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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 08 Maggio 2013 |
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MORETTI: “IN SETTE ANNI FS ITALIANE HA MIGLIORATO RISULTATO DI DUE MILIARDI E MEZZO NETTI”
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Bruxelles, 8 maggio 2013 - Negli ultimi sette anni il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ha migliorato il suo risultato netto di due miliardi e mezzo. Lo ha sottolineato Mauro Moretti, ad di Fs Italiane e Presidente del Cer (Community of European Railway and Infrastructure Companies), nel suo intervento all’audizione dell’Europarlamento sul Iv Pacchetto ferroviario, presentato dalla Commissione Ue. “In Europa - ha detto Moretti, portando come esempio il caso di Fs Italiane - le riforme fatte finora hanno prodotto effetti positivi, in quanto hanno costretto le Aziende ad essere sempre più efficienti, ma - ha avvertito - di troppi cambiamenti il settore può anche morire. Bisogna quindi pensare, a livello Ue, a pochi cambiamenti ben fatti per dare stabilità al settore con una visione strategica chiara e poter investire con certezza”. Sulla separazione tra gestori delle infrastrutture e imprese ferroviarie, proposta dalla Commissione Ue, Moretti ha osservato che potrebbe alimentare costi supplementari: compresi fra i 6 e 15 miliardi di euro. “L’approccio della Commissione Ue è molto dogmatico e non è basato su una valutazione economica forte e dimostrabile - ha evidenziato il Presidente del Cer – Con l’aumento della densità di sfruttamento della rete, auspicato dalla Commissione, il sovraccosto dell’unbundling su scala europea arriverebbe infatti a 15 miliardi. Chi paga? - ha chiesto Moretti - I passeggeri? I contribuenti?”. Il Cer propone, invece, di dare nuovi poteri ai regolatori per garantire un accesso non discriminatorio alle infrastrutture, con un rafforzamento della rete europea e degli stessi regolatori, per aiutare i servizi transfrontalieri e incentivare un sistema che permetta agli Stati membri di trovare soluzioni in base a criteri basati su analisi economiche solide. Moretti ha fatto notare che “la liberalizzazione ha sì aumentato l’efficienza dei servizi ferroviari europei, mentre non sono aumentati i passeggeri e le merci trasportate sono diminuite”. Secondo il Presidente del Cer, il calo della domanda dipende dal fatto che “non si è puntato sull’intermodalità tra i vari sistemi di trasporto. Negli ultimi anni – ha aggiunto - sono state fatte molte strade e poche ferrovie”. Inoltre, Moretti ha invitato l’Europa a provvedimenti che mettano tutti gli operatori nelle stesse condizioni, rivendicando che “l’Italia è l’unico Paese che ha liberalizzato i treni ad alta velocità. Se l’abbiamo fatto noi, significa che si può fare. E’ quindi opportuno - ha sottolineato Moretti - proseguire sulla strada della liberalizzazione dei servizi ferroviari in Europa, ma in maniera graduale e con un periodo di transizione, per non penalizzare eccessivamente gli operatori esistenti”. Sul trasporto regionale in Italia, Moretti ha precisato che, se si confermano le condizioni attuali, Trenitalia potrebbe non partecipare alle gare per questo tipo di servizio. “Al momento - ha spiegato - non c’è la certezza di ricevere i finanziamenti e coprire i costi. Con la liberalizzazione dell’alta velocità, che condensa le imprese solo su tratte redditizie, abbiamo perso 100 milioni l’anno. Prima con questi soldi coprivamo le perdite sull’Adriatica e la Tirrenica. Oggi su quelle tratte abbiamo dovuto tagliare i treni, nonostante Fs Trenitalia vanti un credito di 1 miliardo di euro con le Regioni. Per il trasporto locale – ha continuato Moretti – serve un piano straordinario da 6 miliardi di euro per comprare nuovi treni. Noi, con le nostre forze, riusciamo ad arrivare a 2,5 miliardi, ma sono insufficienti´´. Il top manager di Fs Italiane ha infine indicato le due priorità che il nuovo governo italiano dovrebbe affrontare: da una parte il trasporto dei pendolari, dove le risorse regionali sono scarse, e dall’altro l’istituzione dell’Autorità dei Trasporti, per dotare l’Italia di un sistema logistico moderno. |
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