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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 15 Maggio 2013 |
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ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - TUTTO QUELLO CHE DOBBIAMO SAPERE PER DIFENDERCI DALLE… SMAGLIATURE! INTERVENTO DI ELISABETTA FULGIONE, MEDICO ESTETICO DELLA SCUOLA INTERNAZIONALE DI MEDICINA ESTETICA DELLA FIF
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Cosa sono? Con il termine “striae distensae” o più comunemente “smagliature” si identificano delle sottili cicatrici lineari di tipo atrofico a patogenesi ancora sconosciuta che si localizzano nelle sedi di maggiore tensione cutanea e sviluppo del pannicolo adiposo quali superficie posteriore delle braccia, seno (nelle donne), addome (regione periombelicale) e fianchi, glutei, cosce, ginocchia e regione lombosacrale ( sesso maschile). Perché si formano? Il meccanismo patogenetico delle smagliature non è stato ancora del tutto chiarito. Sembra che un ruolo determinante nella formazione delle striae possa essere svolto da un fattore “biochimico” ormonale e da un fattore “meccanico” di stiramento. Il fattore ormonale determinerebbe uno stato di ipercortisolemia fisiologico o patologico agente sull´attività dei fibroblasti, sulla quantità delle fibre collagene e delle fibre elastiche, sulle caratteristiche della sostanza fondamentale e, probabilmente, sulla funzionalità del microcircolo. Su questo terreno agirebbe il fattore meccanico di distensione, causa della rottura delle fibre collagene e di un processo reattivo e rigenerativo che porterebbe alla formazione delle striae albae di colore bianco madreperlaceo. Quando si formano? Le striae distensae possono formarsi in seguito a condizioni patologiche (malattie metaboliche ed endocrine quali obesità essenziale e secondaria, denutrizione, sindrome di Cushing, sindrome di Marfan) o iatrogene (terapie cortisoniche sistemiche e topiche per lunghi periodi) oppure condizioni fisiologiche quali pubertà, drastici aumenti di peso/ dimagrimento, gravidanza e pratiche di sport che possono far aumentare bruscamente la massa ed il volume della muscolatura. La predisposizione genetica alla comparsa di questo inestetismo è frequentemente ben evidente. Qualunque sia la condizione che ne determina la comparsa nella fase iniziale di formazione (fase infiammatoria) le smagliature si presentano come delle linee di colore rossastro (striae rubrae) che successivamente assumono un colore bianco perlaceo (fase terminale/ atrofica). Quali sono i pazienti a rischio? Nel sesso femminile e nella razza bianca si osserva una maggiore incidenza di formazione di questo inestetismo nella pubertà (12-16 anni) mentre il picco massimo di comparsa (60-90%) è dato nell’età adulta (30-40 anni) da eventi quali la gravidanza e dimagrimenti/aumento di peso repentini. Nell’uomo, sebbene l’incidenza di comparsa delle striae sia notevolmente inferiore rispetto al sesso femminile (2:1) si può osservare maggiormente nell’età compresa tra 14-20 anni. Quali sono i trattamenti per le smagliature? Oltre ai numerosissimi trattamenti dermocosmetici e farmacologici presenti in commercio e particolarmente utili per la prevenzione e il trattamento delle fasi iniziali delle striae distensae, molte sono state nel tempo le terapie proposte per migliorare questi inestetismi basate sul loro meccanismo di formazione: dalla tretinoina 0.1% topica all’assunzione orale della centella asiatica fino alle infiltrazioni di Gag ed ai peeling medio- profondi in parte ancor oggi utilizzati in associazione con altre metodiche. Oggi le recenti acquisizioni tecnologiche hanno consentito di ampliare il ventaglio delle opzioni terapeutiche che pur non essendo spesso completamente risolutive, consentono di ottenere un risultato estetico soddisfacente soprattutto nel trattamento della fase iniziale di striae rubrae. Tra le varie proposte di cui si tratterà ampiamente nel Focus On sul trattamento delle smagliature durante il Xxxiv congresso Sime: - Needling, tecnica di biostimolazione meccanica che rappresenta di per se una valida metodica per l’induzione percutanea del collagene e che si basa sull’utilizzo di uno speciale dispositivo medico dotato di sottili aghi di acciaio chirurgico fissati su un rullo o due rulli che creano delle piccolissime soluzioni di continuo sulla cute; l’azione meccanica del needling può essere potenziata abbinando il trattamento con la terapia fotodinamica (fotoneedling) o semplicemente associando l’utilizzo di sostanze ad alto potere ristrutturante (mesoneedling); - la radiofrequenza non ablativa e Rf frazionata; - la Biodermogenesi; - la fototerapia Led; - laser selettivi per il tessuto vascolare ai laser frazionati; - luce pulsata; - carbossiterapia. L’applicazione delle varie metodiche in monoterapia o in associazione tra di loro consente oggi al medico estetico di effettuare dei trattamenti integrati delle smagliature riuscendo ad ottenere un risultato estetico piuttosto soddisfacente per un problema cosi diffuso quanto difficilmente eliminabile. “Finalmente un aggiornamento su un tema sempre molto dibattuto, che, purtroppo, lascia spesso troppo spazio a regole di mercato – commenta Emanuele Bartoletti, Presidente del Congresso Sime – E la conseguenza di questo sono pazienti con delle aspettative eccessive, quasi sempre disattese. In qualche caso sono vittime di trattamenti azzardati che rischiano di sommare, al problema delle smagliature, inestetismi creati da complicanze nel trattarle. Nell’interesse dei nostri pazienti abbiamo cercato di individuare possibilità e limiti dei trattamenti che ad oggi hanno dimostrato qualche possibilità di miglioramento nel rispetto del più ampio margine di sicurezza.” |
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