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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Maggio 2013 |
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SPEDIZIONE NELLA CITTÀ PROGRAMMABILE
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Bruxelles, 13 maggio 2013 - Il software, nelle sue varie manifestazioni, è ormai fondamentale per il funzionamento delle città. Un nuovo progetto finanziato dall´Ue si sta preparando a intraprendere un intenso programma di ricerca su come il software influenza l´ambiente urbano. Oggi il software è profondamente e intensamente integrato nei sistemi e nelle infrastrutture dell´ambiente artificiale e nella gestione e amministrazione delle società urbane. Il progetto Softcity ("The Programmable City"), coordinato dal professor Robert Michael Kitchin dell´Università nazionale d´Irlanda, esaminerà la natura e le diverse forme del software e il suo impatto sulla vita quotidiana. Gli scienziati ormai sanno che le tecnologie e i servizi potenziati dal software ampliano e facilitano il modo in cui concepiamo e pianifichiamo le città e il modo in cui gestiamo i servizi e le utenze urbane e viviamo nell´ambiente urbano. In una grande varietà di compiti quotidiani - lavori domestici, professioni, shopping, viaggi, comunicazioni, governo e vigilanza - il software riveste oggi un ruolo centrale. Secondo alcuni analisti stiamo entrando in una nuova fase dell´"ovunque", nella quale il potere di calcolo sarà distribuito e disponibile in qualsiasi punto del pianeta in modo che le persone lo possano usare nella vita di tutti i giorni. Il progetto Softcity, lanciato a giugno 2013 con un finanziamento Ue di 2,3 milioni di euro, studierà come il software sostiene le tecnologie e le infrastrutture "intelligenti", quali gli edifici intelligenti, i sistemi di trasporto intelligenti, le infrastrutture telematiche e informatiche. Tutte queste cose sono in grado di aumentare la produttività, la competitività e la sostenibilità. I ricercatori studieranno inoltre la generazione e l´analisi dei cosiddetti "grandi dati", enormi set di dati dinamici e interconnessi che riguardano persone, oggetti, interazioni, transazioni e territori. L´analisi si concentrerà anche su quattro attività urbane chiave - capire, gestire, lavorare e vivere nella città. Le questioni sulle quali interrogarsi comprendono: Com´è usato il software per regolare e governare la vita in città? Com´è organizzata la geografia e l´economia politica della produzione del software? Il software, come trasforma il comportamento spaziale degli individui? Il lavoro sul campo sarà svolto principalmente a Dublino, con un sito secondario a Boston, negli Usa. Entrambe le città sono luoghi di agglomerazione di produzione di software ed entrambe stanno sperimentando forme di urbanistica programmabile. Inoltre, avere due siti da studiare permetterà un confronto di come il software viene prodotto e impiegato in due luoghi diversi. Saranno usate diverse metodologie, come interviste, etnografie, ispezioni, sondaggi, analisi del discorso e lo sviluppo di un nuovo metodo: l´archeologia dell´algoritmo. I partner di Softcity credono che il loro lavoro servirà a colmare una grave lacuna nella ricerca sulle scienze sociali, dando una risposta a interrogativi fondamentali sulla natura del software nelle città, oltre a fornire nuovi strumenti teorici e prove empiriche per riflettere sulla nuova era dell´urbanistica programmabile. Per maggiori informazioni, visitare: National University of Ireland, Maynooth http://www.Nuim.ie/ |
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