Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Marzo 2007
 
   
  INDAGINE MEDIOBANCA-UNIONCAMERE SULLE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI DEL NORD-OVEST 1.600 IMPRESE DA RECORD

 
   
   Brescia, 5 marzo 2007 – Il 42% delle medie imprese industriali italiane ha sede nel Nord-ovest, con la Lombardia che da sola ne concentra il 31,7% del totale. Attive nei settori leader dell’Italian style, corroborati da una buona dose di meccanica-elettronica, siderurgia-metallurgia e chimica-farmaceutica, incidono per circa il 14% sul valore aggiunto dell’industria manifatturiera dell’Italia Nord-occidentale e hanno superato brillantemente gli anni difficili della congiuntura, grazie soprattutto a un forte incremento dell’export. Questi alcuni dati contenuti nell’approfondimento specifico dedicato al Nord-ovest della sesta indagine sulle medie imprese industriali, curata da Mediobanca e Unioncamere e, presentata il 26 febbraio alla Camera di Commercio di Brescia. Gli indicatori di sviluppo - Tra il 1996 ed il 2003, le 1. 658 medie imprese del Nord-ovest hanno incrementato il proprio fatturato del 37,6%, grazie a una crescita delle esportazioni (+45,9%) di gran lunga superiore a quella delle vendite all’interno (+33,5%); il valore aggiunto è aumentato del 28,4%. Lo sviluppo di queste imprese estremamente dinamiche è stato però inferiore a quello di tutte le medie imprese italiane; la variazione del fatturato è stata inferiore di 5 punti, come pure quella del valore aggiunto e degli occupati, e intorno ai 2 punti per i margini di profitto e per il risultato corrente. Lo sviluppo di queste aziende è stato comunque molto superiore a quello delle grandi società industriali della stessa area. Liguria la più dinamica, ma il cuore è in Lombardia - Lo sviluppo più consistente è quello delle imprese liguri, il cui peso nell’aggregato dell’area è però estremamente modesto (2,2% in termini di fatturato): +72,2% l’incremento di fatturato registrato tra il 1996 ed il 2003 da questo piccolo nucleo di medie imprese, con una crescita delle esportazioni addirittura del +142%, del valore aggiunto del 67,6% e dell’occupazione del 15,9%. A seguire si posizionano le medie imprese del Piemonte e della Valle d’Aosta (+40,4% il fatturato nello stesso periodo considerato, +51,1% le esportazioni, +26,9% il valore aggiunto e +13,7% i dipendenti). Le medie imprese lombarde, invece, hanno messo a segno una crescita del fatturato del 36,1%, delle esportazioni del 43,2%, del valore aggiunto del 28,1% e dei dipendenti del 13,3%. I settori di attività, la propensione all’innovazione - L’attività prevalente delle medie imprese è quella dei settori tipici del made in Italy, sebbene la quota di fatturato di queste società sia inferiore alla media nazionale: 54% contro il 60% (per l’export 58% contro 66%). Rispetto alla media nazionale, si segnala una maggiore incidenza del fatturato e delle esportazioni nel settore meccanico-elettronico e, nell’ambito degli “altri settori”, del siderurgico-metallurgico e del chimico-farmaceutico. La presenza delle medie imprese del Nord-ovest nei settori ad alta tecnologia è modesta; le attività più avanzate riguardano principalmente le produzioni farmaceutiche (28 società), elettroniche (17), quelle degli strumenti e apparecchi di misurazione e controllo dei processi industriali (11), le apparecchiature medicali e chirurgiche (7) e le apparecchiature radiotelevisive e di telecomunicazione (4). Davvero modesta la presenza in Borsa, sebbene 13 delle 18 società quotate a fine 2003 avessero sede nel Nord-ovest. Sotto il profilo strutturale, da segnalare l’elevata solidità finanziaria anche delle medie imprese del Nord-ovest, come di tutte le medie imprese industriali: sulla base del modello di scoring R&s-unioncamere, nel 2003 la quota di aziende ricadenti nelle classi di valutazione migliori nell’ottica di Basilea 2 era, nella parte nord-occidentale del Paese, pari al 58,4% (60,7% a livello nazionale, 67,3% nel Nord-est). Le classi con la valutazione peggiore, che includono le società aventi le situazioni maggiormente problematiche, riguardavano nel Nord-ovest il 4,2% (3,9% del totale a livello nazionale, 2,7% nel Nord-est). La solidità di queste imprese è anche confermata dal tasso di fallimento, pari allo 0,6% medio annuo nel periodo 1998-2003 a fronte di una media nazionale delle società di capitale pari all´1,3% (media 2000-2003). .  
   
 

<<BACK