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Notiziario Marketpress di
Martedì 04 Giugno 2013 |
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"IL DENARO NON PUÒ COMPRARE I BENI MORALI E CIVICI"
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Trento, 4 giugno 2013 - Ci voleva un filosofo, al Festival
dell´Economia, per porsi una domanda particolarmente scomoda, ma quando mai
attuale: "Vogliamo un società in cui tutto è in vendita, oppure ci sono
beni morali, civici che il mercato non può acquistare?". Michael Sandel,
filosofo, professore alla Harvard University e autore di numerosi libri, è uno
da milioni di contatti. Una delle sue ultime conferenze, in Corea, è stata
seguita da 14 mila persone, come ha messo in evidenza Giuseppe Laterza, nel
dare la parola al filosofo. La tesi di Sandel è quanto mai semplice ma
efficace: "L´economia, come scienza, deve cambiare, non bisogna porsi
domande solo sull´efficienza economica, quando piuttosto se i meccanismi che si
vogliono introdurre nel mercato eroderanno le norme sociali e se questo
avviene, dobbiamo chiederci se l´aumento di efficienza vale la perdita di
questi comportamenti". E ancora: "Una delle debolezze portate avanti
dal mercato è che ci sono sempre meno occasioni in cui fare esercizio di virtù
sociali e civiche; il risultato è che non siamo più abituati a chiedere gli uni
agli altri".
Per dimostrare le sue tesi
Michael Sandel ha portato una serie di esempi, come è solito fare, coinvolgendo
nel dibattito il numeroso pubblico del Teatro sociale. "Oggi ci sono poche
cose che il denaro non può comprare, in alcune carceri possiamo comprarci una
cella migliore, in certi parchi divertimento possiamo saltare la fila, ci sono
società di pubblicità che, in America, vendono spazi pubblicitari sul corpo
delle persone". In sostanza, negli ultimi anni, si è passati senza
rendersene conto "da una economia di mercato ad una società di
mercato". E la differenza è sostanziale: "La prima - ha spiegato
Sandel - è uno strumento per organizzare la produzione, la seconda è una
società dove tutto è in vendita, dove il pensiero di mercato permea tutte le
sfere del vivere".
Ci sono alcune cose che il
denaro non può ancora acquistare, come l´amicizia: "Possiamo comprare
degli amici ma il denaro depaupera questa amicizia del suo valore".
Soprattutto il denaro cambia la natura del bene acquistato, lo deprezza; introdurre
un meccanismo di mercato nella vita sociale potrebbe cambiare le dinamiche. E
qui gli esempi portati da Michael Sandel sono stati numerosi: da alcune scuole
in America che si sono messi a pagare gli studenti in cambio di bei voti o di
libri letti, ad una cittadina svizzera che ha fatto un sondaggio sulla
possibilità di accogliere gratis o a pagamento scorie radioattive sul proprio
territorio, ad una scuola israeliana che ha introdotto una multa per i genitori
che arrivavano in ritardo a prendere i loro figli. Ebbene, in molti casi, si
sono ottenuti effetti diversi da quelli previsti. Nel caso della scuola
israeliana sempre più genitori sono arrivati in ritardo. Questo perché:
"Quando non c´era la multa i genitori si sentivano in colpa se arrivavano
in ritardo, dopo avevano invece la percezione di pagare un servizio". La
scuola ha quindi sospeso la multa ma il numero dei genitori in ritardo è
aumentato: "Questo ci suggerisce - ha spiegato Sandel - che una volta
introdotti gli incentivi in un mercato, questi corrompono gli atteggiamenti non
basati sul mercato, come il senso di responsabilità, e non è così facile
invertire la rotta. La condotta, le regole morali possono essere svilite dal
mercato e poi non è così facile ripristinarle".
Due le implicazioni: "Il
mercato non è neutro, contrariamente a quanto sostenuto. Ovvero il mercato non
lascia immutato il mondo. Dobbiamo quindi porci il problema se le regole
economiche che introduciamo eroderanno le norme sociali". Uno degli esempi
più famosi di mercato che elimina i valori è quello della donazione del sangue:
"In Inghilterra il sangue si può solo donare, mentre negli Usa si può
donare o farsi pagare. Il sistema più efficiente è quello inglese, consentire
un mercato del sangue elimina l´impulso altruistico di donare". Per altri
economisti invece i valori, i comportamenti etici vanno conservati ed
utilizzati solo dove il sistema dei prezzi non può funzionare: "Ma queste
regole economiche - sono state le conclusioni di Michael Sandel - non possono
essere applicate alla virtù, alla generosità, alla solidarietà. I valori civici
non possono essere consumati, sono dei muscoli che via via che si utilizzano
funzionano di più, mentre invece il mercato ci ha abituato ad avere sempre meno
occasioni di fare esercizio di virtù sociali e civili". Infine c´è
un´altra abitudine fuorviante di questa società di mercato: "Ci sono
sempre più disuguaglianze, una separazione sempre maggiore fra chi ha e chi non
ha. La democrazia non richiede un´uguaglianza perfetta, ma richiede che gli
uomini e le donne di estrazione diversa si incontrino". E quindi, per
Sandel, la domanda che dobbiamo porci è la seguente: "La questione posta
dal mercato non è principalmente di natura economica, ma è di come vogliamo
vivere. Vogliamo un società in cui tutto è in vendita, oppure ci sono dei beni
morali civici che il mercato non può acquistare?".
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