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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Maggio 2013
 
   
  MOVIMPRESE, -329 IMPRESE NEL I TRIMESTRE 2013 A FERRARA

 
   
   Ferrara, 13 maggio 2013 - Nel primo trimestre del 2013 è stato raggiunto il minimo storico nelle iscrizioni, mentre le cessazioni sono aumentate rispetto allo scorso anno: il tasso di crescita rimane così negativo (-0,88%), con un valore peggiore a quanto si registra a livello nazionale (-0,51%). Senza raggiungere il livelli del periodo 2007-2009, l’andamento registrato nei primi tre mesi dell’anno peggiora decisamente rispetto allo stesso periodo del 2012 (-0,57%): le iscrizioni sono state 723, in diminuzione di 75 unità, contro 1.052 cessazioni, aumentate di 39 unità, lontano comunque dai massimi registrati nel triennio di maggior decremento. Il risultato è un saldo del periodo pari a -329 imprese, che si aggrava così di circa un terzo rispetto a quanto si era rilevato nei primi tre mesi del 2012, quando erano mancate all’appello 215 imprese. Questo, in sintesi, il quadro che emerge dai dati sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel primo trimestre dell’anno, fotografati attraverso dati dell’Osservatorio dell’economia della Camera di Commercio di Ferrara. Tra le forme giuridiche, l’aggregato che arretra di più è quello delle imprese individuali, diminuito in tre mesi di 367 unità (-1,6% contro il -1,01% del 2012), responsabile quindi di tutto il trend negativo registrato nel periodo, mentre meno significativa è stata la riduzione delle società di persone (-6 unità). Gli unici segnali positivi – anche migliori rispetto allo scorso anno – continuano a venire dalle società di capitali, cresciute nei primi tre mesi dell’anno di 34 unità (+0,60%, triplicando così il valore dello scorso anno), e dalle “altre forme” (10 in più, di cui 3 cooperative), pari ad una crescita del +0,89%. Tra i settori, in termini assoluti, i saldi negativi più pesanti si registrano in agricoltura (-224 unità, ma va detto che si tratta di una tendenza di fondo che prosegue da anni), nel commercio (-38), nelle costruzioni (-70) e nelle attività manifatturiere (-23). Col segno positivo chiudono, invece, i servizi di alloggio e ristorazione, le attività immobiliari e i servizi della sanità e dell’istruzione. I tassi di crescita negativi ferraresi, collocano la nostra provincia nella graduatoria decrescente a tre quarti della classifica: quasi tutte le province della regione vedono i propri indicatori peggiorare rispetto allo scorso anno, solo Rimini e Bologna migliorano la propria performance. Al 31 marzo di quest´anno, infine, le imprese artigiane hanno raggiunto la quota di 9.536, con un saldo negativo, rispetto ai primi tre mesi del 2012, di 130 unità, rappresentando poco più di un terzo del valore registrato a livello complessivo. Il decremento si conferma, quindi, sui livelli registrati negli scorsi due anni, con un calo nelle iscrizioni accompagnato da una leggera riduzione anche delle cessazioni. In termini percentuali, la riduzione della base imprenditoriale artigiana è stata pari all’1,34%, senza significativi miglioramenti rispetto al risultato negativo del 2012 (-1,31%), ma su livelli più contenuti rispetto al dato nazionale (-1,47%) e soprattutto a quello regionale (-1,65%). Sotto il profilo territoriale, la maggior parte dei comuni chiudono il trimestre con saldi negativi, esclusi Lagosanto e Goro. La battuta di arresto più rilevante in termini assoluti, oltre a quella del comune capoluogo, è quella di Argenta e Copparo. In termini relativi, incece, Ro, Migliarino, e Ostellato registrano i tassi di crescita peggiori, intensificando così l’andamento negativo dello scorso anno. Ben quindici comuni su ventisei registrano tassi peggiori al dato medio provinciale.  
   
 

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