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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Giugno 2013
 
   
  L´EURO PUÒ ESSERE SALVATO? SOLO SE SIAMO DISPOSTI A PAGARE

 
   
  Trento, 5 giugno 2013 - L´euro può essere salvato? Se lo è chiesto al Festival dell´Economia di Trento l´economista spagnolo Luis Garicano che ha individuato questa soluzione: "Abbiamo costruito un´unione monetaria senza un´unione economica e senza un meccanismo di vigilanza comune, ovvero si tratta di un´unione monetaria zoppa. Varrà la pena di salvarla solo se siamo disponibili a pagare, ovvero se i Paesi indebitati si impegneranno a lavorare per migliorarsi e quelli più forti a pagare, se nessuno vuole pagare non sarà possibile salvare l´euro". Garicano ha anche spiegato che ad unire banche e Paesi indebitati vi è quello che lui definisce un "circolo diabolico", che si auto-rafforza e che va interrotto per salvare la moneta unica. Lucida l´analisi di Luis Garicano, che ha insegnato all´Università di Chicago ed è stato economista alla Commissione europea prima di approdare alla London School of Economics: "Sappiamo tutti che ci troviamo in una crisi del debito e che quattro Paesi - Irlanda, Grecia, Spagna e Portogallo - sono stati salvati. In questi c´è un fattore comune: il loro debito estero, in anni più recenti, è esploso ed è arrivato al 100% del Pil". Ed è qui che entra in gioco quello che Garicano chiama il "circolo diabolico": "C´è un circolo vizioso che lega le banche ed i Paesi, che abbiamo chiamato diabolico perché si auto-alimenta e se non viene interrotto non è possibile salvare l´euro". L´esempio è chiaro: "All´inizio della crisi spagnola le banche hanno prestato denaro al Governo, si trattava di circa 80 miliardi, oggi questi sono diventati 250 miliardi di euro, pari al 25% del Pil spagnolo, il circolo si è quindi rafforzato, le banche sono più esposte verso lo Stato e se questo peggiora, peggiorano anche le banche. Via via che avanza la crisi il collegamento fra i due soggetti è sempre più forte e, naturalmente, si ripercuote sulla crescita". L´economia spagnolo ha anche annunciato "la Spagna, e in parte anche l´Italia, rappresentano il campo di battaglia per l´Europa, sul territorio spagnolo l´Europa ha davvero la possibilità di vincere o di perdere", mentre "la Germania ha beneficiato dalla crisi, perché è riuscita a prendere in prestito denaro a condizioni più agevolate e c´è stato un flusso di capitali verso la Germania". Per Garicano: "Non ci sarà ripresa senza riforme sul versante istituzionale. Non voglio dire che siamo destinati a fallire o che l´euro è morto, ma solo che non abbiamo fatto tutto quello che era necessario per risolvere il problema: finché il debito persiste l´economia non può risollevarsi e i nostri Paesi non possono fronteggiare da soli la crisi. Anche l´integrazione finanziaria non ha fatto altro che accentuare i problemi che derivano dalla mobilità dei capitali". Difficili, ma non impossibili, le soluzioni: "In Europa stiamo creando un´unione bancaria che purtroppo è zoppa. Ci devono essere tre gambe che la reggono: abbiamo un meccanismo di vigilanza, perché si è raggiunto un accordo secondo il quale dovrà essere introdotta questa supervisione, ci vuole poi la risoluzione, ovvero la possibilità di chiudere ad esempio le banche che non funzionano, ma manca un meccanismo di garanzia dei depositi". In definitiva l´euro potrà essere salvato solo se siamo disponibili a pagare: "Abbiamo costruito un´unione monetaria senza unione economica e senza meccanismo di vigilanza comune e potremo salvare la nostra moneta unica solo se saremo disponibili da un lato, come paesi debitori, ad impegnarci, dall´altro, come paesi forti, a sostenerla".  
   
 

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