l’estensione della misura, al fine di garantire che i
fondi a disposizione siano impiegati in modo efficiente. Tuttavia, la Corte ha
riscontrato che erano stati stabiliti soltanto obiettivi generali, i quali non
dimostravano come il finanziamento avrebbe dovuto aggiungere valore ai prodotti
agricoli o migliorare la competitività dell’agricoltura. Nonostante tale
mancanza di specificità, la Commissione ha approvato i programmi. L’audit espletato
dalla Corte ha riguardato sei programmi di sviluppo rurale nazionali e
regionali, selezionati principalmente a motivo della loro dimensione: Spagna
(Castilla y León), Francia, Italia (Lazio), Lituania, Polonia e Romania.
La Corte ha riscontrato che gli Stati membri non destinano i fondi a
progetti per i quali la necessità di un sostegno pubblico è dimostrabile. In
assenza di tale necessità, la misura di cui sopra diventa un sostegno generale alle imprese che investono nel settore
della trasformazione dei prodotti alimentari – con conseguenti rischi di
distorsione della concorrenza e di spreco di fondi pubblici limitati.
Quasi il 20 % dei fondi Ue destinati al miglioramento della
competitività dell’agricoltura viene erogato a imprese di trasformazione di
prodotti alimentari, ma i meccanismi di monitoraggio e valutazione non
raccolgono informazioni sul valore aggiunto o sugli effetti indiretti sulla
competitività dell’agricoltura. Non è verosimile che gli attuali meccanismi
forniscano le informazioni necessarie a comprovare l’uso proficuo dei fondi
assegnati alla misura, né a migliorarne l’efficacia ed efficienza per il
periodo 2014 - 2020.
Come ha detto il ceco Jan Kinšt, Membro della Corte responsabile della relazione, “Gli Stati membri non
identificano in modo chiaro la necessità del finanziamento, e non stabiliscono
obiettivi sensati; la
Commissione dovrebbe approvare solo quei programmi che lo fanno, altrimenti
questa misura diventa una semplice dazione
alle imprese che trasformano i prodotti alimentari”.
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