Venezia, 24 aprile 2013 -
“Il Tribunale Superiore delle acque pubbliche, decidendo in merito alla
richiesta di sospensiva presentata dai ricorrenti per l’esecuzione dei lavori
di realizzazione del bacino di laminazione lungo il torrente
Timonchio-bacchiglione nel Comune di Caldogno, in provincia di Vicenza, ha
effettuato una comparazione tra gli interessi contrapposti ritenendo che la
difesa idraulica e la tutela dell’incolumità pubblica siano un interesse
prevalente rispetto a quello della proprietà privata. Per questa ragione, con
la sua ordinanza,il giudice ha ritenuto di non concedere la sospensiva
cautelare, aggiornandosi per l’udienza di merito a gennaio 2014. E’ un bel
risultato che conferma quanto la Regione ha sempre sostenuto. Ora andiamo
avanti con la procedura”
E’ il commento dell’assessore regionale alla difesa dell’ambiente
Maurizio Conte al provvedimento con cui il Tribunale Superiore delle acque
pubbliche ha respinto la richiesta di sospensiva della procedura con cui la
Regione sta assegnando la realizzazione dell’intervento per la cassa di
espansione a Caldogno. Sono una quindicina le offerte pervenute che sono in
corso di valutazione secondo le modalità e itempi previsti dal disciplinare di
gara.
“Abbiamo agito quanto più celermente possibile – aggiunge Conte - e
contiamo di arrivare all’assegnazione dell’appalto nel giro di qualche mese in
modo da far iniziare i lavori entro la prossima estate. E’ infatti una delle
opere più attese per la riduzione del rischio idrogeologico nell’area
metropolitana di Vicenza, pesantemente colpita dall’alluvione del 2010”.
L’importo complessivo dell’appalto è di oltre 25 milioni di euro e
l’obiettivo dell’intervento è quello di ridurre le portate di massima piena
attese per tempi di ritorno di 100 anni entro i limiti della capacità di
deflusso dell’alveo del Timonchio, aumentando il grado di sicurezza idraulica
del capoluogo berico.