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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Giugno 2013 |
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CHIODI, SANITA´ IN ABRUZZO: SUSSIDI ONCOLOGICI, ANTICOSTITUZIONALE NORMA REGIONE SENTENZA CHE CI ASPETTAVAMO. CERCARE ALTRE SOLUZIONI
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Pescara, 5 giugno 2013 - La Corte costituzionale ha dichiarato
illegittimo l´art. 3 della Legge della Regione Abruzzo (n.33 del 17 luglio
2012) con il quale si è istituito uno stanziamento di 200 mila euro per i
rimborsi ai cittadini affetti da patologie oncologiche. Lo ha reso noto lo
stesso commissario ad acta per la Sanità, Gianni Chiodi. "E´ una sentenza
che ci aspettavamo nella durezza dell´esito - ha dichiarato Chiodi -
ciononostante riteniamo giuste le richieste dei malati e a quelle abbiamo
cercato di dare una risposta, nella massima sede istituzionale, per
ripristinare il sostegno economico ai cittadini che necessitano di trattamenti
nelle strutture sanitarie. Continueremo a cercare soluzioni". La sentenza
stigmatizza la Legge regionale del 10 gennaio 2012 nel punto in cui
"disattende l´Accordo sul Piano di rientro dai disavanzi sanitari
2007-2009". Infatti, la norma riconosce una "provvidenza economica
che comporta l´assunzione di oneri aggiuntivi per prestazioni sanitarie,
garantendo, conseguentemente, ai residenti della Regione Abruzzo livelli di
assistenza ulteriori rispetto ai quelli stabiliti a livello nazionale". In
questo modo prosegue la sentenza, "la norma eccede le competenze regionali
e si pone in contrasto con gli obiettivi di risanamento imposto dal Piano di
rientro che non consente l´erogazione di prestazioni economiche ulteriori
rispetto a quelle elencate dallo stesso". "Il messaggio della
sentenza - aggiunge ancora Chiodi - si rivolge a tutti, purtroppo anche a quei
comitati che in questi giorni, nelle province abruzzesi, stanno raccogliendo
firme per chiedere il ripristino degli aiuti economici. Sul piano dei bisogni e
della giustezza del problema sostengo la loro iniziativa e non ho nessuna
difficoltà a firmare con loro, non sono la controparte, ma li invito anche ad
evitare macabre tentazioni strumentali su argomenti che coinvolgono non
soltanto la salute ma anche il privato familiare e che sono puntellate da
rigori normativi e contabili. Per quanto mi riguarda - ha concluso il
Commissario - continuerò nelle sedi opportune a porre il problema nel tentativo
di sostenere le ragioni di un sistema di welfare solidale, accanto alla
necessità di salute, alla luce degli ottimi risultati certificati dallo stesso
Governo nella gestione dei conti sanitari".
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