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Notiziario Marketpress di
Martedì 21 Maggio 2013 |
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TRENTO: AGENZIA LAVORO STUDIA NUOVI MODELLI DI SERVIZI PUBBLICI PER IL LAVORO
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Trento, 21 maggio 2013 - La Sala Verde della
Provincia autonoma di Trento ha ospitato nella mattinata del 17 maggio il
seminario nazionale di studi, organizzato da Agenzia del Lavoro in
collaborazione con Con.solida, per l’individuazione di nuove metodologie
strategiche per i servizi pubblici all’impiego. “L’obiettivo – come ha sottolineato
il presidente di Agenzia del Lavoro, Michele Colasanto – riguarda l’evoluzione
e il rafforzamento delle prestazioni a favore di lavoratori e aziende trentine,
per far fronte in modo sempre più mirato ed efficace alla crisi occupazionale
che non allenta la presa nemmeno nella nostra provincia”. Partendo dalle novità
introdotte con la riforme del lavoro Fornero, che impone un salto di qualità ai
servizi per l’impiego e di adeguamento agli standard europei, Agenzia del
Lavoro intende verificare i propri strumenti e adottare un nuovo modello
strategico dei servizi in grado di calibrare la corretta integrazione tra
soggetti pubblici (Centri per l’impiego) e i privati (privati sociale, agenzie
di intermediazione, patronati ed enti bilaterali). Ai lavori ha partecipato
Pier Antonio Varesi, ex presidente di Agenzia ed oggi presidente di Ispol,
istituto nazionale specializzato nella formazione e orientamento al lavoro: “Il
Trentino è da sempre un’eccellenza a livello nazionale nei servizi all’impiego,
ora però è richiesto un ulteriore salto di qualità, dovuto anche alla gestione
diretta degli ammortizzatori sociali dopo il patto di Milano”.
La crisi economica in atto e
nonostante il lavoro svolto in questi ultimi anni da Agenzia del lavoro e dai
Centri per l’impiego sul territorio, in Trentino c’è sempre più la necessità di
potenziare ulteriormente i servizi dedicati al lavoro, così da individuare le
giuste migliori per il coinvolgimento del sistema dei servizi pubblici nella
gestione degli ammortizzatori sociali delegati, a seguito del Patto di Milano,
alla Provincia autonoma di Trento. “Bisogna infatti snellire – ha sottolinea il
presidente di Agenzia, Michele Colasanto - da un lato le procedure ed il numero
di prestazioni necessarie, ed estendere l’accesso ai sostegni al reddito anche
a quelle categorie di soggetti esclusi e, non da ultimo, assicurare una
prestazione economica di livello apprezzabile”. A questo proposito è bene
ricordare che in Trentino sono in vigore il reddito minimo di garanzia, modello
unico in Italia a garanzia di una copertura sociale; i sistemi di
ammortizzazione sociale per il lavoro; il reddito di continuità (Cassa
integrazione). La novità - che Agenzia del lavoro e la Provincia autonoma di
Trento hanno già introdotto - è il reddito di qualificazione, a sostegno della
fascia giovane con l’obiettivo di permettere ai giovani occupati di conseguire
un titolo di studio.
Agenzia del lavoro intende
rendere i servizi di incontro della domanda e dell’offerta di lavoro sempre più
efficaci ed integrati e ipotizza per questo tre strade percorribili.
Innanzitutto la creazione di
nuove regole sul rilascio ai privati accreditati per permettere anche ai
soggetti privati di erogare servizi all’impiego sotto la regia di Agenzia del
lavoro. In Trentino recentemente si è dato il via ad un regime di
autorizzazione per le Agenzie di intermediazione che sono attive esclusivamente
sul nostro territorio. La seconda direttrice è individuata nella valorizzazione
delle sinergie fra i Centri per l’impiego ed i soggetti privati, siano essi
imprese commerciali, sociali, enti bilaterali, organizzazioni sindacali o
patronati, che potrebbero svolgere importanti servizi di politica del lavoro
affiancando le strutture pubbliche.
Un ulteriore spunto è dato
dalla legge di riforma del lavoro Fornero (numero 92 del 2012), che ha
prescritto alle Regioni e alle Province autonome di individuare nuovi livelli
essenziali di prestazione (Lep) dei servizi pubblici all’impiego. “E’ evidente
– come spiega Antonella Chiusole, dirigente generale di Agenzia del lavoro -
l’intento e la necessità di fissare in modo assolutamente efficace e rigoroso
un livello di organizzazione delle politiche dal lavoro che preveda le
soluzioni più adatte per i lavoratori e che valorizzerà ancora il principio di
condizionalità che già vincola in modo stringente, ma anche promozionale, i
lavoratori trentini a comportamenti attivi e responsabili, quali la
partecipazione a percorsi formativi, in cambio dell’erogazione dei sostegni al
reddito”. In altre parole, il sostegno è garantito solo se il lavoratore si
attiva con percorsi di formazione e di riqualificazione.
L’incontro ha rappresentato
l’occasione per ripercorrere la storia dei servizi al lavoro in Trentino e per
un confronto con le migliori realtà a livello nazionale, quali il Veneto, la
provincia di Torino e la regione Emilia Romagna. Al seminario sono intervenuti,
tra gli altri, Sergio Rosani direttore di Veneto Lavoro, Gianfranco Bordone
dirigente del Servizio Politiche del Lavoro della Provincia di Torino, Paola
Cicognani responsabile del Servizio Lavoro della Regione Emilia Romagna.
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