|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 20 Maggio 2013 |
|
|
  |
|
|
CASA, LA TOSCANA FIRMA PETIZIONE IN FAVORE DELL’EDILIZIA ABITATIVA SOCIALE
|
|
|
 |
|
|
Firenze, 20 maggio 2013 – C’è anche la firma della Toscana alla petizione lanciata dal Gruppo del Partito dei Socialisti Europei (Pes Group) al Comitato delle Regioni con l’obiettivo di ottenere un quadro europeo a favore dell’edilizia abitativa sociale. L’iniziativa è stata promossa lo scorso 6 maggio dal relatore del Comitato delle Regioni, Alain Hutchinson. Anche la Toscana, attraverso il presidente Enrico Rossi, è un membro del Gruppo del Partito dei Socialisti Europei dal 2010. Il Gruppo è il secondo, per numero di membri, all’interno del Comitato delle Regioni, organo consultivo creato per dar voce agli enti regionali e locali dell’Unione Europea. Trattandosi di petizione che riguarda il settore della casa la firma in rappresentanza della Regione è dell’assessore competente, Salvatore Allocca. Queste le richieste contenute: definire un quadro di azione europea a favore dell’edilizia abitativa sociale per garantire coerenza tra diritti fondamentali e politiche dell’Ue aventi un impatto sull’edilizia; piena applicazione del Trattato Ue, dando libertà alle autorità pubbliche di determinare l’organizzazione dell’edilizia abitativa sociale e di definire quali soggetti siano eleggibili; rappresentando, l’edilizia abitativa sociale, un fattore decisivo per assicurare la coesione, non andrebbe limitata ai gruppi più svantaggiati, bensì allargata ad altri soggetti per assicurare coesione sociale; garanzia, da parte delle autorità pubbliche, di canoni di affitto equi a livello di legge e di una proporzione minima di soluzioni abitative sociali in aree a forte densità di popolazione e alti tassi di immigrati; viene sottolineato il ruolo economico anticiclico dell’edilizia abitativa sociale, in particolare rispetto alla riduzione della dipendenza energetica e a favore dell’occupazione locale; gli investimenti a favore dell’edilizia abitativa pubblica vanno considerati come investimenti produttivi da esonerare dall’obiettivo del 3% del deficit di bilancio. |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|